Giorno di presentazioni in casa Pallacanestro Varese con la società biancorossa che dà il benvenuto a Colbey Ross. Il playmaker ex Pepperdine University, nella location della clinica Isber, fa così il suo ingresso ufficiale nel mondo biancorosso.

Un mondo di cui ha già iniziato a far parte in maniera concreta in campo, nelle prime uscite della Pallacanestro Varese, in cui ha messo già in mostra tutte le sue qualità offensive di play molto atletico e rapido, sia palla in mano che senza, sia come finalizzatore che assist man.

Ross al tavolo dei “relatori” insieme, come consuetudine vuole ormai, a coach Brase e al GM Michael Arcieri, che presenta così il nuovo playmaker: “Ringrazio la clinica Isber per averci ospitato e sostenerci da 9 anni. Colbey è un giocatore che abbiamo seguito per mesi, addirittura da gennaio quando sono arrivato. Ho fin da subito avuto Ross come obiettivo e su questo mi sono trovato in sintonia con il coach per prenderlo e portarlo qui. Fin da quando sono arrivato a Varese ho avuto l’ambizione di poterlo firmare ed oggi è bellissimo poterlo presentare”.

Sono davvero felice di avere Colbey qui. E’ stato il nostro primo obiettivo fin dall’inizio per il ruolo di play dice Brase-. Ha tante qualità che può mettere in campo, sa essere pericoloso sia come play che come guardia. L’opportunità di lavorare con Ross già in Summer League è stata unica per scoprire in tutto e per tutto Colbey e capire che poteva essere davvero l’uomo giusto per la nostra squadra. Avere un leader come lui sarà davvero importante”.

Entusiasta e felice lo stesso numero 4 biancorosso: “Sono felicissimo di essere qui, una società, una squadra ed una città davvero incredibili. Si nota subito come in tutta Varese si respiri basket in ogni angolo e questo per un giocatore è stupendo. Mi sto trovando bene fin da subito con tutto l’ambiente, anche i primi tifosi che ho avuto modo d’incontrare mi hanno trasmesso un grande entusiasmo. La presenza del coach è stata fondamentale per il mio arrivo qui. Mi piace prendermi responsabilità in campo, sono un giocatore che ama prendere per mano la squadra e condurla alla vittoria. E’ importante avere buona parte del gruppo che conosce già il campionato, posso imparare tanto da loro”.

Ross che ha già avuto modo di assaggiare il livello del campionato italiano grazie ai primi tornei estivi: “Il basket italiano è sicuramente molto competitivo e molto fisico, almeno da quello che ho potuto scoprire in queste prime partite amichevoli. Ci sono squadre davvero forti ma questo è uno stimolo, a me piace molto giocare puntando sulla fisicità. Penso che l’esperienza a Nymburk mi abbia aiutato a crescere dal punto di vista della comunicazione in campo con i compagni e questa sarà una qualità che cercherò di portare a Varese”.

Il play biancorosso arriva a Varese dopo un’ottima Summer League giocata con Portland, al termine della quale ha cullato per un po’ il sogno di arrivare in NBA: “Sicuramente il mio obiettivo è arrivare in NBA, magari un giorno ce la farò. Alla fine della Summer League ho sperato in una chiamata, ma poi ho deciso che vivere un anno a Varese e provare questa esperienza così importante, fosse la cosa migliore per me“.

L’ex Nymburk dovrà costruire l’asse portante con Owens della nuova Pallacanestro Varese, un giocatore, il lungo USA, che ha già avuto modo di conoscere a New York quest’estate: “Tariq è un giocatore molto atletico, che mette in campo tantissima energia. Ha anche una grande intelligenza e conoscenza del gioco. Ha un carattere bellissimo e sicuramente il rapporto tra me e lui sarà importante poi durante l’anno e sono sicuro che potremo fare grandi cose insieme”.

Ross che si forma e cresce nel segno di Lillard: “E’ senza dubbio il giocatore che più ammjiro per caratteristiche e modo di giocare. Come lui mi piacciono tanto giocatori come chri Paul e Trae Young, lui soprattutto perché mi assomiglia come capigliatura (ride, ndr). Durante il giorno cerco sempre di ritagliarmi un momento per guardare i loro video, studiarli, capire come e dove poter migliorare per cercare di avvicinarmi al loro livello“.

Alessandro Burin

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