Busto, abbiamo un problema. E pure bello grosso. La Pro Patria è in rottura prolungata in attacco. Gol latitante da 231’ (bisogna tornare ai 318’ del febbraio priniano per trovare un’astinenza più lunga), terza gara stagionale senza reti (seconda consecutiva), soprattutto, netta prevalenza territoriale che anche contro la Juventus Next Gen non ha prodotto una singola parata (vera) del portiere zebrato. Solo occasioni potenziali e un paio di omissioni in area piccola. Della serie, tutto (più o meno) ok fino ai 16 metri avversari. Da lì in avanti invece si fa una fatica vigliacca a quagliare. Fase di poca qualità negli interpreti, organizzazione di gioco non all’altezza, scarsa vena, insomma, un po’ di tutto. Ma se i biancoblu hanno l’8^ difesa e solo il 15° attacco del Girone (meglio solo di Feralpi, Mantova, Triestina e Virtus Verona), beh, individuare la principale area critica è persino banale.

Proviamo però a ribaltare il punto di vista. E cioè a ripensare alla fase offensiva attraverso le prestazioni di un giocatore che attaccante non è. Ma la cui presenza (o assenza), incide pesantemente sia sul rendimento assoluto che sul fatturato tigrotto nella metà campo avversaria. Facile intuire come l’identikit in oggetto corrisponda chiaramente a quello di Manuel Lombardoni. Facendo riferimento alle ultime 4 stagioni di Campionato e Playoff e contando come presenze solo quelle in cui è stato in campo dal 1’, il 19 ex capitano della Primavera dell’Inter è l’elemento della rosa bustocca che più di ogni altro ha spostato risultati e statistiche di squadra.

Con Lombardoni
52 gare – 22 vittorie (42%), 17 pareggi (33%), 13 sconfitte (25%), 1.60 punti a partita

Senza Lombardoni
67 gare – 17 vittorie (25%), 25 pareggi (37%), 25 sconfitte (37%), 1.13 punti a partita

Con Lombardoni
Attacco – 64 reti realizzate (1.23 a partita) / Difesa – 24 clean sheet (46%)

Senza Lombardoni
Attacco – 64 reti realizzate (0.95 a partita) / Difesa – 22 clean sheet (33%)             

A didascalia di quanto sopra la netta differenza nella percentuale di vittorie, nel numero di sconfitte (la metà con molte meno partite) e il quasi mezzo punto di scarto a gara. Ma non è tutto. Perché se è plausibile (per un difensore centrale), l’impatto sui clean sheet (13% in più), potrebbe apparirlo meno l’incidenza sulle reti realizzate. Nulla di più ingannevole. La pulizia della prima uscita, la capacità di dare ritmo al palleggio sollevandone il peso dai riferimenti in mediana (Bertoni, Brignoli e Fietta), fanno di Lombardoni (già di suo autore in biancoblu di 4 reti e 2 assist) un vero e proprio schema di gioco. Anche (ma non solo) per la possibilità di accorciare le linee di pressione alzando la difesa.  

Posto che per il Tractor e per gli (attualmente) appannati attaccanti tigrotti la contumacia del (quasi) 24enne seriano non possa trasformarsi in alibi, il suo completo recupero è per la Pro Patria la principale priorità di questo autunno meteorologico (e nei risultati). Sabato con la Juve era in panchina, domenica con l’AlbinoLeffe (ore 17.30, AlbinoLeffe Stadium) potrebbe già essere in campo. Senza forzare il rientro (sulla base del suo pregresso clinico), ma (al tempo stesso) ben consapevoli della centralità nel progetto tecnico. I numeri non mentono. Mai.                                

Giovanni Castiglioni

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