Sembra di aver riavvolto le lancette ed esser tornati indietro di un anno: una partita storta, sotto tutti i punti di vista, in cui il Città di Varese non riesce a trovare la via del gol nonostante una moltitudine infinità di occasioni create. E, inevitabilmente, alla fine a festeggiare è il Borgosesia (1-2 al triplice fischio), una squadra giovane, una delle più belle realtà stagionali, che compie un’autentica impresa sbancando il “Franco Ossola”.

Alla luce di questa premessa, ecco spiegato il volto quasi rassegnato di Ezio Rossi che commenta: “Partita no, davvero simile a quelle dello scorso anno: non è che qualcosa non ha funzionato, ma tra indecisione, imprecisione e un portiere avversario in gran forma non abbiamo concretizzato. Dall’altra parte, invece, due errori li abbiamo pagati carissimo: è il primo che commette Luca (Trombini, ndr) in stagione e di sicuro non possiamo addossargli le colpe di questa sconfitta. Se proprio dobbiamo recriminare su qualcosa, non mi sono piaciute le prime due giocate su cui ci siamo fatti sorprendere. Poi abbiamo avuto una serie infinita di occasioni, ma oggi era una di quelle partite nate storte e finite ancor più storte“.

Il triplo cambio in avvio di ripresa è servito solo in parte a dare una scossa alla squadra, ma non è bastato per svoltare il match. “Soffrivamo sulla loro destra – spiega Rossi – e ho quindi voluto modificare qualcosa, anche se alla fine ci siamo equivalsi. Il triplo cambio è servito per mandare un messaggio alla squadra, e i ragazzi l’hanno recepito, ma il 2-0 ci ha tagliato le gambe. L’abbiamo riaperta, abbiamo dimostrato una buona aggressività, ma loro sono stati bravi a difendersi. Dopo partite del genere è difficile dare spiegazioni logiche“.

Analisi che invece compie il tecnico ospite Manuel Lunardon che, prima di tutto, si gode una vittoria storica del suo Borgosesia: “Non possiamo che essere soddisfatti per un’impresa difficilmente preventivabile alla vigilia: voglio fare i complimenti a tutti i miei calciatori per il cuore e lo spirito di sacrificio che hanno messo in campo. Affrontavamo una squadra che per organico e organizzazione sembrava imbattibile, ma ora non dobbiamo montarci la testa perché il difficile arriva ora“.

Se all’andata il Borgosesia poteva essere considerato una sorpresa, il cammino dei granata in campionato li ha trasformati in una certezza del Girone A e il sogno playoff è lì ad un passo. Crescita che Lunardon riconosce, anche se aggiunge: “C’è però ancora tanto margine per migliorare. Io stesso lo devo fare perché sono un allenatore alla prima esperienza che ha a disposizione una rosa molto giovane, ma estremamente qualitativa e umile, da far sbocciare. Oggi siamo stati bravi anche ad adattarci ad un terreno di gioco non propriamente funzionale alle nostre corde, e questo sottolinea ulteriormente l’abnegazione del gruppo“. Gioventù mischiata però ad un ottimo livello di maturità, dato che gli ospiti hanno saputo gestire nel migliore dei modi il match a livello nervoso. “I ragazzi sono più maturi rispetto alla loro età e, in questo senso, hanno bruciato le tappe. Il dolce sapore di questa vittoria resterà però in bocca per poco perché domenica avremo un altro match complicatissimo contro l’Imperia. Oggi però non posso che essere orgoglioso dei miei ragazzi“.

Matteo Carraro

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