Varese è la città più sportiva d’Italia. Nel senso che ci sono tantissime strutture e tantissimi tesserati in città. Una presenza incentivata dal fatto che, comunque, il territorio è ‘sensibile’ a queste tematiche e, quindi, è normale pensare che anche le squadre professionistiche debbano essere all’altezza del territorio che rappresentano.
Purtroppo però, è questo è ad esempio nel calcio, Varese non spicca nel professionismo ma naviga nelle serie inferiori. Una sorta di paradosso a cui va data una spiegazione per far sì che, poi, nel futuro

Attivare sempre la cultura dello sport

La cultura dello sport deve essere predominante a Varese e bisogna proseguire il trend di crescita. Certo, magari i giovani di oggi il più delle volte preferiscono il gioco on line o, comunque, per tutto ciò che concerne il web, come ad esempio la ricerca del bonus casino gratis piu alto oppure aggiornare il proprio profilo social, che sia Instagram o TikTok.
Da questo punto di vista, però, deve partire una campagna di sensibilizzazione per far sì che ci sia sempre l ricambio generazionale e non lasciare i tesserati e le strutture sole. Lo sport, del resto, fa bene non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico. Mente sana in corpo sano dicevano gli antichi, ed è esattamente così.

In Lombardia non c’è solo Milano

Quando si parla della Lombardia, dello sport nella Regione più ricca d’Italia, si pensa subito a Milano. Del resto, il capoluogo ha ben due squadre di altissimo profilo internazionale e da qualche anno sta facendo bene anche l’Atalanta, squadra di Bergamo. Anzi, per non farci mancare niente, un po’ di appeal l’ha avuto anche il Monza grazie al ‘brand’ Berlusconi/Galliani i quali hanno portato i brianzoli in serie A nel giro di pochissimo tempo.
È sempre un bene quando tutto il boom sportivo non si concentra in una sola città ma, anzi, viene ‘diviso’ tra le varie zone. E ciò deve accadere anche per Varese perché altrimenti si rischia di rimanere indietro. Proprio partendo da qui, che ci si allaccia al paragrafo seguente.

Investitori di un certo livello

Senza investitori seri non si va da nessuna parte. Ne sa qualcosa l’Inter, che senza il presidente Moratti per diverso tempo ha visto chiudersi i rubinetti, ne sa qualcosa il Milan, che quando Berlusconi l’ha ceduto ha passato diversi anni a lottare quasi per l’Europa League, e, in senso positivo, ne sa qualcosa il Monza menzionato prima.
Discorso diverso per l’Atalanta perché in quel caso le disponibilità economiche non sono certamente quelle di Milano però ai soldi è stato affiancato un processo interessante fatto di talent scout e investimenti nelle infrastrutture.
Risultato? Il bilancio continua a essere in attivo, l’Atalanta negli ultimi anni è tra le prime in classifica e ogni anno sforna dei talenti incredibili. Magari anche il Varese possa emulare i vicini di casa bergamaschi ed essere ai vertici del calcio italiano. Anche solo se dovesse essere per qualche anno.

Redazione

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