La pubblicazione delle motivazioni riguardo la sentenza che ha condannato la Pallacanestro Varese ad una penalizzazione di 16 punti in classifica, portandola dal quinto all’ultimo posto del campionato LBA e a tre anni d’inibizione al Presidente Marco Vittorelli, ha aperto un dibattito che ora dopo ora si arricchisce e monta sempre più.

La domanda che però più di tutte ritorna tra i tifosi o tra chiunque si stia interessando al caso in oggetto è il perchè, a livello sportivo, la Procura ed il Tribunale Federale abbiano colpito così pesantemente la società biancorossa? Proviamo a dare qualche risposta in merito.

Si parta intanto dal dato oggettivo ed incontrovertibile, come spiegato nelle carte, che la Procura Federale per la Pallacanestro Varese aveva chiesto la retrocessione in A2 nella stagione 2023/2024 in prima istanza, altro che 16 punti di penalizzazione che quindi, sarebbero visti quasi come un regalo alla società biancorossa. Un “regalo”, sempre secondo gli organi federali sia ben chiaro, che però ha l’intento di essere pesantemente afflittivo nei confronti della società di Piazzale Gramsci, assicurandosi, sempre come spiegato nelle motivazioni pubblicate ieri, che il club non riesca ad approdare ai playoff, traguardo che ancora una volta, anche domenica contro Trieste, in mezzo ad un uragano di dimensione apocalittiche, sportivamente parlando, i biancorossi hanno dimostrato di meritarsi ampiamente.

La decisione di infliggere una pena così pesante però, provando a fare una deduzione logica basandoci sui fatti, potrebbe derivare dal fatto che non c’è uno storico in materia giuridica che ne possa delineare qualche limite; per spiegarci meglio, non esiste una giurisprudenza del caso in oggetto perché una caisistica del genere non si è mai presentata, nemmeno il caso dell’Eurobasket Roma, per quanto simile a quello della Pallacanestro Varese, ma che non si può considerare perfettamente identico.

Il nodo sta, ormai lo hanno capito tutti, nella dichiarazione firmata nel maggio del 2022 in cui la società biancorossa dichiarava di non avere pendenze, il punto sul quale tutta l’accusa basa la pesantezza della propria sentenza, parlando di frode ed illecito sportivo. Capi d’accusa nei quali verrebbe tenuto conto anche dell’atteggiamento assunto dalla società in tutti i mesi passati in merito alla controversia, come spiegato qui ieri. Non ci addentriamo nelle tesi deifensive che la Pallacanestro Varese metterà sul piatto per ribaltare o quanto meno alleggerire la sentenza, questo sarà lavoro del pool di avvocati incaricato dalla società, una squadra di professionisti a cui tutto il mondo biancorosso si affida quasi più che a quella di campo in questo momento.

Questi potrebbero essere i veri motivi alla base del -16, la più pesante penalizzazione mai inflitta dalla FIP, a campionato in corso per di più, a 5 giornate dal termine, con i biancorossi costretti a vivere una situazione di continuo stress sospesi nel limbo tra l’incubo della retrocessione in A2 e la salvezza da conquistare sul campo e fuori, per se stessa e per i propri tifosi.

Sentimenti forti di resilienza che si sono già visti a Trieste e che, probabilmente, si vedranno ancor di più domani sera, mercoledì 19 aprile, quando al Lino Oldrini arriverà l’Happy Casa Brindisi per una sfida che, in una settimana, è passata dall’essere scontro playoff a finale senza appello per i biancorossi.

Alessandro Burin

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