Ezio Rossi si presenta ai microfoni con un sorriso amaro dopo la sconfitta del suo Città di Varese sul campo del Ligorna. Il 3-1 finale, secondo il tecnico biancorosso, non riflette quanto visto in campo: “Difficile parlare dopo un risultato del genere perché la ragione ce l’ha sempre chi vince. Non è un discorso di approccio sbagliato, dato che nella prima mezzora c’è stato equilibrio e, mentre noi cercavamo di giocare, loro hanno fatto la partita che dovevano fare aspettandoci e chiudendoci. I tre gol nascono da due palle inattive e da un contropiede: pur giocando meno di noi hanno segnato di più, il calcio è questo“.

Come sottolineato dal mister, la chiave del match è stata la gestione delle palle inattive e Rossi prosegue così la sua analisi: “Il primo gol nasce da una spizzata su cui ci siamo fatti un po’ sorprendere, il raddoppio è invece un gran gol. In partite del genere è fondamentale sfruttare le palle inattive; contro l’Imperia l’avevamo fatto, oggi no. Parpinel? Ha accusato un problema al ginocchio, ne sapremo di più nei prossimi giorni“.

Di sicuro Rossi non vuol sentir parlare di atteggiamento sbagliato: “Le occasioni che abbiamo concesso nella ripresa, palo a parte, sono frutto di situazioni che, nel momento in cui giochi all’attacco per recuperare, devi mettere in conto. Al netto di questo, comunque, io con i cambi e i giocatori con la prestazione abbiamo fatto di tutto per raddrizzare il match. Abbiamo giocato 70′ nella loro metà campo; non ci sono spiegazioni e non c’è nulla da recriminare. Ha ragione chi vince, io non do spiegazioni: bravi loro e scarsi noi“.

Inevitabile, poi, lasciar spazio ai protagonisti e Matteo Cericola (nella foto a destra) ha indubbiamente rubato la scena con la sua doppietta: “Conoscevamo il valore del Varese e abbiamo fatto la nostra partita. Siamo contenti di aver “rubato” i tre punti (sorride, ndr) contro una squadra così forte; siamo ancora più vicini al nostro obiettivo“. Dello stesso avviso Marco Silvestri che è tornato al gol (e che gol) dopo un lungo digiuno: “Sapevamo che il Varese era un’ottima squadra, costruita per vincere, ma anche noi siamo ben consapevoli della nostra forza. Loro hanno creduto sul 2-1 ma noi siamo stati bravi a chiuderla; il gol mi mancava, sono davvero contento“.

Contento, e non potrebbe essere altrimenti, lo è anche Giorgio Roselli (nella foto a sinistra) che, dal suo arrivo sulla panchina ligure, sta trascinando il Ligorna verso una salvezza più che tranquilla: “Io ho costruito poco, il merito è dei ragazzi che l’hanno fatto con impegno. Sbagliamo ancora tanto, siamo lontani da ciò che voglio, ma sarei un bugiardo se dicessi che non sono soddisfatto. Era una partita da non perdere per noi e ce ‘abbiamo messa tutta per vincere. Sentire il mio nome urlato dalla tifoseria ospite? Mi sono emozionato. A Varese ci sono stato tanti anni fa e i più giovani non sanno chi io sia, ma i più anzianotti sì e vedere dimostrazioni d’affetto del genere fa sempre piacere; ho anche riconosciuto qualcuno. Non avevo mai incontrato il Varese da avversario e quasi mi dispiace di averlo fatto qui perché è una categoria che non compete ad una piazza del genere. Detto questo sono contento per la vittoria, ma il Varese resta una squadra forte“.

Matteo Carraro

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