Consueta giornata di antivigilia in casa Pallacanestro Varese con i biancorossi che si preparano a ospitare, domenica 30 ottobre alle ore 17.00, sul parquet del Lino Oldrini la Nutribullet Treviso degli ex biancorossi Banks e Sorokas.

Una partita che ha un peso speciale per la Openjobmetis perché per la prima volta dall’inizio della stagione si prospetta un match nel quale Varese parte con i favori del pronostico. Sarà quindi interessante vedere come la squadra reggerà a questa pressione e se riuscirà a riportare in campo le ottime prestazioni messe in evidenza nelle partite precedenti, in particolare nella vittoria di Reggio Emilia di settimana scorsa.

A presentare il match contro Treviso ci ha pensato Paolo Galbiati, vice allenatore dei biancorossi, che ha parlato così ai microfoni della società: “Finalmente torniamo a giocare in casa nostra con l’obiettivo di regalare un sorriso ai nostri splendidi tifosi che tanto ci hanno sostenuto nelle ultime due partite disputate tra le mura amiche. Affrontiamo Treviso che è una formazione composta da giocatori di esperienza e giovani in rampa di lancio; è una squadra pericolosa nonostante una partenza complicata dovuta anche ad un calendario difficile, ma noi vogliamo continuare ad imporre la nostra pallacanestro ed il nostro gioco. Dobbiamo continuare a migliorare l’approccio difensivo alla partita perché più difendiamo e più possiamo correre in campo aperto divertendoci e facendo divertire il nostro pubblico con canestri che gasano. Ci stiamo lavorando in settimana, con i ragazzi che si stanno impegnando davvero tanto con armonia e grande voglia di sacrificarsi e di stare insieme. Speriamo di riuscire a fare una bella prestazione. I loro maggiori pericoli? Sicuramente Adrian Banks, un veterano del nostro campionato, uno scorer incredibile capace di accendersi da un momento all’altro. Poi c’è Sokolowski, un giocatore ormai affermato che può contare su tantissime armi, ed un pacchetto lunghi profondo e vario con fisicità, chili ed atletismo. Dovremo essere bravi a metterli in difficoltà con le nostre armi“.

Alessandro Burin

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