Il tempo delle parole è finito, ora è solo il momento di scendere in campo e di tentare per quanto possibile, un’impresa ancor più dura di quella della scorsa settimana. E’ così che la Openjobmetis Varese si affaccia alla partita contro la Reyer Venezia di domani sera, sabato 15 gennaio alle ore 20.30. Una sfida che arriva in un momento a dir poco particolare per il gruppo biancorosso, in mezzo ad una vera e propria rivoluzione, di campo ma anche societaria.
In settimana è successo veramente di tutto negli uffici di Piazzale Gramsci: l’esonero di coach Adriano Vertemati martedì mattina, la presentazione del nuovo GM Michael Arcieri, l’incoronazione a nuovo allenatore dell’orange Johan Roijakkers ed un mercato a dir poco bollente per completare la squadra, che attende di essere concluso con una guardia ed un centro da inserire in organico per tentare l’impresa salvezza.
In tutto questo, la squadra, composta ad oggi da 8 senior più qualche giovane, si è messa in palestra, in silenzio, a lavorare ed allenarsi per cercare di ripetere lo stesso atteggiamento e prestazione di cuore e sacrificio messa in campo domenica scorsa contro la Fortitudo, quando, nonostante le difficoltà, la vittoria ai biancorossi è sfuggita solo nei minuti finali.
La Openjobmetis riparte quindi dalla certezza di un gruppo compatto e coeso ora, deciso a dare il tutto per tutto in campo per conquistare i due punti. Non sarà facile, perché all’ombra del Sacro Monte arriva una corazzata come Venezia, ma la parola impossibile nel basket non esiste. Sarà determinante per Varese riuscire sicuramente a fornire una prova difensiva fatta d’intensità e densità in area, tenendo ben sotto controllo gli esterni oro granata, pericolosissimi a ribaltare velocemente l’azione e soprattutto capaci di colpire sia da due che da tre con grande efficacia.
I biancorossi dovranno cercare di evitare gli uno contro uno estremizzati e creare una difesa corale, limitando il più possibile la verve offensiva di Tonut, faro dei lagunari, ma soprattutto del rientrante Bramos, pericolo numero uno dall’arco di Venezia e vero e proprio metronomo della squadra di coach De Raffaele, così come Michele Vitali, altro giocatore capace di rendersi molto temibile nel tiro da tre punti.
Quasi superfluo poi, sottolineare la fisicità enorme che una Venezia comunque non al top a livello di condizione, può mettere sul parquet, con Echodas, Watt e Mazzola pronti a fare la voce grossa nel pitturato. Per limitarli, sarà importante che Sorokas continui a mostrare la grande confidenza messa finora sul parquet nel ruolo di cinque, la maggior condizione fisica di Vene e Caruso e soprattutto una grande prova di Alessandro Gentile, che con le sue caratteristiche può essere, come sempre d’altronde, quel giocatore in grado di sparigliare le carte, scivolando anche nel ruolo di 4 in difesa per dare una grossa mano ad un reparto oggi incompleto.
Testa, gambe, cuore e sudore saranno le chiavi di una Varese che torna davanti al pubblico di Masnago, seppur nella capienza del 35% come da nuove norme anti covid, per dare risposte a sé stessa ed in maniera particolare ad un pubblico che ha bisogno di ritrovare e rivedere la squadra sul campo, cercando di spingerla verso una vittoria che potrebbe essere il trampolino di lancio della nuova OJM targata Roijakkers, che non sarà in panchina ma che seguirà da vicino la squadra guidata da coach Alberto Seravalli, alla ricerca di due punti che valgono oro.
Alessandro Burin