Toccato il fondo? Si dice che al peggio non c’è mai fine, ma per i tifosi vedere un Varese al quart’ultimo posto in Serie D in un Girone B descritto come più facile del raggruppamento A (e quindi, da vincere) è quasi peggio del peggio. La cura De Paola ha senz’altro dato una scossa a livello emotivo, ma sono i punti a governare il mondo del calcio e i 9 raccolti sin qui (cinque dalla gestione Porro in cinque partite, quattro dopo il cambio in panchina in altrettanti match) rappresentano un bottino più che misero. Dato che stona ancor di più se rapportato ai 23 di una neopromossa come il Lumezzane (per carità, altre ambizioni) o ai 18 di una Varesina che, come i rossoblù, si è affacciata con entusiasmo, idee e unità d’intenti alla nuova categoria.

I passi in avanti, dicevamo, ci sono stati, eppure nemmeno la miglior prestazione dal punto di vista mentale è bastata a strappar punti in terra bergamasca. Certo, l’espulsione (fin troppo severa) di Monticone ha condizionato la gara, ma proprio per questo il 2-1 contro il Villa Valle pesa ancor di più sull’animo biancorosso: a coronare una giornata nera, poi, il rigore sbagliato da Ferrario, uno che solitamente dagli undici metri non sbaglia mai. Segno che tutto gira storto, segno che, per usare le parole di De Paola, si respira un’aria non positiva che deve essere cambiata quanto prima.

L’occasione, mai come questa volta il termine è azzeccato, si presenterà domenica 13 novembre quando, alle ore 14.30, al “Franco Ossola” di Masnago arriverà il Sona. A proposito di ambizioni: la squadra veneta di Luca Campedelli (ex patron del Chievo in Serie A), si era affacciata alla stagione candidandosi tra le favorite del girone. La realtà, invece, dice che il Sona ha raccolto appena cinque punti in dieci giornate ed occupa l’ultimo posto della graduatoria: una sola vittoria all’attivo (contro la Folgore Caratese alla seconda giornata), due pareggi e ben sette sconfitte condite da un attacco sterile (7 gol, il Varese segna il doppio) e da una difesa tutt’altro che solida con 19 gol al passivo, una rete in meno rispetto a quella del Varese che è la peggiore del campionato.

In altre parole, sia Città di Varese sia Sona pensavano di sfidarsi in occasione dell’undicesima giornata in ben altra posizione di classifica. Proprio per questo, però, la prossima sfida avrà un peso specifico enorme: i biancorossi sono obbligati a vincere per risalire quanto prima e per arrivare a dicembre (benedetto mercato) nelle migliori condizioni possibili, ma i rossoblù non saranno certo da meno.

Mancherà Monticone e (con Boni presumibilmente out) toccherà verosimilmente a Parpinel riscattare un avvio opaco di stagione al fianco Mapelli; il classe ’01 non ha sfigurato in inferiorità numerica contro il Villa Valle, e l’augurio è di rivederlo presto tornare ai livelli cui aveva abituato. Gran parte delle risposte di cui il Varese ha bisogno si inizieranno a raccogliere in settimana: tra pochi minuti i biancorossi inaugureranno la prima sessione di allenamento pomeridiana cui seguiranno (sempre alle 14.45) le giornate di mercoledì, giovedì e venerdì, prima della rifinitura di sabato mattina alle 10.00. Poi sarà la volta della conferenza di Luciano De Paola e, all’indomani, toccherà far parlare il campo.

Matteo Carraro

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