Un percorso positivo in Serie D con la maglia della Folgore Caratese e, per periodi più brevi, nella piazza valtellinese di Sondrio e in quella trentina di Dro Alto Garda, poi il passaggio al Club Milano per lo scorso mini-campionato e l’arrivo a stagione appena iniziata alla Bombonera di Besozzo, nel mese di ottobre. Questo il curriculum calcistico di Nicola Antonucci, che insieme ai suoi compagni di squadra si sta togliendo non poche soddisfazioni. Andato al gol già in tre occasioni contro Settimo Milanese, Gavirate e, proprio domenica scorsa, nel match casalingo contro il Varzi, l’attaccante classe ’98, a soli ventitré anni, è uno dei giocatori più esperti del Verbano di mister Galeazzi, che vanta la rosa più giovane di tutta l’Eccellenza lombarda.

Partiamo da te. Questa è la tua seconda avventura in Eccellenza: hai avvertito molto il balzo all’indietro?
“Un po’ di differenze ci sono, a partire semplicemente dai campi che si trovano la domenica: in D non dico che siano sempre bellissimi, ma comunque permettono di giocare molto bene la palla, mentre in Eccellenza si possono trovare anche campi con molta terra dove si fa più fatica. Oltre a questo, sia i ritmi che la qualità del gioco cambiano molto. D’altro lato, sebbene non conosca ancora bene il girone di Eccellenza, si vede che ci sono squadre come Varesina, Vogherese, Castanese e Varzi con giocatori esperti e importanti che fanno un bel gioco”.

Che tipo di attaccante sei? Come ti definiresti?
“Non sono propriamente un attaccante che va in profondità, ma mi piace scendere a centrocampo per prendere la palla sui piedi e duettare con i compagni. Premesso che mi ritengo una persona umile, mi definirei come un giocatore tecnico che si mette a disposizione della squadra. Davanti abbiamo una buona intesa, anche se finora non ho giocato tantissimo da titolare. Con Dervishi e Barranco che stanno facendo molto bene, spesso il mister preferisce farmi subentrare dalla panchina e io cerco sempre di farmi trovare pronto”.

Parliamo della squadra. Finora nel girone di ritorno avete raccolto una sconfitta, due vittorie e tre pareggi. Considerando avversari e prestazioni, ti sembra un bottino giusto o avete anche qualche rammarico?
“Penso che siamo in una striscia positiva, anche se domenica contro il Varzi avremmo potuto portare a casa il risultato. Siamo andati subito in vantaggio per 2-0 e ci siamo fatti recuperare, però il calcio è anche questo e oltretutto il Varzi è una squadra che lotta per vincere il campionato. Diciamo che questo inizio di girone di ritorno non è andato malissimo: noi cerchiamo sempre di dare il meglio e anche due domeniche fa contro la Vergiatese abbiamo fatto una buona partita. A inizio stagione sembrava che l’obiettivo fosse quello di salvarci, ma adesso che siamo lì in alto vogliamo, anzi dobbiamo, provare ad arrivare ai playoff“.

Playoff che al momento si trovano a 3 punti di distanza. Dovendo ancora incontrare parecchie big, come Vogherese, Varesina, Sestese e Castanese, e avendo dimostrato di essere una squadra molto combattiva, pensi che gli scontri diretti saranno decisivi?
“Penso che per le altre squadre non sia mai facile incontrare il Verbano. Siamo giovani e magari inesperti, ma proveremo sempre a fare bene, anche contro le squadre che in questo momento sono lassù. Il divario, comunque, non è molto grande: Varesina e Castanese sono quelle che spiccano, e che hanno anche speso il triplo, se non il quadruplo, rispetto a noi, ma noi siamo lì a pochi punti e cercheremo di metterle in difficoltà. Alle altre squadre di alta classifica mancano ancora gli scontri diretti tra di loro e quando sarà il nostro turno vorremo giocarcela alla pari. Ora pensiamo alla partita di domenica contro il Gavirate, poi avremo la Vogherese in casa, dove dovremo fare punti per forza, e la settimana dopo vedremo come andrà sul campo della Varesina”.

A proposito dei vostri prossimi avversari, il Gavirate è una squadra che, nonostante la posizione di classifica, ha dimostrato di saper ottenere risultati importanti contro le prime della classe. Che partita sarà?
“Anche se sotto di noi, non sono una squadra da sottovalutare. Noi cercheremo di andare là a fare punti per non farci distaccare dalle squadre che ci stanno davanti. Ovvio che ogni partita è una storia a sé, quindi dovremo essere concentrati e giocarcela al cento per cento”.

Concludiamo con una considerazione sull’età media della squadra. Quali sono, secondo te, le caratteristiche distintive di un gruppo così giovane? Tu senti una responsabilità in più nei confronti dei tanti under?
“Sono ancora giovane ma allo stesso tempo uno dei più vecchi, quindi cerco sempre di aiutare i miei compagni anche grazie alla mia esperienza in Serie D, seppur siano state solo 120 presenze. Secondo me, la peculiarità di questo gruppo è che, essendo così giovane, è inconsapevole, anche in modo positivo, di quello che fa. Rispetto a squadre con giocatori più vecchi che sono stati presi per vincere, come possono esserlo Varesina, Varzi e Castanese, qui al Verbano sono pochi quelli che hanno già giocato in D. Siamo sereni, sentiamo meno pressione e con questa spensieratezza giocare risulta più facile“.

Silvia Alabardi

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