Diamo i numeri? In una partita da tripla (1, X o 2) non potrebbe essere altrimenti perché, a quattro giorni dal match, la finale playoff tra Sanremese e Città di Varese è indecifrabile. Di primo impatto i 14 punti con cui i liguri hanno concluso sui biancorossi potrebbero far pendere l’ago della bilancia in direzione del mare, ma il Varese ha qualche cartuccia importante da sparare.
Innanzitutto il 3-5-2. La Sanremese ha dimostrato di soffrire in più di una situazione lo schieramento tattico del Varese che, specialmente nella gara d’andata al “Franco Ossola”, ha trovato modo di bucare il 4-3-3 biancoazzurro in ben quattro occasioni. Anche al ritorno, alla prima di Gianluca Porro in panchina, la Sanremese ha faticato ad esprimere il suo solito gioco spumeggiante e l’1-0 finale è forse risultato troppo severo per gli ospiti che avrebbero quantomeno meritato il pari. Allargando la squadra con gli esterni, Porro dà maggior margine di manovra a capitan Disabato in mezzo che, sfruttando i muscoli di Gazo e la qualità di Piraccini, potrebbe così far girare la squadra dando quell’imprevedibilità tale da cogliere di sorpresa la Sanremese.
Elemento che si è visto a Casale. Nella sfida di campionato il Casale aveva dominato sulle fasce concedendo qualcosa di troppo in mezzo. Nella sfida playoff Sesia ha rinunciato a spingere così tanto sulle corsie per fare densità in mezzo sfruttando la fisicità di D’Ancora; Porro, tuttavia, capito il gioco, ha alzato i suoi esterni costringendo il centrocampo avversario ad allargarsi e dando così più spazio a Disabato. Basti guardare il gol del capitano biancorosso: anticipo di Gazo sulla linea mediana e servizio a Disabato completamente isolato sulla trequarti. La chiave, in questo senso, starà nella propensione difensiva degli esterni offensivi biancoazzurri, dato che a Casale è mancata la fase di copertura da parte di Candido e Giacchino.
Tornando ai numeri (e parliamo solo del campionato senza tener conto del primo turno playoff), guarda caso, la Sanremese segna molto di più rispetto al Varese (69 gol fatti contro 53), ma i biancorossi concedono qualcosina meno (34 gol subìti contro i 38 incassati dai biancoazzurri): di certo la differenza, +31 per i padroni di casa e +19 per gli ospiti, è importante e certifica l’ottimo campionato disputato dai liguri. Nonostante il maggior numero di reti subite, tuttavia, la Sanremese vanta due clean sheet in più rispetto al Varese: delle 16 volte in cui la porta è rimasta inviolata in nove occasioni è avvenuto tra le mura amiche, mentre il Varese viaggia in totale equilibrio da questo punto di vista con sette clean sheet casalinghi e sette in trasferta.
In dieci occasioni la Sanremese ha subìto più di due gol e per sei volte non è arrivata la vittoria (due pareggi, entrambi con il Sestri Levante, e quattro sconfitte); dall’altra parte il Varese ha raccolto il pallone dalla sua porta per più di due volte in nove match, riuscendo a vincere solo contro Fossano e proprio Sanremese (due pareggi e cinque sconfitte il restante score). Interessante sottolineare il fatto che la Sanremese in casa segna meno e subisce molto meno (30 gol fatti e 11 subìti) rispetto a quando gioca in trasferta (39-27), mentre il Varese subisce in egual misura (17) ma segna meno fuori casa (30 gol al “Franco Ossola” e 23 in trasferta).
Tuttavia, nelle otto partite giocate con Porro allenatore (tre in casa e cinque in trasferta) si sono registrati quattro clean sheet (50% in casa) sono stati segnati dieci gol (di cui cinque in trasferta) a fronte di cinque reti subite (di cui tre lontano da Varese). La squadra di Gianluca Porro è dunque più equilibrata rispetto all’analisi del Città di Varese sul lungo periodo, anche se conferma un rendimento offensivo inferiore rispetto a quello della Sanremese (13 gol fatti nello stesso arco di tempo) compensato da una miglior solidità difensiva (nove le reti al passivo nelle ultime otto uscite dei biancoazzurri). Per quel che riguarda i marcatori, infine, il miglior attacco ligure è certificato dalle doppie cifre di Diego Vita (15) ed Emanuele Anastasia (14), due dei dodici uomini che si sono iscritti a referto in stagione. Dall’altra parte il solo Mamah (14) guida una squadra andata in rete con quattordici calciatori.
Se contro il Casale la bilancia era perlopiù equilibrata, in questo caso sembra pendere dalla parte della Sanremese che, tra l’altro, avrà il doppio risultato a favore. I liguri, a differenza del Casale, hanno sfruttato questo vantaggio eliminando il Bra in virtù dello 0-0 dopo 120′ (la mezzora giocata in più rispetto al Varese potrebbe influire?), ma i biancorossi hanno già dimostrato di poter sovvertire il pronostico. Spinto dal proprio pubblico, il Città di Varese sarà chiamato ad un’altra impresa: disegnare il segno “2” in una partita che sembra pendere per “1X”.
Matteo Carraro