Non è stato un avvio di stagione facile per Samuele Moroni, centrocampista classe ’98 in forza al Valle Olona. Un infortunio l’ha tenuto lontano dal campo per quasi 40 giorni in cui ha sofferto a vedere dalla tribuna i compagni che, nonostante l’impegno profuso, non stavano attraversando un periodo positivo. Ma la tempesta per fortuna passa sempre e, come lui ha recuperato appieno dal brutto guaio fisico, anche la squadra ha inanellato una serie di risultati utili che le hanno consentito di risalire la china e lasciare i pericolosi bassifondi.

Come stai, innanzitutto? I problemi fisici sono alle spalle definitivamente?
“Fortunatamente sì, ho ripreso del tutto e, dopo aver disputato le ultime tre partite del 2021, ora non vedo l’ora di poter ricominciare prima ad allenarmi e poi a giocare. Ho saltato in pratica quasi metà del girone d’andata a causa di uno strappo di oltre 4 centimetri che mi sono procurato durante la sfida contro il Gallarate. Forse ho voluto forzare un po’ troppo, ho giocato sul dolore e alla fine l’ho pagata”.

Come hai vissuto quel periodo?
“E’ stato il mio primo infortunio importante della carriera e mi è pesato sopratutto dal punto di vista morale. In quelle lunghe settimane, infatti, il Valle Olona stava soffrendo particolarmente, i risultati non arrivavano e stare fuori senza poter aiutare la squadra è molto frustrante. Circa a metà della mia convalescenza abbiamo cominciato a vincere e finalmente abbiamo svoltato. Il mio unico pensiero, in ogni caso, era ritornare a dare man forte al gruppo ed essere quanto più utile possibile in campo”.

Siete stati un diesel e siete cresciuti alla distanza. Come ve lo spiegate?
“E’ il secondo anno in assoluto del Valle Olona, o forse sarebbe meglio dire il primo, visto che la scorsa stagione è durata davvero poco. Abbiamo avuto qualche difficoltà iniziale ma non abbiamo mai sfigurato al cospetto di nessuno; ce la siamo sempre giocata, anche con una corazzata come la Solbiatese contro cui ad un certo punto abbiamo avuto anche l’opportunità di pareggiare. Sono molto contento che siamo risaliti in classifica e, più in generale, sono felice dell’ambiente. Il Valle Olona è una realtà familiare e piccola ma in cui tutto viene gestito al meglio”.

Dove può arrivare questa squadra?
“L’obiettivo rimane prima di tutto la salvezza. Siamo partiti solo l’anno scorso e confermarci in questa categoria sarebbe importante. Abbiamo ottime potenzialità e giocatori che hanno calcato categorie anche superiori, ma è meglio volare bassi piuttosto che sparare in alto e poi cadere fragorosamente”.

Hai parlato di giocatori importanti, uno di questi è sicuramente Calzi. Com’è giocare con lui?
“Lo conoscevo già e ha confermato le aspettative che avevo. Dal punto di vista tecnico non si discute, ha personalità e in campo è come un allenatore per noi. Inoltre, è un ragazzo molto alla mano e si è inserito bene in un gruppo affiatato calandosi appieno nella realtà di Promozione in cui il calcio è un lavoro fino a un certo punto”.

Anche tu hai avuto esperienze in categorie superiori e hai giocato anche in Serie D con la Castellanzese.
“Sì, ho raggiunto il picco della mia carriera in Serie D con la Castellanzese dopo aver vinto l’Eccellenza con quella maglia. In Serie D però facevo fatica a ritagliarmi il mio spazio e ho deciso di non perdere tempo e di scendere in Eccellenza con la Vergiatese per avere più chance. Poi, complice anche il Covid, ho deciso di mollare la presa e di dedicarmi maggiormente allo studio. Nell’estate del 2020 è arrivato il Valle Olona, un club serio e vicinissimo a casa mia; so che è difficile salire di nuovo di categoria quando scendi, ma sto benissimo qui, una collocazione che mi permette di portare avanti i miei progetti lavorativi e insieme continuare a giocare a calcio”.

Quanto alla Castellanzese, quest’anno fa decisamente più fatica rispetto all’anno scorso.
“Li seguo e mi dispiace che non stiano facendo molto bene. Colombo è un mio amico nonché ex compagno in neroverde e auguro a lui e a tutta la società di risollevarsi il prima possibile”.

Tornando in Promozione, qual è la squadra che finora ti ha impressionato di più?
“Il campionato è combattuto, a parte la Solbiatese che recita la parte da solista. Per il resto ho visto tante buone squadre ma sinceramente non così superiori a noi. Questo significa che durante il girone di ritorno la classifica potrebbe subire molti cambiamenti e noi dovremo essere bravi a mantenerci quanto meno in una posizione tranquilla”.

Secondo te è giusto che si riprenda a giocare il 23 gennaio? Come vedi la situazione?
“E’ un momento molto complicato e prendere decisioni così non è semplice. Dobbiamo adeguarci a qualsiasi cosa e nel frattempo mantenere alto il livello di allenamento e di concentrazione. Credo che però non ci siano gli estremi per sospendere del tutto i campionati, siamo in una situazione diversa dagli ultimi due anni. Per ora è slittato tutto più avanti di un paio di settimane e non penso che possano esserci altri grossi cambiamenti al calendario”.

Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
“Non saltare più nemmeno una partita. Vorrei dare continuità alle mie prestazioni e magari fare 4-5 gol. Per ora sono solo a quota uno, quello che ho segnato all’Accademia Inveruno, e mi piacerebbe incrementare un po’ il mio bottino personale”.

E i propostiti per il 2022?
“Dovrei laurearmi ad aprile in Scienze Giuridiche. Sono al quinto anno e sto iniziando uno stage. Una volta laureato mi piacerebbe iscrivermi ad un master e buttarmi nel mondo del lavoro seriamente, in ambito legale, finanziario e bancario. Il calcio mi piace e non vorrei smettere, ma l’aspetto lavorativo in questo momento è la mia priorità”.

Laura Paganini

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