Gianluca Porro spegne 44 candeline. Il regalo perfetto? 44 punti. Peccato che, anche matematicamente, il Città di Varese non ci possa arrivare; 43 (gli attuali 22 più i 21 a disposizione) andrebbero bene ugualmente e sarebbero tanta roba visto che sono quelli del Franciacorta in quinta posizione, l’ultima disponibile per i playoff. A tal proposito, l’amarezza è tanta se si considerano le ambizioni di inizio stagione; e invece, domenica prossima, la realtà vedrà molto probabilmente il Varese tagliato fuori anche dalla corsa a quel quinto posto che doveva essere l’obiettivo minimo. Per carità, i tifosi (giustamente) non ci pensavano più da un pezzo, eppure è una considerazione che per i cuori biancorossi equivale tuttora ad una stilettata nel petto.

Inutile tornare sugli errori passati perché il presente diventerà futuro molto in fretta e manca sempre meno alla fine di un campionato da incubo, con la speranza che l’amarezza possa addolcirsi un minimo con l’ormai agognata salvezza. L’obiettivo è ancora ampiamente alla portata del Varese, ma è chiaro che tutto dipende dai biancorossi: domenica, tanto per cominciare, a Sona servirà solo vincere e, per il momento, Porro si potrà accontentare di tre punti come regalo di compleanno.

Vincere, oltre a risultare un toccasana per il morale della squadra e tenere a distanza il Sona penultimo (-6 al momento), garantirebbe la possibilità (con una buona percentuale, alla luce degli altri incroci) di rientrare nella forbice di sette punti di distacco dalla 13esima posizione, ritornando così in gioco per i playout e guadagnarsi la salvezza sul campo. Certo, in primis servirà vincere domenica e, soprattutto, bisognerà riconfermarsi nelle prossime giornate; compito non semplice, a maggior ragione se ci si guarda indietro ripercorrendo il cammino dei biancorossi.

Come detto in precedenza, però, inutile soffermarsi su quel che è stato, se non per prendere i giusti spunti da correggere e riconvertire in modo da tornare alla vittoria. Nella sessione odierna, Porro ha “festeggiato” il suo compleanno dirigendo con ancor più rabbia agonistica e determinazione l’allenamento: lavoro di concetto, tanta tattica e maggior intensità. Con Settimo, Foschiani e Ferrario a parte (oltre a Gazo, sicuro indisponibile per una distorsione al ginocchio, e Boni out per squalifica), il tecnico ha provato un 4-3-3; chiaro che, con i rientri in gruppo (già da domani) dei tre che hanno svolto un lavoro differenziato, gli interpreti potranno cambiare e, non a caso, già oggi ci sono stati tanti avvicendamenti (portieri inclusi) tra le due squadre che si sono fronteggiate nella classica partitella.

Come sempre, a prescindere da chi giocherà, Porro ha chiesto intensità, ritmo ed equilibrio. Il Varese è una squadra impaurita che deve scrollarsi di dosso quei timori (che si sono consolidati sempre più partita dopo partita) per autoconvincersi di avere tutte le carte in regola per rimanere in Serie D. Con buona pace del sogno di lottare per il primo posto o del contendersi un piazzamento playoff, la realtà parla di una squadra momentaneamente retrocessa; se di solito gli obiettivi vengono rimodulati verso l’alto, i biancorossi in questa stagione hanno “giocato” al ribasso e l’unico traguardo da raggiungere è la salvezza. Certo, arrivare a 43 punti è alquanto utopistico, ma porsi obiettivi è l’unico modo per andare avanti: il percorso inizierà domenica, a Sona, in una partita da vincere per fare il miglior regalo possibile a mister Porro e riaccendere la fiamma biancorossa della speranza. La squadra potrà e dovrà farlo con l’immancabile presenza dei tifosi, pronti a seguire il Varese fino alla fine.

Matteo Carraro

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