Miglior attacco contro la miglior difesa del campionato. Basterebbe questo per eccitare gli animi di tutti gli appassionati di pallacanestro. Figuriamoci se poi aggiungiamo che in campo vanno due squadre che insieme collezionano 26 scudetti, 12 coppe Italia e 7 Euroleghe per citarne solo alcuni…Varese contro Virtus Bologna non è mai una partita come le altre. Non lo sarà nemmeno quest’anno con una Openjobmetis che sta facendo sognare i propri tifosi ed è pronta a regalarsi un’altra serata indimenticabile davanti al tutto esaurito del Lino Oldrini.

5000 tifosi pronti a sostenere l’OJM e a verificare il famoso adagio, secondo il quale, l’attacco fa vendere i biglietti, ma le difesa fa vincere i campionati. Andando un po’ più nell’analitico, sarà interessante capire quale dei due aspetti sarà preponderante o quale delle due formazioni riuscirà a snaturare meno il proprio gioco.

Varese produce 90,9 punti a sera mentre Bologna è la squadra che concede meno punti a propri avversari: solo 69,3 punti subiti di media per la squadra di Sergio Scariolo. In mezzo ballano 21 punti di differenza: con ogni probabilità qui dentro ci sarà la risposta su chi porterà a casa i due punti. Se Varese riuscirà ad alzare il numero dei possessi come ha sempre fatto e ad attaccare in contropiede primario o transizione la difesa delle Vu Nere allora ci sarà la possibilità di fermare l’imbattuta squadra felsinea, altrimenti uno scontro a metà campo vedrebbe i panzer bolognesi aver ragione delle truppe di coach Brase.

Detto ciò, indovinare quale sarà il roster che Scariolo sceglierà per questa partita all’interno di una rotazione da 13 elementi veri (tolti un paio di infortunati) è cosa assai ardua. Sarà la volta buona per Shengelia e Teodosic fin qui utilizzati una volta sola in campionato? O continueranno ad essere risparmiati per dar loro un utilizzo maggiore in Eurolega? Certamente vedremo Nico Mannion, Belinelli e il lungo Bako, sempre utilizzati in tutte e 8 le gare nazionali. Mannion è giocatore di sicuro talento e lo ha mostrato in Nazionale, viaggia a 11 punti col 50% da 3 e cerca minuti in Eurolega tramite le prove italiane. Bako, lungo di nazionalità belga, sta un po’ faticando nella massima competizione europea, ma è giocatore dal fisico importante da contenere per i nostri Owens e Caruso. Della pugna dovrebbero far parte anche Cordinier, esterno atleticamente fuori dall’ordinario, ma discontinuo al tiro, Kyle Weems, ala classe ’89 a Bologna dal 2019 che ha visto scendere il suo minutaggio nel corso degli anni, ma non la sua capacità di essere solido e determinante nei momenti che contano.

L’ex Real e Zenit San Pietroburgo Mickey dovrebbe essere nel roster: elemento che porta atletismo vicino canestro e non solo. Dopo costoro si entra nel campo delle alta probabilità di giocare con Hackett e Pajola che sono entrambi a quota 6 presenza in campionato: di loro sappiamo tutto così come della loro grinta difensiva, con l’anconetano che è un vero e proprio mastino napoletano. Jaiteh è un altro colosso d’area: offensivamente fortissimo – ma ha sulle spalle i due punti mancati per il successo ad Atene settimana scorsa – ma paga dazio in difesa dove non è sempre attentissimo. Infine la rosa si completa con altri due pezzi da novanta: Iffe Lundberg, ex Cska e mano educatissima dall’arco, e Semi Ojeleye, ala piccola che atleticamente non ha eguali in Italia unito ad un tiro ferale dalla distanza.

Occhio a….Marco Belinelli

All’interno del chilometrico roster virtussino non si può non avere una menzione d’onore per il ragazzo di San Giovanni in Persiceto, come direbbe il compianto Franco Lauro. 8 presenze su 8 in campionato per la guardia classe ’86 che viaggia a 11,2 punti di media col il 37% da 3, da sempre specialità della casa per l’azzurro. E’ considerato uno dei migliori prodotti di sempre della nostra pallacanestro e il suo palmares parla da solo: 2 scudetti (uno con la Effe e uno con la Virtus), 1 Coppa Italia con la Virtus, 3 Supercoppe italiane (una con la Effe e due con la Virtus), 1 Eurocup vinta l’anno scorso e 1 campionato Nba con i San Antonio Spurs nel 2014. Ad una carriera in cui ha vinto tutto è mancata soltanto la ciliegina sulla torta di un successo con la Nazionale. Con la maglia azzurra colleziona 154 presenze con 2258 punti realizzati, ma resta l’amaro per le tante occasioni lasciate sul banco dalla prima generazione di “giocatori Nba” della nostra storia mai andati oltre i quarti di finale in una competizione per Nazionali.

Matteo Gallo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui