Dopo anni difficili, senza una meta e sempre in prestito, finalmente Maurizio Pretari ha trovato la sua dimensione all’interno della Valcuviana. Dopo un avvio di stagione positivo, i ragazzi di mister Radicia hanno attraversato alcune difficoltà anche dovute agli infortuni, compreso quello del classe ’97, ma sono pronti a rifarsi nel girone di ritorno dove puntano a confermare la 5° posizione in classifica.

Avete iniziato molto bene il campionato e nelle prime sei giornate avete incassato solo una sconfitta. Qual è stata la chiave di quei successi?
“Siamo partiti quasi con la stessa rosa degli scorsi anni, quindi è stato frutto di un percorso fatto nelle passate stagioni che ha dato i frutti sperati. Conoscendoci già da un po’, è stato molto facile per noi trovare un gioco che ci permettesse di rendere al meglio. Purtroppo, quando sono arrivati gli infortuni siamo calati notevolmente e ne abbiamo pagato il prezzo con alcuni punti persi”. 

Dopo la sconfitta contro il Lonate Ceppino avete avuto un netto calo, cos’è successo?
“Hanno avuto un ruolo decisivo gli infortuni, ma siamo anche calati mentalmente: abbiamo pensato di poter scendere in campo meno concentrati perché credevamo di poter risolvere le partite come e quando volevamo. Dopo alcuni risultati negativi abbiamo perso anche un po’ di fiducia in noi stessi e, pur giocando bene, non riuscivamo a concretizzare il buon gioco che mettevamo in campo”.

L’obiettivo stagionale era di restare nella parte alta della classifica, con un occhio ai playoff. Ora che siete tra le prime 5, pensi che si possa mantenere questa posizione alla luce di quanto visto sin qui?
“Personalmente ritengo che, quando ripartiremo con allenamenti e campionato torneremo in campo con l’atteggiamento delle prime partite, nulla ci vieterà di restare in zona playoff. Non abbiamo mai sfigurato, nemmeno con le squadre più forti, ma dobbiamo migliorare molto nella fase di finalizzazione se vogliamo puntare a rimanere nella parte alta”.

In quanto difensore, pensi che si possa fare meglio delle 19 reti subite?
“Assolutamente sì, anche lì è tutta questione di mentalità che nella seconda parte del girone d’andata è mancata: non siamo entrati sempre concentrati, quindi spesso andavamo in svantaggio. Inoltre, abbiamo pagato alcuni errori commessi in campo. Abbiamo riscontrato un grande problema soprattutto sulle palle inattive e abbiamo subito troppi goal su punizioni, angoli e calci di rigore; quindi, quello è sicuramente un aspetto su cui dobbiamo migliorare”.

Prima di arrivare alla Valcuviana eri al Laveno, cosa ti ha fatto decidere di cambiare aria?
“Quando ero a Laveno l’allenatore di quelle stagioni non mi faceva mai giocare: era un periodo in cui ero sempre in prestito e si tenevano più in considerazione i giocatori di proprietà rispetto a me. Quando sono arrivato alla Valcuviana è cambiato tutto, in primis proprio perché mi hanno acquistato. A Laveno ero scontento del minutaggio e della scarsa considerazione che ricevevo, è stato un momento in cui ho giocato davvero poco”.

Il presidente ti ha indicato come esempio di serietà e dedizione alla causa, sono parole in cui ti rispecchi?
“Fa sicuramente piacere, ma io non mi giudico mai da solo. Se c’è da far fatica e lavorare io mi impegno con costanza e non mi tiro indietro se c’è da raggiungere un obiettivo, a maggior ragione quando è per una causa che mi piace e, giocare a calcio, mi piace molto, quindi accetto la fatica”.

Cosa comporta il dover attendere la ripresa fino a febbraio in termini di voglia di scendere in campo e preparazione?
“Premetto che, a prescindere dalla situazione del covid, penso che sarebbe meglio se il campionato ripartisse a marzo o ad aprile, ma va bene anche così. Dà fastidio dover attendere la ripresa dopo questi due anni di covid ma piuttosto che una sospensione accettiamo le decisioni. Sono dell’idea che, seppur potendo preparare meglio la ripresa, questo rinvio non cambierà le sorti del campionato”.

Qual è un obiettivo personale da raggiungere in questa stagione?
“A livello personale, come prima cosa vorrei giocare più partite possibili perché, nel girone d’andata, mi sono infortunato. Aggiungo che non mi spiacerebbe segnare un paio di goal e dare il mio contributo per portare la squadra ai playoff. Mi cogli preparato perché sono dell’idea che servano sempre obiettivi da raggiungere per spronarsi a dare il massimo”.

Andrea Vincenzi

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