Giornata di presentazione in casa Openjobmetis Varese che da il benvenuto al nuovo acquisto Justin Reyes. Il giocatore dal doppio passaporto dominicano – portoricano arriva all’ombra del Sacro Monte per sostituire il partente Trey Kell anche se il ruolo in campo sarà potenzialmente diverso.

Giocatore duttile, capace di ricoprire senza problemi il ruolo di guardi ed ala piccola e all’occorrenza anche di 4, Reyes dovrà essere, nell’idee della società, quel giocatore capace di dare una soluzione importante in più in attacco a Keene e Gentile, di cui sarà la diretta alternativa.

A introdurre la conferenza stampa, come di consueto, è il GM Arcieri, che ha voluto fortemente Reyes a Varese: “Per Justin è la prima volta in Europa, è un momento speciale. Lo accogliamo nella nostra famiglia biancorossa con tanto entusiasmo”.

Tantissima emozione nel volto giovane di Reyes, catapultato in una realtà completamente diversa da quella americana ma pronto a dimostrare tutte le sue qualità in campo, in attesa di capire quando Varese tornerà a giocare: “Sono veramente emozionato di essere qui. Sono nato a New York, ho 4 fratelli e 4 sorelle. E’ il mio quarto anno come giocatore professionista, ed è la prima volta che vengo in Europa. Ho avuto una grande accoglienza da parte di tutti, non vedo l’ora di vivere questa esperienza, professionale e umana”.

L’arrivo a Varese caduto a fagiolo come si suol dire per Reyes che, non appena terminata la stagione in G League, ha ricevuto la chiamata dei dirigenti biancorossi: “Avevo finito la stagione in G League e dopo due/tre giorni dall’ultima partita ho ricevuto l’offerta di Varese. La possibilità di venire mi allettava, anche se la situazione di classifica non è delle migliori, sono sicuro che manchi poco per poter rialzarci”.

Giocatore versatile e duttile, Reyes ha già le idee chiare su quello che sarà il suo utilizzo in campo: “Mi adatterò alle richieste del coach, so allargare il campo o andare a canestro. Tutto però partirà dalla difesa e da lì dovrò iniziare a lavorare per dare il mio contributo in attacco. Il ruolo in cui giocherò dipenderà dagli avversari che dovrò affrontare e da chi dovrò marcare in difesa, che sia un due, un tre o un quattro. Poi quando si ribalterà l’azione in attacco, la posizione rispecchierà il lavoro che ho fatto in difesa”.

Il nuovo giocatore biancorosso arriva in un mondo a lui sconosciuto per cultura e modi di fare, ma che lo affascina: “I primi due giorni sono stati bellissimi, ho visto la città ed è davvero molto bella così come il paesaggio circostante. Amo cucinare nel tempo libero e diciamo che in questo vado a braccetto con la cultura italiana, molto di più rispetto a dove abito in America”.

Reyes, nato e cresciuto nel mito di Wade: “Sono cresciuto nel mito di Dwyane Wade. Mi ha sempre impressionato la sua duttilità, la concentrazione e mentalità che metteva in campo, riuscendo a rimanere sempre focalizzato sulla vittoria. Ancora prima di venire qua mi sono accorto ci fosse molta passione a Varese, tantissimi tifosi mi hanno scritto sui social dopo aver firmato. Non riesco neanche a contare quanti fossero. So che ora c’è un limite sul numero dei supporters che possono venire a vederci, ma so anche che chi è a casa ci darà il suo sostegno. Speriamo di ripagarli vincendo”.

Il nuovo acquisto biancorosso porterà sulle spalle la maglia numero 12, una scelta pregna di significato per Justin: “Ho scelto il numero 12 perché quando mi sono infortunato al ginocchio due anni fa, al mio rientro in campo con Santo Domingo ho giocato con questo numero”.

Alessandro Burin

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