Un paradosso? Meno male che domani c’è il SudTirol (ore 14.30, stadio “Druso”). Con il pronostico tutto per gli avversari, qualunque risultato sarà grasso che cola. O (se non altro), non si rischiano figure di niente come quella di mercoledì con la Pro Sesto. Tanto per non andare lontani, all’andata allo “Speroni” finì 0-0. Ma lo stato di grazia dei Rotweiss di Javorcic non incoraggia certo scenari da dejà-vu. Mercoledì altra trasferta con la Juventus U23. Poi il Legnago in casa. Otto giorni che diranno parecchio. Di un campionato in cui peraltro si sa già quasi tutto.           

Prina che sia troppo tardi. La vigilia di Luca Prina è metà strada tra quello che è stato e quello che verrà: “E’ il momento più difficile. Non vuole essere un ritornello ma con tutte queste partite così ravvicinate la nostra situazione è molto particolare causa infortuni e squalifiche. Bisogna essere bravi a tenere la barra a dritta e la barca a galla. Il SudTirol è una squadra di marziani. Dobbiamo fare i complimenti perché è oltre la media di quello che può fare una squadra prima in classifica. Siamo rabberciati ma non vogliamo far mancare lo spirito che questa squadra ha sempre messo in campo. Non siamo in grado di schierare un undici che abbia 90’ di autonomia. La partita con la Pro Sesto non deve lasciarci delusione ma molta rabbia. Dalla società non abbiamo niente di positivo ma non credo che quella cosa incida. Ci aspettano tante finali per salvarsi che sono diverse da quelle per vincere”. La retorica delle finali è sempre un approdo sicuro nella dialettica pallonara. E lo 0-3 ultimo scorso ricco di sfumature meritevoli di letture più strutturate: “Mercoledì per un’ora c’è stata un partita. Poi nell’ultima mezz’ora la nostra ridotta disponibilità di alternative ha permesso a loro di prevalere. Ma non è vero che siamo andati sotto”. Probabile ci sia anche dell’altro ma la ferita brucia ancora. Ci vorrà tempo per suturarla. Infine una sollecitazione: sente la fiducia della squadra? “Non rispondo neanche ad una domanda del genere”. Si suppone la risposta fosse sì.                 

Il gioco dei 9 . Meno nove. Intesi come pezzi mancanti nella rosa biancoblu. Dare formato dagli squalificati Sportelli, Colombo e Fietta e dagli infortunati Lombardoni, Bertoni, Banfi, Giardino, Pizzul e Pierozzi. Nell’avere i rientri di Parker, Brignoli e Galli. Poche verze da sfogliare quanto a formazione. Sugli esterni l’autonomia di Vezzoni esprimerà il titolare a sinistra (alternativa Galli), mentre a destra lo stesso Galli o (nel caso) Vaghi. Difesa e interni plausibilmente confermati con attacco composto (a naso) da Piu cui affiancare un partner.    

Giovanni Castiglioni    

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