Riceviamo e pubblichiamo. La vittoria del Città di Varese ai rigori sul Legnano in Coppa Italia ha battezzato nel migliore dei modi la stagione biancorossa e il pubblico, pur bacchettando un primo tempo sottotono, non è certo rimasto indifferente festeggiando il successo e alzando ulteriormente l’asticella per i prossimi impegni.
Per un Varese vincente sul campo, però, ecco un’autentica sconfitta per la società biancorossa e per il Comune. Il caldo afoso di ieri pomeriggio non ha certo risparmiato né i giocatori né il pubblico delle tribune, ma decisamente peggio è andata ai tifosi dei distinti un settore che negli ultimi giorni è stato assoluto protagonista (in negativo). Dapprima il parziale crollo dei bagni (dei lavori all’impianto che l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto far partire non si è più saputo nulla) che ha costretto il Varese ad istallare i bagni chimici per consentire l’apertura delle gradinate. Questo, però, ha comportato un notevole disagio per i tifosi che si è affiancato ad una problematica ancor più grave.
La segnalazione ci arriva proprio dai supporter biancorossi che, tramite un portavoce, proclamano: “Ci siamo sentiti abbandonati dalla società: a 30° al sole cocente ci siamo ritrovati ad inizio ripresa a non aver più nemmeno la possibilità di acquistare dell’acqua. Al di sotto delle gradinate era stato allestito un banchetto con delle birre dentro ad un carrello e alcune bottigliette di acqua e di the nei bidoni della spazzatura; ci sono state famiglie che sono andate via ben prima della fine della partita perché i bambini avevano sete. Va bene tutto, ma sentir la società parlare di azionariato popolare e incentivare i tifosi a elargire un aiuto economico, quando poi si devono pagare otto euro per i distinti e non avere nemmeno un servizio bar diciamo che non invoglia i tifosi ad andare allo stadio. In qualsiasi campo, anche in Terza Categoria, è sempre garantita almeno l’acqua; inconcepibile che ciò non avvenga in Serie D, per di più in una piazza come Varese. Un ulteriore disagio è stato dato anche dal posizionamento di un solo bagno chimico per le donne e uno per gli uomini. Le lunghe code che si sono create sono la testimonianza dell’ineguatezza della scelta”.
Ad onor di cronaca, il servizio bar manca anche per quel che riguarda le tribune e, in questo caso, la responsabilità non è certo della società; di sicuro, però, i tifosi pretendono non solo un Varese vincente sul campo, ma soprattutto una società vicina al proprio pubblico anche nelle piccole cose. Come nel fornire acqua nelle giornate torride.
Matteo Carraro