Se è vero che le case più resistenti si costruiscono partendo da basi solide, lo stesso discorso vale per le società sportive, di qualsiasi disciplina esse trattino.
Riuscire ad avere un bacino giovanile solido, strutturato e di livello, permette alle Prime Squadre di avere quel qualcosa in più, in termini di risorse e di ricambio generazionale, che poi fa la differenza nel corso degli anni.

Questo è il senso del nuovo progetto targato Pallacanestro Rams Daverio, società staorica varesina che, negli ultimi anni ed in questa estate in particolare, ha deciso di fare un importante salto in avanti in termini di staff tecnico nel settore giovanile, per far crescere con sempre maggiori numeri e qualità la “cantera” gialloblu.

In questa direzione va l’ingaggio di due top allenatori nel settore come Roberto Salvie e Paola Cola che, dopo l’esperienza in BasketBall Gallaratese, hanno deciso di sposare l’ambizioso progetto Rams, con il chiaro intento di portare qualità sia in campo che a livello organizzativo. Proprio coach Salvi ci spiega le linee su cui viaggia il nuovo corso di Daverio e su cui lui e la sua assistente cercheranno di lavorare.

Cosa vi ha spinto ad accettare questa nuova sfida?
“Quello che ci ha convinto ad accettare questa sfida è sicuramente la bontà del progetto. Andremo a lavorare su gruppi di fasce basse, ovvero Esordienti, Under 13 e 14, mirando ad una crescita soprattutto a livello di gioco dei gruppi. Con Daverio è qualche anno che ci inseguivamo e quest’anno ci siamo trovati. Come ho detto al Direttore Generale di Gallarate prima di andare via, solo un matto lascerebbe in questo momento quella realtà, però il progetto che ci ha prospettato Daverio è davvero molto molto interessante”.

Un progetto che l’anno scorso ha portato la società a vincere il campionato regionale under 17. Questo può essere considerato un primo riscontro importante di questo nuovo corso?
“Credo di sì. Gli Under 17 hanno fatto un’ottima annata, portando a casa un titolo inaspettato. Quello che ci siamo detti con la società è la volontà chiara e netta di continuare a lavorare con le fasce basse per cercare di creare giocatori che possano, in prospettiva, essere pronti anche per la Prima Squadra. Vogliamo creare un movimento che sia attraente anche per tanti altri bimbi che vogliono iniziare a fare questo sport e che vogliono crescere, sia umanamente che sportivamente”.

Quali saranno le carte che lei e Paola Cola cercherete di mettere sul tavolo per ripetere i risultati ottimi ottenuti a Casorate Sempione?
“Sicuramente partiremo dal grande bagaglio di esperienze fatto in questi anni. A Gallarate abbiamo avuto la possibilità di lavorare con persone di altissimo spessore tecnico e umano, uno fra tutti Giulio Besio, a cui speriamo di aver rubato qualcosa. Casorate è stata una bellissima esperienza, con ragazzi fantastici che ci hanno seguito in tutto e per tutto. Ecco, se dovessi dire una delle caratteristiche che cercheremo di replicare a Daverio, sarà l’empatia che cercheremo di creare con i ragazzi. L’obiettivo non è vincere i campionati, ma far crescere i ragazzi sia in campo che fuori, cercando di renderli delle persone migliori, oltre che dei buoni giocatori”.

Il basket varesino quest’estate ha vissuto una vera e propria rivoluzione. Lo storico accordo tra Robur e Pallacanestro Varese, la sempre più amplia espansione del progetto HUB Sempione a Gallarate, la nuova Basket School e l’unione tra Varese Young Eagles e Varese Academy. Daverio in questo contesto come vuole posizionarsi?
“Sarebbe bello se riuscissimo a diventare l’outsider di riferimento in mezzo a questa geografia cestistica giovanile che si è creata. E’ chiaro che la storica unione tra Robur e Pallacanestro varese crea un’attrattività unica, così come il progetto HUB Sempione che è capace di raccogliere e accogliere sempre più società e ragazzi e per il quale vanno tanti complimenti al presidente Valentino e a tutto lo staff per quello che stanno facendo. Noi d’altro canto però, secondo il mio modesto parere, non abbiamo da invidiare nulla a nessuno. Siamo una società che esiste da 44 anni, abbiamo un progetto solido, votato alla crescita sia qualitativa che organizzativa di gruppi e ragazzi. Abbiamo la possibilità di offrire un percorso completo e di livello a tutte le famiglie e siamo pronti per insinuarci in questo mare magnum di società. Sarà un lavoro difficile ma ce la metteremo tutta per diventare un’orca in questo mare di squali”.

Alessandro Burin

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