Ci siamo. Finalmente il calcio dilettantistico è pronto a ripartire a ranghi compatti, con il weekend del 13 febbraio che vedrà tornare in campo tutti i campionati. Tra questi sono pronti a ricominciare anche i due gironi di Terza Categoria, con un ritorno in campo che si preannuncia assolutamente entusiasmante per entrambi i raggruppamenti.

Tante le squadre che sognano l’agognato salto in Seconda Categoria, e tutte partiranno alla caccia di chi, nel girone di ritorno avrà il vantaggio conquistato sul campo di partire davanti a tutti: il Don Bosco per il girone A, ed il Varano Borghi per il girone B. Sono loro, infatti, ad aver concluso l’andata in prima posizione, ed è proprio con mister Lorenzo Paracchini (allenatore del Don Bosco, ndr) e con mister Gerardo Antonuccio (allenatore del Varano Borghi), ndr che abbiamo voluto analizzare come le due capoliste cercheranno di difendere il primato in classifica.

Salve mister, metà campionato è alle spalle e l’altra metà è qui che vi attende. Vi aspettavate ad agosto di iniziare il
girone di ritorno davanti a tutti?
Paracchini: “L’obiettivo era questo. La squadra è stata allestita per salire di categoria e abbiamo portato calciatori di un certo livello per vincere il campionato. Essere qui non è quindi una cosa strana, ci siamo trovati in prima posizione direi meritatamente. Anche i numeri poi parlano chiaro, con la classifica marcatori che vede primi su tutti due nostri giocatori: questo vuol dire che la squadra è forte ed attrezzata per vincere il campionato”.
Antonuccio: “Sinceramente no, perché ci tengo a precisare che questo non è un girone facile. Ho vinto in passato il campionato di Terza con la Ternatese ma non era così di alto livello, e penso che questo sia veramente tosto. Ad inizio anno speravo nei playoff, e in realtà ancora adesso ci spero; per me il campionato non è finito ed il girone d’andata non è stato veritiero, perché penso ci siano squadre più attrezzate di noi che hanno reso meno di quello che è il loro valore. Ora siamo qui, ma per me siamo da playoff”.

C’è stata una partita chiave fra le dieci già giocate che vi ha dato quella consapevolezza di poter lottare per il primato?
Paracchini: “Credo che sia stata la partita che abbiamo vinto contro il Ponte Tresa, dove perdevamo nel primo tempo 2-1 e che poi abbiamo ribaltato nel secondo tempo (2-4 il finale, ndr). Dopo aver fatto i primi 45’ in maniera mediocre, sottolineando i gran meriti del Ponte Tresa che ci aveva messo molto in difficoltà, nel secondo tempo ci è scattato un qualcosa, a cui poi si è aggiunta la serata di grazia di Tamborini che ha siglato una tripletta. Lì, penso che oltre a dei punti pesanti abbiamo conquistato anche la consapevolezza di poterci giocare il primo posto”.
Antonuccio: “Sono state le tre vittorie ottenute a Busto, quando siamo andati a vincere contro l’Ardor, il Busto 81 ed il SanFilippo. Sono state importanti non tanto per quanto riguarda il gioco espresso, quanto dal punto di vista del gruppo, della grinta, dell’essere uomini in campo, del duellare contro l’avversario. Sono state partite brutte dal punto di vista del gioco ma avvincenti a livello agonistico e della voglia di vincere”.

Qual è il punto di forza della vostra squadra?
Paracchini: “Qui c’è poco da inventare, i numeri parlano da sé: abbiamo il capocannoniere (Mirko Tamborini, ndr) ed il vicecapocannoniere (Giorgio Cizzico, ndr) del campionato, e questa è sicuramente la nostra forza. Purtroppo, però, Tamborini ha avuto un problema al ginocchio e non sappiamo ancora i tempi di recupero; questo può sicuramente diminuire quel gap che c’è tra noi e le nostre dirette concorrenti”.
Antonuccio: “Il punto di forza del Varano nel girone d’andata è stato che nelle difficoltà abbiamo poi sempre trovato la via giusta. Penso a quando abbiamo perso due partite di fila: abbiamo saputo rialzarci andando a vincere in casa del San Filippo. La nostra migliore qualità è quindi stata quella di essere umili, non essere presuntuosi e correre più degli altri. Se nel girone di ritorno noi smetteremo di correre più degli altri e diventeremo presuntosi non arriveremo nemmeno nei playoff”.

C’è una squadra a cui guardate con più preoccupazione?
Paracchini: “Senza dubbio la France Sport. Questo perché ha continuità di risultati, è una squadra giovane che gioca bene al calcio ed è allenata da un ottimo mister; credo quindi che sia la squadra con cui ci misureremo fino alla fine. Però ci sono anche squadre, tra cui il Biandronno: fino alle ultime due giornate era in bilico tra i primi, ma perdendo anche loro un paio di giocatori hanno perso punti. Come sorpresa, infine, dico anche il Ponte Tresa”.
Antonuccio: “Non ce n’è una, ma tre: dico il Torino Club, l’OraSport e l’Ardor, che sulla carta secondo me ci sono superiori. Noi dobbiamo solo convincere il campo che non è così. Bisogna però stare attenti anche alle squadre che sono più in basso, perché il Golasecca ha recuperato molti giocatori, la Cedratese sta salendo, la Nuova Abbiate è una squadra giovane che sta crescendo e che nel girone di ritorno darà fastidio. Questo è un campionato in cui se credi di essere fenomeno prendo solo batoste”.

Vi aspettate qualcosa in più dalla squadra in questo girone di ritorno?
Paracchini: “Spero in realtà che si confermino anziché darmi qualcosa in più. Ti cito però due giocatori nuovi da cui mi aspetto che mi diano lo stesso apporto di chi andranno a sostituire: Binda e Sommaruga. Sono due classe ’98 che ho allenato in passato e che hanno alle spalle dei campionati importanti a livello giovanile. Ho tanta fiducia in loro e, nonostante vengano da un periodo di inattività, spero che riescano a darci quel qualcosa in più che può servire per fare la differenza”.
Antonuccio: “Vorrei una riconferma di quanto fatto in questo girone d’andata”.

Quale sarà l’approccio in queste dieci partite?
Paracchini: “Nella prima giornata dell’andata direi che abbiamo subìto una bella lezione in questo senso, perdendo la nostra unica partita fin qui contro il Casbeno proprio per un atteggiamento troppo sicuro: quella sconfitta ci è servita per farci tornare con i piedi per terra. Ora non possiamo più sbagliare approccio: ci sono dieci partite e steccarne una adesso può risultare fatale. I ragazzi lo sanno e già alla partenza, in cui avremo quattro scontri diretti uno dietro l’altro, dovremmo essere bravi a non perderli”.
Antonuccio: “L’approccio deve essere quello battagliero, bisogna vincere tutti i duelli in campo, in ogni scontro e contro qualsiasi avversario in campo bisogna sempre portare a casa qualcosa. Dovremmo battagliare sempre”.

Per concludere, una domanda secca: chi lo vince il campionato?
Paracchini: “O noi o il France Sport”.
Antonuccio: “L’Angerese”.

Francesco Vasco

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