Quando sei nell’occhio del ciclone hai solo due cose da fare: o attendi che passi la tempesta, con tutte le conseguenze del caso, oppure cerchi di uscirne il prima possibile, di forza, con carattere, con unità.

E’ quello che cercherà di fare fin da subito la Openjobmetis Varese dopo l’uragano Roijakkers, scoppiato nella giornata di ieri. In attesa delle parole del GM biancorosso Michael Arcieri, che parlerà in un incontro informale per definire quelle che sono state le reali vere cause dell’esonero dell’allenatore olandese, la squadra è già pronta per tornare a lavorare.

La gironata di ieri è stata molto particolare. Varese si è ritrovata come sempre nel primo pomeriggio per quello che poi, più che un allenamento, si è rivelato essere un confronto tra la squadra. Chiaro, schietto, diretto, nel quale si è consolidata ancora di più l’unità di un gruppo chiamato a mostrarsi quanto mai inscalfibile anche davanti ad eventi veramente fuori dal comune.

Unità del gruppo e coesione intorno a coach Alberto Seravalli che, pur non potendo essere in panchina sabato per una questione burocratica, sostituito dalla coppia Ferraiuolo-Jemoli con il capitano Ferrero in versione giocatore-allenatore, ha tutta la stima e fiducia della squadra, come tra l’altro già mostrato proprio quest’anno nel momento in cui Vertemati ebbe il covid e la squadra, sotto gli ordini dell’allenatore di Ferrara e di Cavazzana, mostrò una grandissima reazione ad una situazione difficile, vincendo proprio a Trieste, ironia della sorte.

Non c’è tempo da perdere perché l’impegno di sabato alle 17:30 è dei più duri, in casa di una Tortona sulle ali dell’entusiasmo che nell’ultima giornata ha fermato l’immensa striscia vincente di Brescia e che, dal quarto posto in classifica a 28 punti, si appresta a festeggiare il raggiungimento dell’obiettivo playoff.

Una squadra, quella di coach Ramondino, fondata sull’intelligenza cestistica di Chris Wright, sulla potenza nel pitturato di Cain, sulle giocate di Mascolo e Macura, sull’esperienza di Filloy e sulla qualità di Sanders. Un gruppo completo, affiatato e che gioca a memoria.

Varese dovrà essere brava nel ritrovare soprattutto quella compattezza difensiva che è mancata nelle ultime due gare contro Treviso e Trieste, limitando sensibilmente la verve offensiva bianconera, rallentandone ritmo ed idee, per una squadra capace di accendersi da un momento all’altro.

Con la speranza che l’esonero di Roijakkers abbia sciolto anche dei freni mentali di alcuni, vedasi Beane, Reyes e Caruso, i biancorossi avranno bisogno di giocare un match fatto d’intensità e sostanza per tutti i 40′, ricalcando la prova vittoriosa dell’andata e cercando di evitare e ridurre i tanti, troppi errori al tiro delle ultime giornate, ma soprattutto, lavorando in attacco per tornare ad offrire spazio e soluzioni a Keene, variando il tema tattico offensivo che non può più fermarsi al solo uno contro 5 del folletto biancorosso.

Una partita che sarà la prima delle ultime 4 fatiche verso la fine di questa matta stagione, la prima della terza mini annata all’interno di un unico 2021-2022 che si spera in futuro non si debba più ripetere all’ombra del Sacro Monte.

Alessandro Burin

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