Avanti un altro! E dopo Giana, Fiorenzuola, Renate e Seregno, sabato (ore 14.30, stadio “Speroni”) sarà il turno della Triestina. Per inciso, formazione che la Pro Patria non batte in casa dal 7 gennaio 2001 (2-0 con doppietta di Melo Dato, marcatore che giustifica l’eccezionalità dell’evento). In tempi di inerzia favorevole, un’astinenza (per quanto non si sia più giocato da allora salvo nei playoff), di cui urge sbarazzarsi. La formazione biancoblu non infila tra i pro almeno 5 vittorie consecutive dai 6 successi (Lecco, Reggiana, Monza, Legnano, Pergocrema e Venezia) per aprire la rutilante stagione 2008/09. Paragone ingombrantissimo. A riprova di quanto sia rara la stretta attualità tigrotta.

Se non sarà Seregno, si rasserenerà. La quarta vittoria in striscia è stata fatturata sabato al “Ferruccio” in modalità probabilmente meno brillanti delle 3 che l’avevano preceduta. Sono bastate (si fa per dire), una solidissima prova difensiva e due reti in 250’’ al tramonto del primo tempo. A segno Parker e Pierozzi autori in percentuali paritarie delle ultime 6 segnature bustocche responsabili dei 9 punti che hanno issato il club di via Cà Bianca a quota 41. Cioè, 11^ posizione (ultima utile per i playoff che oggi vedrebbero incrocio di primo turno contro la Pro Vercelli), +14 sull’ultima posizione ormai anche aritmeticamente scansata e +5 sui playout. L’obiettivo che solo 20 giorni fa poteva sembrare un’impresa, oggi è davvero a portata. Il calendario non è semplicissimo (Triestina, FeralpiSalò, Mantova e Pergolettese). Ma (a naso), potrebbero bastare un paio di risultati positivi. Certamente per la salvezza. Più difficilmente per gli spareggi promozione.

Sala giochi. Terzo clean sheet consecutivo (non occorreva da 28^, 29^ e 30^ della stagione passata con Pro Sesto, Piacenza e Albinoleffe, terno però da 5 punti e 2 0-0), seconda vittoria di fila in trasferta (l’ultima volta con Pistoiese e Lucchese alla 23^ e 25^ del campionato scorso), e terza vittoria su 4 con più di un gol di scarto (nell’intero 2020/21 erano state 4). Della serie, non di corto muso vive la Pro Patria del ticket Sala/Le Noci la cui impronta sulla squadra ha valicato il ragionevole dubbio. Perché ritrovare l’identità perduta significa costruirne una nuova. Operazione parecchio sofisticata. Non certo alla portata di tutti.         

Dove l’ho già sentita questa? SudTirol e Padova 2021/22 come Como e Alessandria 2020/21. Quattro punti di distacco (l’anno passato erano 3 a 4 giornate dalla fine), e scontro diretto sul campo della prima alla 37^ (e penultima). Roba da clamoroso dejà-vu. Nelle ultime 6 (tutte vinte), i Biancoscudati hanno recuperato altrettante lunghezze ai Rotweiss sconfitti sabato a Salò (1-0) dopo medesimo punteggio patito alla 29^ a Piacenza. Nello stesso span 12 mesi fa i Grigi ne avevano eroso 5 ai Laghèe. Il margine degli altoatesini di Javorcic è ancora confortevole ma il braccino è (a occhio e croce) quello del tennista. Prima dello showdown del sabato di Pasqua (16 aprile), il “Druso” ospiterà un altro match decisivo tra i duellanti per la B. Quello di mercoledì 6 valido come ritorno della finale di Coppa Italia (andata 0-0). A proposito, come è finita l’anno scorso? Como subito in cadetteria, Alessandria dopo i playoff. Destino che SudTirol e Padova (così, a muzzo), potrebbero anche accettare di buon grado. 

Giovanni Castiglioni 

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