Giornata di presentazioni in casa Openjobmetis Varese che da il benvenuto a Tomas Woldetensae. Ragazzo del 1998, l’azzurro arriva in maglia biancorossa con la prospettiva di aiutare già nel presente la squadra, come fatto a Venezia, che di crescere nel futuro all’ombra del Sacro Monte, per la società che in lui ha visto un ottimo talento.

A presentarlo non poteva che essere il GM biancorosso Michael Arcieri, che racconta cosa ha spinto la società a puntare su di lui già nell’immediato: “Siamo molto felici di poter presentare oggi Tomas. Un giocatore versatile, che ama giocare non solo da due ma su tutto il perimetro: è un buon tiratore, ama correre in transizione ma è uno anche molto disponibile a passare la palla e giocare per i compagni. Viene da un College come Virginia dove è importantissimo difendere, una qualità che è fondamentale per il nostro gioco. Rappresenta sicuramente un acquisto importante per il presente quanto per il futuro, visto che a fine aprile compirà 24 anni. Il suo arrivo è frutto di un importante lavoro di scouting che stiamo facendo in A2 per trovare i migliori talenti in circolazione e pensiamo che Tomas possa esserlo“.

Tanta emozione quanta serenità nelle parole di Woldetensae che sa dell’importanza dell’opportunità che gli sta offrendo Varese: “E’ capitato tutto molto velocemente. E’ una grande gioia per me essere qui, in una società così storica ed importante. Sono pronto a fare da spugna, imparare i dettagli e le piccolezze che questo club ha da offrire. Il fatto che la chiamata sia arrivata in maniera inaspettata non è una cosa negativa, anzi, in questo caso è qualcosa di estremamente positivo. Voglio fare il meglio per dimostrare di meritarmi questa maglia gloriosa“.

Il nuovo numero 8 ha già avuto modo di scendere in campo con la casacca firmata OJM a Venezia, mettendo in mostra anche una particolarità legata al suo passato, ovvero una B prima del cognome: “Sono felice di essere già entrato in campo a Venezia dando una mano a tutta la squadra per vincere. Per mia fortuna in passato ho avuto modo di giocare in realtà molto strutturate come Varese, che pongono molta attenzione al dettaglio e questo per me è fondamentale. Tutto ciò mi sta permettendo di ambientarmi al meglio. La B prima del mio cognome sta per Benazzi, che era il cognome di mio nonno. Quando è mancato mi sono fatto aggiungere il suo cognome in maniera legale, perché voglio che tutti sappiano che se oggi sono qui è grazie a lui“.

Woldetensae, che è giocatore molto versatile, ama vivere in questa sorta di ambiguità tattica: “Non voglio a vere un ruolo definito, amo essere considerato un giocatore versatile e poter esprimermi in differenti zone del campo. Chiaramente una delle mie qualità principali è quella di tirare da tre punti, ma mi piace molto anche giocare per i compagni. Tutto questo a maggior ragione in un gruppo che ho trovato con una chimica pazzesca di squadra. Tutti hanno fame, voglia di emergere e di dimostrare quanto valgono“.

Tomas, nato e cresciuto in terra bolognese, che da Basket City ha imparato ad amare ancora di più la pallacanestro: “Pur non avendo mai militato nelle giovanili né della Virtus né della Fortitudo ho imparato ad amare ancora di più il basket grazie all’aria che si respira a Bologna, non a caso definita Basket City. Sono andato poche volte a vedere le due bolognesi dal vivo e non tifo per nessuna di loro due“.

Alessandro Burin

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