Never Back Down. Visto che siamo in tema Oscar, potrebbe essere questo il titolo del film che vede come attore protagonista l’Union Villa Cassano. La squadra guidata dal regista (in tutti i sensi, play e allenatore) Tino Shala sembrava condannata alla retrocessione diretta in Prima Categoria, ma i rossoblù hanno saputo reagire lottando per risalire la china e inseguire con le unghie e con i denti l’agognata salvezza. Copione da nomination alla miglior sceneggiatura, qualora la missione riesca.

Non è stata da meno l’impresa di domenica scorsa, quando il Cassano si è imposto 2-0 su un Meda che sta invece lottando per un posizionamento playoff nella parte opposta della classifica. Un successo che testimonia la grinta e la determinazione rossoblù nel voler difendere la categoria, sentimento espresso con decisione da Mattia Ruggia.“Quei tre punti sono stati per noi un’autentica manna dal cielo – spiega il centrocampista classe ’98 –. Ci serviva una prestazione del genere e speriamo di continuare così fino alla fine del campionato, dato che la nostra situazione di classifica resta tutt’altro che tranquilla”.

Un successo del genere dà morale, a maggior ragione contro una squadra di alta classifica; è corretto?
“Assolutamente sì, anche se noi ogni domenica scendiamo in campo per fare il risultato indipendentemente dall’avversario. Ora più che mai, dato che le aspettative di inizio stagione erano ben altro e nessuno poteva immaginarsi di ritrovare l’Union Villa Cassano qui; eravamo certi di poter conquistare una salvezza tranquilla, e invece ci siamo ritrovati a disputare una stagione al di sotto delle aspettative. Adesso stiamo raddrizzando il tiro”.

Domanda provocatoria: credete nella salvezza diretta? O, per come si era messa la stagione, sarebbe un successo arrivare a giocarsela ai playout?
“Non posso dirti di credere nella salvezza diretta perché, purtroppo, questo non dipende solo da noi ma da quelli che saranno i risultati anche delle altre squadre. Ti ripeto, però, che noi scendiamo sempre in campo per fare risultato e, personalmente, vorrei vincere tutte le partite da qui alla fine della stagione. Di certo l’obiettivo è la salvezza: conquistarla direttamente o ai playout poco cambia, l’importante è ottenerla”.

Vista l’allusione alle altre squadre, da contestualizzare al discorso relativo alla salvezza diretta, ti faccio una domanda retorica pur sapendo già la tua risposta. Il prossimo turno sarà ostico sia per voi sia per le dirette contendenti: state facendo calcoli anche in quest’ottica o pensate solo a voi stessi?
“Ti rispondo esattamente come ti immaginavi (sorride, ndr). Ovviamente guardiamo solo a noi stessi perché non possiamo permetterci il lusso di giocare pensando a ciò che faranno le altre; se avessimo questa presunzione saremmo già spacciati. In questa fase non ci sono nemmeno troppi ragionamenti da fare, perché dobbiamo solo scendere in campo e vincere”.

Restando in tema prossima giornata, sabato vi aspetta un anticipo “tranquillo”. Avete l’intenzione di rovinare la festa alla Solbiatese?
“Direi proprio di sì. So che loro hanno bisogno di una vittoria per avere la matematica certezza della promozione in Eccellenza, ma noi andremo al “Chinetti” per fare la nostra partita e portare a casa punti fondamentali. Non sarà facile anche perché, per quanto il campionato sia di fatto già vinto, la Solbiatese ha sempre voglia di vincere”.

A proposito di Solbiatese, lo 0-3 dell’andata non restituisce appieno l’andamento del match. Che partita ti aspetti?
“Diciamo che quel risultato è stato un po’ bugiardo ma, al tempo stesso, si rifà a quello che è stato uno dei grandi problemi della nostra stagione: non siamo stati in grado di sfruttare gli episodi e la Solbiatese ci ha punito. Dopo un eurogol e un rigore, mi permetto di dire alquanto dubbio, non siamo più stati in grado di raddrizzare il match”.

Dei passi avanti sono comunque stati fatti: dai -5 punti rispetto alla penultima posizione di allora siete risaliti voi stessi in penultima posizione scavalcando l’Olimpia, su cui vantate adesso un punto di vantaggio. Cosa è cambiato e quando è scattata la scintilla?
“Non c’è stato un momento vero e proprio; forse ti potrei dire dopo la sconfitta proprio con l’Olimpia, ma in realtà abbiamo preso consapevolezza passo dopo passo. A inizio campionato non avevamo la percezione di ciò che stava succedendo e vivevamo il momento difficile con la tranquillità del “tanto andrà meglio la prossima partita”. I risultati però non arrivavano e, di conseguenza, tutti noi ci siamo resi conto che dovevamo dare qualcosa in più”.

Secondo te cosa non aveva funzionato?
“Diciamo che la stagione è stata storta sotto tutti i punti di vista, infortuni inclusi, ma molti episodi sono girati male per demeriti nostri. Inutile girarci intorno, ma dobbiamo prenderci le nostre responsabilità: se siamo in questa situazione è perché non abbiamo reso come dovevamo. Ce ne siamo accorti in tempo e stiamo provando a rimediare, ma il cammino è ancora lungo”.

Al netto della situazione di classifica, che bilancio puoi fare della tua stagione a livello personale?
“Ora come ora penso di star disputando un campionato discreto; ovviamente è normale aspettarsi sempre di più e mi auguro di finire la stagione nel migliore dei modi. Il mio gol al Valle Olona? Sono felice di aver portato un punto alla mia squadra, anche perché giocando davanti alla difesa non è che segno così spesso; quel giorno, lo ammetto, sono stato anche fortunato dato che l’ho spedita sotto l’incrocio”.

Mancano sei giornate al termine del campionato e vi aspettano tre scontri diretti e tre sfide contro squadre d’alta classifica: aspettative?
“Fare punti in tutte le partite. Ovviamente a questo punto della stagione gli scontri diretti risultano fondamentali e, vincendoli, avremmo come minimo la certezza dei playout, ma ogni partita va affrontata allo stesso modo. Il nostro destino è nelle nostre mani e non possiamo più permetterci di sbagliare”.

Matteo Carraro

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