Tris di vittorie ed addio all’ultimo posto in classifica per la Openjobmetis Varese che vince una partita clamorosa e non adatta ai deboli di cuore per 90-89 contro Trento. Un cambio totale di mentalità e risultati per un gruppo che fino a un mese fa si scomponeva alla prima difficoltà.

Oggi Varese è una squadra diversa, vera, che ha trovato un’identità chiara e tanto merito e del nuovo coach, Roijakkers, che commenta così il match di stasera: “Voglio fare tantissimi complimenti ai miei giocatori. Negli ultimi 5-6 minuti la partita poteva prendere una piega negativa, con tante occasioni che potevano giocarci contro. La cosa che più mi è piaciuta è stata quella di non voler accettare la sconfitta e fare tutto per vincere”.

Evidente il cambiamento difensivo, decisivo, così come il coinvolgimento dei giovani Librizzi e Virginio in campo: “Da quando sono arrivato abbiamo vinto sempre. Le prime due partite le abbiamo vinte in difesa, stasera in attacco. Voglio giocare con ancora maggior intensità e per fare questo devi avere rotazioni lunghe. I giovani non giocano perché sono di Varese ma perché se lo meritano. Io non guardo età, carta d’identità o nazionalità, faccio giocare i bravi giocatori e loro lo sono. Librizzi fin dai primi allenamenti mi ha dimostrato molto e Virginio ha fatto ottime cose a Trento. Siamo qui per vincere delle partite e loro servono per questo”.

Ciò che è cambiato soprattutto in casa biancorossa è la mentalità e lo spirito di squadra, come l’esempio di Beane stasera dimostra: “Beane ieri non si è allenato, ha fatto solo cyclette e oggi uguale nella rifinitura. Nonostante tutto sono contento che abbia comunque voluto giocare e lo ringrazio per averci provato ed averci dato 14 minuti importanti. Non si è mai tirato indietro e questo è molto importante per me e per la squadra. Quando si arriva in una situazione così difficile di classifica ci sia spetta di trovare una squadra senza chimica ma non è stato così. Ho trovato subito delle bravissime persone, come Paulius Sorokas, che ha mostrato una fortissima voglia di cambiare la situazione. Faccio esercizi in allenamento in cui se un giocatore si tira indietro viene notato dai compagni e questo serve a cimentare la chimica e la voglia di stare in campo”

Di tutt’altro umore coach Lele Molin, che in due giorni ha visto soccombere i suoi sempre nei minuti finali: “E’ difficile commentare una partita che si decide sull’ultima azione. Devo ammettere che Varese ha giocato con cuore fino all’ultimo, ed è questo che li ha premiati, anche fortunosamente nel finale. La partita si è decisa quando abbiamo perso il vantaggio di 12 punti nell’ultimo periodo. Da lì in poi abbiamo sbagliato tanto e Varese ha preso fiducia. Abbiamo sbagliato troppe cose alla fine. Credo che stasera il cuore di Varese abbia vinto sopra ogni altro aspetto tecnico o caratteriale. A quattro minuti dalla fine eravamo avanti di 11, facendo stop difensivi e guadagnando falli. Varese è rientrata con tanta imprevedibilità. Il problema è stato trovarci nell’ultimo minuto punto a punto con la partita costruita per vincerla”.

Alessandro Burin

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