Dopo l’ottimo posizionamento della passata stagione, a pochi passi di distanza dalla qualificazione ai playoff, il Verbano di Pietro Barbarito punta a riconfermarsi tra le squadre più insidiose del girone. Non a caso, non solo il nuovo assetto societario, con l’ingresso del DS Giovanni Giovanditti, ma anche i colpi di mercato sono la dimostrazione di un progetto ambizioso.
Tra i nuovi innesti che hanno posato con la maglia a strisce rossonere c’è l’esperto Luca Di Lauri, cresciuto nel settore giovanile del Milan e reduce da una stagione in cui si è diviso tra Imperia e Tritium in Serie D, categoria dove ha giocato per gran parte della sua carriera, a partire dall’esordio con il Seregno. Tre, invece, gli anni in Lega Pro, per un totale di 270 presenze e 14 timbrature in queste due serie. A pochi giorni dall’inizio della sua prima esperienza in Eccellenza, il centrocampista classe 1991 è pronto ed entusiasta per questa nuova sfida, in un ambiente che l’ha colpito sin da subito per la sua serietà e professionalità.

Partiamo proprio dal tuo “sì”: come hai scelto il Verbano?
“È stata una scelta molto semplice: sono stato contattato dal DS Giovanditti, con cui ho già un ottimo rapporto per averci giocato insieme anni fa a Ciserano, e quando mi ha prospettato la possibilità di venire qui e mi ha parlato del progetto della società, mi ha convinto subito. Con il mister e i suoi collaboratori, il Verbano secondo me ha uno staff di categorie superiori, quindi so che in questo tipo di ambiente si lavorerà in una certa maniera. Un altro motivo determinante è l’intesa che si è creata immediatamente con il presidente Barbarito. È una persona seria e diretta, che sento molto vicina a me caratterialmente, e se ho scelto questa piazza è anche per lui, perché un presidente così non l’ho mai trovato da altre parti”.

Arrivando in una squadra che punta molto sui giovani, la tua esperienza potrà essere sicuramente un grande valore aggiunto. Ti piace questo ruolo di guida?
“Certo. Parlando con il DS e il presidente, mi hanno fatto sentire importante e mi fa molto piacere che mi reputino una figura centrale in questo progetto, in cui andrò ad aiutare i giovani e tutto l’ambiente. Per le mie caratteristiche, sono molto contento di avere questa responsabilità e mi sento stimolato a 360 gradi, dato che potrò anche dare un aiuto al lavoro tecnico della Juniores”.

Tecnicamente parlando, quale ruolo prediligi? In carriera ti sei adattato a diverse posizioni?
“Essendo un giocatore dinamico, posso fare tutti i ruoli in mezzo al campo: davanti alla difesa, mezzala, in un centrocampo a due o a tre. Quando ho parlato con il mister, gli ho dato la mia massima disponibilità, perché non ho davvero alcun problema ad alternarmi tra varie posizioni. Nella mia carriera ho giocato molto da mezzala, mentre negli ultimi anni stavo principalmente davanti alla difesa, ma per me è indifferente”.

Guardando indietro, qual è la stata la stagione più memorabile?
“Per il mio carattere, mi sono sempre trovato bene al Sud, quindi le stagioni che ricordo con più piacere sono quelle alla Martina Franca in Serie C e al Campobasso in Serie D, dove ero arrivato a dicembre di tre anni fa e avevo vissuto sei mesi importanti. Il fatto è che al Sud le piazze sono molto calde e lasciano sempre qualcosa di diverso ad ogni annata”.

Ora cosa ti aspetti dal campionato? Pensi che il divario dalla D si stia forse assottigliando sempre più?
“Sono sincero: non avendo mai fatto l’Eccellenza, non so realmente quanta differenza potrebbe esserci dalla D. Sentendo alcuni miei compagni ed ex compagni, il divario è ancora ampio, ma quello che penso è che a volte sono le persone che lavorano in una società di calcio a portare professionalità nell’ambiente. Quindi, secondo me, si può lavorare in maniera più professionale in una squadra di Eccellenza con un determinato tipo di staff che in una squadra di categoria superiore con uno staff poco professionale. E da questo punto di vista, credo che il Verbano possa essere paragonato a un club di Serie D”.

Lunedì sarete una delle prime squadre a radunarsi. Che obiettivi vi porrete?
“Sicuramente vorremo fare un campionato da protagonisti. Non dico che vinceremo noi perché sulla carta sono altre le squadre che puntano al primo posto, ma cercheremo di stare nelle zone alte della classifica. Questo ad oggi è il nostro obiettivo, poi credo che la squadra verrà rinforzata con qualche altro tassello di esperienza e quando inizierà il campionato vedremo di giornata in giornata come andrà”.

Silvia Alabardi

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