Mercoledì 11 maggio, alle ore 20.30, si è tenuto presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi dell’Insubria un incontro organizzato dal CAI e dalla famiglia di Matteo Pasquetto, guida alpina di Varese precipitato dal versante italiano del Monte Bianco il 7 agosto 2020. L’evento, grazie alla collaborazione della Fondazione Comunitaria del Varesotto, è stato organizzato con lo scopo di presentare il Fondo Casa Matteo Varese. Numerosi gli ospiti presenti tra cui gli amici di Matteo, il Sindaco di Varese Davide Galimberti, gli assessori Stefano Malerba e Nicoletta San Martino, e alcuni rappresentanti della Protezione Civile tra cui il Comandante Paolo Cazzola.
A presentare, con il suo carisma, la battuta pronta e l’attenzione alla memoria della giovane guida alpina è stato il giornalista Gian Luca Gasca, accompagnato in questo viaggio dei ricordi da Matteo della Bordella e Luca Moroni, due alpinisti e grandi amici di Matteo, che si sono impegnati a ricordare la sua vita, la sua spensieratezza, la sua gioia, il suo spirito avventuriero e il suo sorriso che purtroppo si è spento troppo presto.
Chi è Matteo?
Matteo Pasquetto era un giovane ragazzo nato la notte di San Lorenzo del 1994. Ha da sempre avuto la passione per la montagna, a differenza del fratello Giona che preferisce la musica classica. Nel 2013 ha seguito il suo primo corso di arrampicata, scoprendo un mondo nuovo, difficile da lasciare; parallelamente si è avvicinato al volontariato con la protezione civile e a 20 anni ha iniziato a desiderare non solo di aiutare, ma anche di accompagnare le persone in montagna.
Ha iniziato il percorso per diventare guida alpina insieme al suo amico Luca Moroni che ricorda il loro splendido rapporto: “Non eravamo solo compagni di cordata, ma ci aiutavamo anche nel momento del bisogno al di fuori delle alture. Passavamo molto tempo insieme e ci univa un legame molto forte, quasi fraterno. Matteo ha sempre vissuto grandi emozioni ed avventure, nonostante all’inizio fosse un po’ timido, ma in seguito ha fatto un deciso cambio di marcia”.
Matteo è riuscito a superare le difficoltà del percorso con la sua tenacia e la voglia di affrontare le sfide. Tutti i successi ottenuti sono il frutto del suo impegno costante e per questo lo si può considerare un simbolo, un’icona a cui ispirarsi.
Fondo Casa Matteo Varese
Per sostenere ciò che Matteo ha iniziato, è nato il comitato Casa Matteo Varese che poi si è trasformato in fondo vero e proprio all’interno di Fondazione Comunitaria del Varesotto. Il fine è quello di supportare i giovani talenti, ma anche di aiutare tutti i ragazzi a trovare il proprio posto nel mondo.
A spiegarlo è il presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto, Maurizio Ampollini: ”Credo sia una gran bella idea, qualcosa che nasce dai giovani e per i giovani attraverso la montagna. Ci è piaciuto perché è andato a coprire un segmento che fino ad ora non era stato rappresentato: penso che la nostra gente sia portata a donare e, nel momento in cui esiste un bel progetto dietro cui c’è una figura iconica, si ha la voglia di farne parte. Noi stasera lanciamo questa idea che deve continuare nel tempo. La strada non sarà sempre facile, ma con queste premesse sono sicuro che potrà essere percorsa affinché si impari a capire che gli obiettivi, per quanto grandi, possono essere raggiunti insieme facendo sempre qualcosa d’importante. In città la propensione al dono c’è, va incanalata, vanno dati progetti e idee che meritano e per me è un onore essere qui questa sera a presentare un’iniziativa del genere”.
La famiglia
La mamma Marina Consolaro, il papà Valter e il fratello Giona spiegano che il Fondo è nato con lo scopo di fare qualcosa non solo per i giovani ma soprattutto con i giovani, tra i quali, per esempio, Enrico Pagano, direttore d’orchestra che è stato supportato nella sua attività e che ha aiutato a far scoprire la possibilità di creare un fondo all’interno della Fondazione Comunitaria.
A sottolinearlo è proprio la mamma di Matteo: “Il motto che fa da traino è Giovani per i giovani e quello che vorremmo, avendo avuto la fortuna e avendola tutt’ora di avere due figli con un talento così chiaro anche se così diverso tra loro, è che tutti i giovani siano aiutati a scoprire quel talento che possiedono dentro di sé”.
I progetti
Non mancano i progetti, sebbene ancora in bozza, che il Fondo Casa Matteo Varese sta iniziando a mettere in cantiere e che vedono coinvolto il nucleo mobile del pronto intervento del Dott. Cazzola, del quale si apprezza l’approccio educativo proprio con i ragazzi. Si stanno sviluppando poi dei progetti insieme all’Assessore Nicoletta San Martino, ma anche ai Lions Club e a Filippo Maroni, colonna portante di Happiness.
La serata, in modo particolare, è dedicata alla raccolta fondi per costituire la borsa di studio che permetta a un ragazzo di coronare il suo sogno, seguendo lo stesso percorso di Matteo. La Fondazione Comunitaria del Varesotto si è relazionata con la Regione Lombardia (in quanto il collegio delle guide ne è parte integrante) e l’obiettivo è quello di offrire un piccolo contributo economico ai giovani che hanno un profilo particolare: ragazzi che magari sono in difficoltà economiche, ma che hanno comunque la passione per la montagna, la dedizione nell’accompagnare le persone sui monti e un buon curriculum, soprattutto dal punto di vista della sicurezza e dell’orientamento alla professione.
Marina Consolaro specifica: “L’idea è quella di rendere questo bando stabile nel tempo: tutte le volte che termina un quinquennio ci piacerebbe riuscire ad avere una borsa di studio da poter assegnare. Il senso della serata è proprio riuscire a raccogliere donazioni da investire in questo progetto. Matteo ce l’ha sempre fatta contando sulle proprie forze e il progetto nasce anche dall’idea che gli adulti dovrebbero lasciare più spazio ai giovani credendo però sempre in loro, affiancandoli come presenze importanti che li supportano comunicando messaggi istruttivi e non solo risposte preconfezionate”.
Dinanzi a un grande dolore, ci si ritrova ad avere la forza di volontà per dare continuità all’esistenza di Matteo, per far sì che la sua vitalità, la sua energia e il suo ricordo rimangano ben impressi nella mente di tutti quei giovani che lo vedranno come esempio da seguire.
“Un pugnetto per Teo”, è questa la frase che precede l’invito ad aiutare il Fondo Casa Matteo con una donazione per sostenerlo. Per maggiori informazioni sul Fondo, sui progetti e su Matteo si può consultare il link www.casamatteovarese.it, mentre per rivedere la diretta integrale dell’evento è possibile recarsi sul profilo Facebook di Casa Matteo Varese.
Immancabile, in chiusura, il saluto dei presenti alla giovane guida alpina:
Ciao Matteo, ad accompagnarci in questa avventura ci saranno sempre la tua voglia di aiutare il prossimo e il luminoso sorriso che ti incorniciava il viso quando guardavi con soddisfazione le persone che accompagnavi sulle tue montagne.
Francesca Meoni