Bella e tremenda. Così ci viene da etichettare la Pallacanestro Varese reduce dallo splendido successo di Reggio Emilia e che sta virando verso il mese di campionato. Una squadra bella a vedersi, che gioca un basket ad alto ritmo dove la soluzione più rapida è quella primaria, dove si deve mettere alle corde l’avversario sul piano del ritmo partita evitando ritmi compassati. Lo dicono anche le statistiche che parlano di una squadra che non è mai scesa sotto gli 83 punti segnati (trasferta in quel di Brescia).

Tutti bottini ragguardevoli che evidenziano come l’alto numero di possessi equivalga, per questa Openjobmetis, ad un alto numero di punti messi a segno. E poco importa chi sia l’avversario di turno. Sassari, Brescia, Trento e Reggio Emilia erano tutte avversarie accreditate ad un posto nella parte sinistra della classifica e tutte sono state crivellate di colpi.

Il tremenda, è per l’aver sprecato le due ghiotte occasioni di portare a casa punti pesantissimi contro Brescia e Trento. E’ una OJM che poteva essere a punteggio pieno senza rubare nulla a nessuno. Questo, forse, è un di più. In ogni caso il bottino di 4 punti dopo 4 giornate è assolutamente in linea con gli obiettivi di inizio stagione. Diciamo che, per dirla con le parole di Caruso al termine della gara di Reggio, questa Varese oggi è più matura e ha imparato dai propri errori.

E’ una squadra che ha bisogno di tutti i suoi elementi ed allora accogliamo a braccia aperte la super prova di Woldetensae, che è tornato a dare del tu al canestro uscendo da quel torpore che lo aveva avviluppato nelle prime tre giornate. O un De Nicolao che è parso graffiante in ogni aspetto del suo gioco, tanto da sembrare contemporaneamente in campo in due zone diverse del parquet. E cosa dire di più bello di un gruppo che tiene il bastone del comando per 40′ filati in terra straniera senza, praticamente, accusare nessun vero e proprio parziale dai reggiani?

E’ una squadra che ha fiducia nei propri mezzi ed ha abbracciato pienamente il credo voluto da coach Brase. Anche la seconda giornata storta di Johnson è passata in secondo piano: altro segnale positivo per una Varese che, di squadra e con la squadra, sa andare oltre i propri limiti.
Treviso si presenta proprio al momento giusto per valutare questa crescita. Infatti, questa è la prima gara in cui Varese è, in un certo senso, obbligata a vincere. In casa contro una diretta rivale che è reduce da un inizio di campionato tutt’altro che scintillante con l’ultima, netta sconfitta in casa della Virtus che ha determinato una partenza da una sola vittoria in quattro giornate.

Non certo ciò che si auspicavano nella Marca trevigiana. La formazione allenata da coach Marcelo Nicola, personaggio che da sempre incendia il tifo varesino, presenta due ex come Banks e Sorokas (di cui sotto nell’occhio a..). Adrian Banks sembra Dorian Gray: a 36 anni suonati continua ad essere un pistolero di assoluta qualità ed è uno dei leader di questa Treviso a livello statistico. Ike Iroegbu e Zanelli sono i due registi della formazione veneta. Il primo è un americano di estrazione nigeriana che arriva dal campionato israeliano, mentre di Zanelli conosciamo bene la garra e la sua voglia di non mollare mai. In guardia troviamo i giovani Jurkatamm e il prodotto locale Alvise Sarto, classe 2000 che fin qui si è ritagliato quasi 10′ di media a gara. In posizione ala troviamo i vari Sokolowski e Jantunen: il polacco è giocatore che, se entra in striscia, è un tiratore da tre punti micidiale e difficilmente contenibile, il giovane finnico arriva con un titolo di campione belga sulle spalle ed è reduce dall’europeo disputato con la propria nazionale. Certamente un prospetto interessante.

Sotto canestro troviamo il nostro Simioni, fin qui poco utilizzato, Sorokas, appunto e l’esperto Derek Cooke. Classe ’91, 206 centimetri ed una carriera in giro per il mondo con tappe in Australia, Bielorussia, Germania e Israele oltre a un passaggio anche a Trieste nel 2019/20: 5,5 punti e 6 rimbalzi le cifre della sua stagione in terra giuliana.

Occhio a…Paulius Sorokas

Una sola stagione in maglia biancorossa per il trentenne lituano, ma è stata sufficiente per far entrare il lungo nel cuore dei tifosi varesini. La sua capacità di lottare come un leone contro avversari più grandi e più grossi di lui ne hanno fatto un beniamino del pubblico. Caratteristiche che da sempre infiammano i tifosi e Paulius ne è pieno. Per lui esordio in prima squadra nello Zalgiris nel 2010 a 18 anni e vi rimane fino al 2013 quando si trasferisce al Pieno Zvaigzdes. Nel 2014 arriva in Italia, più precisamente in A2 alla Bakery Piacenza (15,4 punti di media), poi due anni a Treviglio con coach Vertemati che ritroverà inizialmente a Varese. Nel 17/18 approda a Tortona dove viaggia a 15,3 punti e 10 rimbalzi di media. Poi una parentesi in Belgio a Charleroi prima di firmare a Sassari nel 19/20. Scende nuovamente in A2 a Chieti dove i 16 punti e gli 8,6 rimbalzi a gara gli valgono la chiamata di Varese dove è uno dei trascinatori della scorsa stagione: 10,7 punti e 6,3 rimbalzi le cifre della sua annata sotto il Sacro Monte.

Matteo Gallo

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