Nella stagione altalenante dell’Union Tre Valli, a fare il punto della situazione è Vincenzo Niesi, presidente dei bianco verdi da 2 anni. Il numero uno si ritiene soddisfatto della stagione dei suoi ragazzi, ma ammette alcune lacune societarie normali per un progetto giovane. Tra programmi per il futuro e l’incertezza sulla situazione covid che purtroppo sta caratterizzando anche questa stagione, l’Union Tre Valli vuole affermarsi come una delle migliori società di seconda categoria.

Siete perfettamente a metà classifica, rispetto agli obiettivi iniziali, cosa ne pensi della stagione sin qui?
“Possiamo fare sicuramente di più, abbiamo ed avevamo i mezzi per poter far meglio di così. Abbiamo riscontrato qualche difficoltà, soprattutto all’inizio e dovevamo sistemare qualche problema; una volta trovata la quadra abbiamo migliorato notevolmente le nostre prestazioni. Non sono deluso, soprattutto perché i ragazzi sono fantastici. Non è nemmeno un problema di risultati, ma sono sicuro che senza alcune problematiche iniziali si sarebbe potuto dare di più”

La lotta per la quinta posizione è più che mai aperta, dove pensa che possa arrivare la sua squadra?
“Secondo me siamo una squadra che può ambire ai playoff. Quest’anno ho visto molte partite dei ragazzi, ho perso solo Marnate ed Aurora Induno e tra tutte le gare che ho visto, l’unica che mi è sembrata nettamente superiore è il Lonate Ceppino. Dipende tutto da noi, abbiamo alternato alcune ottime prestazioni ad alcune veramente pessime. Come ho già detto e come penso abbiano dimostrato i ragazzi, dopo l’avvio a tentoni, ora si può far bene”.

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Avete avuto solo due movimenti di mercato in entrata ed uno in uscita, possiamo intenderlo come una conferma della fiducia sulla rosa attuale?
“Assolutamente sì, sono arrivati nuovi giocatori ma la fiducia verso la squadra è al massimo. Le mancanze sono state più da parte mia e della società piuttosto che dei calciatori: loro si sono sempre impegnati e sacrificati. Io sono veramente contento dei ragazzi che compongono la squadra, siamo noi come società che dobbiamo migliorare”.

Migliorare sotto quali aspetti?
“È una domanda spinosa a cui non posso rispondere a pieno. Sappiamo quali sono i nostri punti deboli, era inevitabile che ci fossero dato che la società è ripartita due anni fa: per il momento stiamo tracciando una linea guida, non solo per quanto riguarda la prima squadra, ma anche a livello giovanile. Per l’anno prossimo sappiamo di dover dare un input diverso per quanto riguarda prima squadra e Juniores; dobbiamo assumerci le nostre responsabilità”.

Cosa pensa possa servire a questa formazione per lottare per qualcosa in più di un posto ai playoff?
“Indubbiamente mancano un paio di elementi, in alcuni reparti siamo un po’ corti a livello numerico. Per il resto manca sicuramente l’avere un anno continuo, senza problemi e senza questa situazione del covid che ci sta frenando. Abbiamo avuto molti casi positivi durante queste vacanze e, di conseguenza, stiamo facendo fatica a ripartire. Penso che, oltre a questo, manchi anche un po’ di costanza sul progetto, sono veramente poche le persone rimaste qui dagli anni passati”.

Cosa si aspetta dal girone di ritorno in termini di risultati?
“Mi aspetto una crescita, soprattutto psicologica. Non vogliamo sbagliare alcune partite come successo nel girone d’andata, di conseguenza mi aspetto un approccio diverso alle partite. La nostra priorità era mantenere la categoria, per quanto mi riguarda i risultati sono secondari, vorrei vedere proprio una svolta mentale da parte della squadra. Siamo comunque consapevoli che dovrà esserci uno sviluppo di mentalità graduale, non vogliamo fare il passo più lungo della gamba”.

Questo stop inaspettato cosa comporta a livello dirigenziale?
“Indubbiamente cambia i piani: si parte con programmi di allenamento e di gestione complessiva della società impostati in un certo modo da inizio anno. Una pausa come questa cambia tutto anche in ottica futura, bisognerà capire quando e se si recupereranno le partite perché, tante società, usufruiscono di spazi comunali che in estate non saranno disponibili. Sotto questo aspetto ritengo che ci sia ancora molto da fare a monte, deve essere un processo di miglioramento fatto in sede”.

Quanto riterrebbe grave un cancellamento del campionato?
“Su questo punto parlerò a livello personale e non dirigenziale: dopo un anno e mezzo secondo me, se ci dovessimo fermare nuovamente, significherebbe aver sbagliato qualcosa non solo nel calcio ma nella vita quotidiana. Dobbiamo andare avanti, convivere con questo virus, sapevamo che non sarebbe stata una situazione risolvibile nel breve periodo. Per quanto riguarda la società dovremo seguire le linee guida, ma è molto dispendioso e non siamo tutelati; anche per quanto riguarda le altre realtà vale lo stesso discorso. Non sarebbe giusto doversi fermare”.

Come procede il lavoro del settore giovanile?
“Il settore giovanile sta andando molto bene, abbiamo accolto l’invito a formare una squadra di Giovanissimi del 2008 per far recuperare i giocatori che hanno saltato delle categorie a causa del covid. I ragazzi li vedo soddisfatti, le famiglie mi sembrano ben coinvolte, ma non vogliamo fermarci. Abbiamo tante idee sia per quest’anno che per il futuro ma, come detto prima, non dobbiamo affrettare i tempi, pur essendo consapevoli che ci sia molto margine per fare meglio di così”.

Andrea Vincenzi

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