Aria di novità in casa Solbiatese: Marco Broggi (nella foto a destra)entra a far parte del roster di allenatori della società nerazzurra prendendo in carica gli Under15 Elite . Profilo giovane, ma già di grande esperienza, che si sposa alla perfezione con l’ambizione di casa Solbiatese nel portare avanti un importante progetto di crescita, fresco, deciso e orientato sull’aspetto qualitativo.

Sono molto felice di essere qui a Solbiateci confida Broggi . Una società dal passato glorioso che negli ultimi anni sta crescendo sempre di più. Il Settore Giovanile è di vitale importanza per ogni club e qui il concetto è ben chiaro e tutto viene studiato in funzione della crescita dei ragazzi. Sono arrivato per dare il mio contributo e per crescere insieme a loro“.

A spiegare la scelta dell’ingaggio del giovane tecnico ex Varesina è il responsabile del settore giovanile nerazzurro Alberto Sottocasa: “Fatico ad esprimere a parole la felicità nell’avere Marco con noi: non solo è una persona squisita, ma è un istruttore e un tecnico di assoluto livello che va ad incastrarsi in un settore giovanile già ricco di profili eccellenti come Davide Giubilini, Luca Mezzotero e Francesco Di Bari. Ha grandi competenze tecniche, è davvero motivato e so che farà benissimo con un gruppo che sta attraversando un periodo difficile. Oltre a questo sono certo che ci aiuterà anche sotto molti altri aspetti perché è un ragazzo davvero competente; come lui ce ne sono pochi”.

L’inserimento di Broggi arriva a campionato fermo, per cui avrà tutto il tempo per imprimere le sue idee. A proposito della situazione attuale: come state gestendo questo periodo in casa Solbiatese?
“La stiamo gestendo con estrema prudenza perché sappiamo di star vivendo un momento estremamente delicato. Se non altro, a differenza delle scorse annate, c’è ottimismo riguardo la possibilità di portare la stagione al termine; senza fretta, aspettando che i numeri e la situazione lo consentano, arriveremo alla fine. Siamo al giro di boa e stiamo sfruttando queste settimane per lavorare sodo internamente, come da normative, senza amichevoli o incontri con altre realtà, e ci faremo trovare pronti alla ripartenza”.

Una piccola provocazione: alla luce dei precedenti, non sarebbe stato meglio prevedere già in principio una pausa invernale più lunga?
“Già in tempi normali si parlava spesso della possibilità di allungare la sosta natalizia: so che ci sono tante esigenze, ma giocare a gennaio con i campi ghiacciati non è certo il massimo e credo che andare più lunghi, oltre aprile per intenderci, sia fattibile. Inoltre, anche se col senno di poi è facile parlare, l’aumento dei contagi in questi messi era facilmente prevedibile e forse ci si poteva muovere in anticipo strutturando i calendari in maniera diversa”.

Al netto di questi discorsi, qual è la valutazione della prima parte della stagione? A livello prettamente sportivo siete in linea con i risultati che vi eravate prefissati?
“Direi proprio di sì. Siamo primi con la Juniores, con i 2005 e con i 2006. Come ho già detto siamo in difficoltà con i 2007, l’Elite è un campionato difficile, ma la situazione non è irrecuperabile: la salvezza è lì ad un passo e contiamo sull’apporto di Marco Broggi per raggiungerla. I 2008, infine, stanno affrontando un campionato tranquillo, in linea con le prospettive di inizio stagione. Di conseguenza posso ritenermi assolutamente soddisfatto: l’agonistica è un laboratorio di costruzione e lavoriamo quotidianamente per raggiungere i nostri obiettivi”.

Ovvero?
“Lavorare sulla qualità e non sulla quantità, a partire da allenatori e istruttori. Abbiamo intrapreso un percorso che spero ci porti ad ottenere il massimo livello in tutti i campionati ma, soprattutto, l’obiettivo è quello di fornire quanti più elementi possibili alla Prima Squadra. Già quest’anno sta succedendo perché Tommaso Minuzzi, centrocampista classe ’04, è un elemento stabile in Promozione e tanti altri suoi coetanei si allenano agli ordini di Gennari e Giubilini”.

C’è una definizione che possiamo attribuire al percorso di crescita della Solbiatese?
“È un percorso sano. Abbiamo fortemente voluto un solo gruppo per annata, e la scelta di non avere seconde squadre si sposa con la volontà di ottimizzare gli spazi e lavorare molto di più sull’aspetto qualitativo. L’ultimo biennio non è stato facile, e questo discorso vale per tutte le società, ma a conti fatti siamo comunque in forte crescita e la nostra soddisfazione è davvero tanta. L’arrivo di Broggi non potrà che farci migliorare ulteriormente e guardare al futuro con sempre più fiducia”.

Matteo Carraro

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