Un derby dagli umori contrastanti: da un lato la gioia immensa di Marco Spilli, dall’altro la delusione di Luciano De Paola per un debutto da dimenticare. A Venegono finisce 4-1 per i rossoblu, con un Claudio Poesio in grande spolvero e autore di una tripletta che toglie le parole al suo allenatore: “Ho finito gli aggettivi per spiegare il nostro capitanodichiara Spilli, ha la grinta di un ragazzino che sogna di arrivare in Serie A. Inizia ad avere un’età ed è importante gestire la sua condizione fisica, ma rappresenta un esempio per le nuove leve“.

Il risultato offre lustro alla Varesina per quello che sembra il match perfetto, ma il mister ci tiene a rimanere coi piedi per terra: “Il punteggio è perfetto, ma dobbiamo migliorare nella gestione di gara perché nei primi venti minuti di entrambi i tempi abbiamo concesso troppo sotto tanti aspetti. Per certi versi, abbiamo agevolato il loro lavoro. Siamo emersi molto bene dopo, ma c’è da lavorare sull’aspetto mentale perché siamo sembrati spaventati. Quando abbiamo iniziato a giocare come sappiamo, la differenza tra le parti si è vista ed è importante che sia così da qui in avanti, attraverso il lavoro e l’umiltà“.

Risultato e prestazione condite da una cornice di pubblico di tutto rispetto, con quasi 800 tifosi accorsi per assistere al match: “Il merito è soprattutto della società ribadisce Spilli , avendo investito tanto negli anni sotto tutti i punti di vista. Infrastrutture, settore giovanile, prima squadra, raccogliamo i frutti di un progetto che per me equivale ad un sogno. Se penso al lavoro svolto in questi dieci anni abbondanti, non posso che essere orgoglioso“.

Scuro in volto, ma con un sorriso di speranza, De Paola non aspetta domande per iniziare la sua analisi pragmatica: “Ho visto 25′ di una vera squadra, poi abbiamo preso un gol di m**** e ci siamo sgonfiati. Non è un discorso fisico, ma mentale: quando uno subentra in una situazione difficile e non c’è un unico leader importante si fa fatica. Questa squadra deve cambiare vestito: non ho visto la rabbia che voglio, se non nei primi 25′ quando andavamo a prenderli alti. Un gol ci ha impaurito e portato a prendere gol stupidi. Da adesso si cambia registro: questa squadra deve scendere in campo con la mentalità di chi si vuole salvare, perché se parliamo di vincere il campionato non andremo da nessuna parte e chi lo ha detto ha venduto fumo. Lavoreremo in settimana a cento all’ora finché non vedrò la cazzimma che voglio“.

Cosa manca al Varese?Gazo e Piccoli sono gli uomini da battaglia di cui ho bisogno. Se fossimo nel Girone A questa squadra sarebbe perfetta, ma nel Girone B ci vuole altro: qui le gambe fanno la differenza e noi sulle seconde palle non siamo mai arrivati prima. Una batosta del genere ci servirà da lezione, martedì ne parleremo: nei momenti difficili bisogna essere semplici e un gesto spontaneo è stato quello di portare la squadra sotto la curva perché era doveroso chiedere scusa ai tifosi“.

Il Varese in settimana ha sempre provato con il 4-3-3, nella ripresa con il 3-5-2; questo può aver influito? “Torniamo sempre al discorso mentale, perché abbiamo preso un gol su un errore nostro, due su palla inattiva e il 4-1 su un retropassaggio sbagliato. Sicuramente la difesa a quattro mi si addice di più: io le idee le ho, ma la coperta è corta. L’importante è che i giocatori capiscano in fretta che giocare al Varese è diverso dal giocare alla Varesina: la pressione va bene, ma deve essere convogliata nel modo giusto“.

Matteo Carraro e Dario Primerano

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