A volte ci si ritrova costretti a scegliere il male minore, o comunque il male necessario per andare avanti. Nel mondo del calcio questo si traduce in un solo modo: l’esonero dell’allenatore. E così il Saronno, dopo tre sconfitte consecutive, ha optato per la dolorosa scelta di sollevare dal proprio incarico Niccolò Taroni per affidare la squadra a Gianpaolo Chiodini, uno che il Saronno ce l’ha nel cuore da sempre e che avrà ora il compito di guidare i biancoazzurri alla conquista dei playoff.

A commentare l’avvicendamento in panchina è il direttore sportivo Simone Morandi che spiega: “Non sono di certo qui per fare il processo a Taroni. Anzi, mi dispiace sinceramente tanto perché ha dimostrato di essere un ragazzo con la testa sulle spalle e avrà un gran bel futuro da allenatore davanti a sé. Inevitabilmente gli è mancata quell’esperienza necessaria per uscire da una difficoltà oggettiva poiché è mancata la continuità con l’ottimo lavoro che aveva fatto nel girone d’andata, in cui era assolutamente in linea con i programmi e le aspettative della società. So che è dura, ma per farsi le ossa bisogna passare anche da questi momenti”.

L’esonero di mister Taroni è quindi stata una scelta obbligata?
“Credo che fosse un atto dovuto nei confronti di una situazione di classifica che si stava compromettendo. Quattro sconfitte, di cui tre in casa, non possono andar bene ad una società ambiziosa che ha ben delineato l’obiettivo di raggiungere i playoff. Soprattutto il nostro campo doveva esser forte di un fattore casalingo che nelle ultime uscite non si è visto; in generale c’è stata proprio una flessione di rendimento rispetto all’andata in cui eravamo dietro solo l’irraggiungibile Solbiatese. Riteniamo di aver lasciato il tempo per aggiustare il tiro, ma con il mercato chiuso non c’è stata altra possibilità: se poi la squadra non reagirà allora la società, io in primis, comincerà a farsi domande sull’effettivo valore di una rosa che comunque a inizio stagione dava determinate garanzie”.

Come siete arrivati a Gianpaolo Chiodini?
“Puntare su un allenatore ex novo sarebbe stato un azzardo troppo rischioso: con un filotto di partite ravvicinate a causa dei recuperi, un nuovo mister non avrebbe avuto il tempo di conoscere i giocatori e porre le basi delle sue idee calcistiche su cui lavorare. Chiodini, invece, è di famiglia: in Prima Categoria aveva creato un gruppo davvero coeso e a livello societario abbiamo ritenuto che il suo ritorno potesse anche responsabilizzare un gruppo che, forse, con l’allenatore precedente si era indirettamente de-responsabilizzato”.

Chiodini tra l’altro era già rientrato nella famiglia Saronno lo scorso dicembre.
“Esatto, e questo denota la caratura dell’uomo che è. Nonostante a inizio stagione avessimo fatto scelte diverse non riconfermandolo, ha dimostrato personalità e capacità di comprensione: Saronno è la piazza dove è nato e cresciuto, è sempre stato uno storico tifoso ai tempi della Serie C e non ha esitato a tornare per darci una mano con la Juniores Regionale subentrando a mister Imburgia, che ringrazio sentitamente per il lavoro svolto”.

Apriamo una veloce parentesi proprio sulla Juniores; come sono andati i suoi primi mesi alla guida dell’Under19?
“Direi bene dato che ha preso un gruppo dal fondo della classifica e lo sta conducendo verso la salvezza. Nelle ultime sei partite si è registrata solo una sconfitta, ma a squadra ha dimostrato di avere le carte in regola per raggiungere l’obiettivo nelle ultime otto partite.  Anche per questo siamo stati così sicuri nel dargli fiducia; anzi bisogna solo dirgli grazie per gli straordinari che sta facendo e ci adopereremo per affiancargli un preparatore in grado di tenere la Juniores nel momento in cui si sovrappongono gli allenamenti. Il Chiodo sta davvero dando tutto alla causa e ha ben chiari gli obiettivi: salvare la Juniores e portare ai playoff la Prima Squadra”.

A proposito di Prima Squadra, l’esordio è andato bene conquistando tre punti di misura su un campo difficile come quello di Cassano. Che partita è stata?
“Quella contro l’Union Villa Cassano è stata la classica partita in cui i punti valgono doppio. Avevamo assoluto rispetto del Cassano, anche perché già all’andata ci avevano fatto lo sgambetto (sorride, ndr), e abbiamo approcciato il match con umiltà. Ho visto un Saronno organizzato e con le idee portate in dote dalla prima settimana di lavoro del mister; dall’altra parte siamo però stati un po’ compassati, quasi timorosi visto il periodo che stiamo passando e dopo aver preso una traversa a mezzoretta dalla fine un po’ di sfiducia è subentrata. In questi casi ci si deve affidare alla giocata del singolo e Caruso ci ha risolto la domenica con una gran bella punizione, deviata con un pizzico di fortuna; lui è uno di quei giocatori che risulteranno fondamentali per il rush finale. Sperando di recuperare gli altri”.

Qual è la situazione dell’infermeria?
“Cannizzaro è out da novembre ma scalpita per rientrare, così come Pieri che è stato fermo un mese e mezzo a causa di una distorsione al ginocchio. Bernello ha una caviglia gonfia come un pallone e gira ancora con le stampelle mentre a Vanzulli è uscita la spalla a Lentate; loro difficilmente recupereranno prima di Pasqua, ma sarà fondamentale averli al massimo della condizione ai playoff. Prima però dobbiamo arrivarci, e per farlo è imperativo commettere altri passi falsi”.   

Il prossimo ostacolo si chiama Aurora CMC Uboldese: possiamo già definirlo uno snodo fondamentale? Vincendo, di fatto, li tagliereste fuori dalla corsa playoff.
“Loro dovrebbero perdere un punto nel momento in cui sarà ufficializzata la vittoria a tavolino dell’Olimpia Ponte Tresa, ma sicuramente ad oggi continuano giustamente a coltivare ambizioni playoff. Proprio per questo noi dobbiamo vincere. Abbiamo rispetto di tutti, così come dimostrato a Cassano, e ci ricordiamo bene della fatica fatta per vincere con l’Aurora all’andata, anche perché hanno singoli importanti che potrebbero metterci in difficoltà. Noi dovremo fare una partita di squadra e mettercela tutta per arrivare al successo. In passato abbiamo lasciato qualche punto per strada cercando di giocar meglio, ora tutto questo non mi interessa: da adesso vogliamo portare a casa il risultato ogni domenica”.

Matteo Carraro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui