Spesso quando piove, purtroppo, grandina. Così è stato in casa Pallacanestro Varese che ieri sera ha dovuto assimilare l’esito degli esami a Justin Reyes, più grave del previsto. Invece che 4 ben 6 settimane di stop, al termine delle quali la situazione del giocatore sarà rivalutata dallo staff.

In soldoni, la possibilità più concreta di rivederlo in campo al 100% delle forze, si sposta dal 15 gennaio, gara interna contro Napoli, alla partita del 22 gennaio contro Trento in trasferta, nella migliore delle ipotesi.

In tutto questo i biancorossi si giocheranno l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia senza uno degli elementi più importanti del gruppo, dovendo superare avversarie come Pesaro, Trieste, Milano, Brindisi ed appunto anche Napoli.
Un’assenza pesante nell’economia di squadra e negli equilibri tattici e tecnici di un gruppo che punta moltissimo sul suo numero 12, autore finora in stagione di 11 punti e 5 rimbalzi di media.

E’ vero che la OJM ha già dimostrato di saper vincere anche senza Reyes, ma è altrettanto vero che la sua assenza complica e non poco i piani biancorossi, ragionando soprattutto sulle rotazioni in campo che cambieranno da qui in avanti, con un Johnson sempre più impegnato nel ruolo di 4 e un Ferrero che verrà maggiormente coinvolto. E’ vero che più spazio lo potranno trovare Librizzi e Virginio ma è altrettanto vero che nessuno dei due si può configurare come diretto sostituto di Justin, soprattutto a livello d’impatto fisico e atletico. In più pensare ad una squadra, già ad organico completo leggera sotto le plance, addirittura senza il suo unico numero 4, amplifica il tema in casa OJM.

Motivi per i quali è giusto e lecito domandarsi se i biancorossi decideranno ritornare sul mercato, anche se la scelta del sostituto di Reyes verrebbe fatta cercando un giocatore da utilizzare spot per questo mese emmezzo senza vincoli di conferma ulteriore, evitando così di andare ad intaccare un meccanismo che funziona a meraviglia.

Sul mercato trovare un profilo di questo tipo non è semplice, così come non è facile trovare un giocatore con lo stesso dinamismo, atletismo e la stessa versatilità del portoricano, anche se Scola e Arcieri ci hanno insegnato che le loro risorse a livello di conoscenze e di bacino di ricerca sono quanto mai sconfinate.

Inutile dire che il sostituto perfetto, per caratteristiche e per velocità d’ambientamento in un basket a lui congeniale, sarebbe proprio quello Stanley Okoye ad un passo dalla Givova Scafati di Attilio Caja, che punta sull’ex biancorosso per far fare il salto di qualità definitivo ai gialloblu. Altrettanto vero è che è praticamente impossibile pensare che Okoye possa accettare un contratto spot di sole 6 settimane, oltre che diventare un impegno economico decisamente importante per le casse biancorosse.

E’ però indiscutibile che questo, da qualche anno a questa parte, sia il mese più importante per la Pallacanestro Varese che torna a giocarsi concretamente l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia, che vuol dire tornare a lottare per un trofeo, che vuol dire rilancio non solo per i tifosi ma anche per il marchio biancorosso. Tutti motivi che, forse, potrebbero indurre la società a fare uno sforzo in più, anche se non programmato e previsto.

Alessandro Burin

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