Passione e coraggio. Ma anche professionalità, cura e determinazione. Questi sono solo alcuni degli aggettivi che si potrebbero accostare a Luca Monti e Sara Travetti, marito e moglie ma soprattutto colleghi e fondatori della ASD Skill Gym, società di Ginnstica Artistica nata a Varese nel maggio 2020.

Sì, tutti penserete all’anno, ci accosterete il covid e vi chiederete come abbia fatto una società nata nell’anno della pandemia a sopravvivere ai lockdown, alle chiusure, al blocco di tutto il mondo dello sport. Beh, Luca e Sara ce lo raccontano, dando dimostrazione di quanto con passione e coraggio, tornando ai due aggettivi iniziali, si possano superare anche le sfide più difficili.

Partiamo proprio dall’inizio Luca e Sara, come nasce l’idea di dare vita a Skill Gym?
“L’idea di aprire una nostra società ce l’avevamo da parecchi anni in mente. Nel gennaio 2020, mentre tornavamo da un viaggio, ci siamo guardati e ci siamo detti, perché non provare ad aprire una nostra realtà? La voglia è stata così forte che ci ha fatto buttare in questa nuova avventura. Non nascondiamo che l’impatto sia stato dei più duri da superare. Ci siamo insediati nella palestra comunale di Via Brunico 57 a Varese, in zona viale Belforte, poi il covid ci ha bloccati più di una volta fino allo scorso anno, che è stata la prima vera stagione sportiva”.

Come avete affrontato il periodo più difficile della pandemia, con una società neonata?
“Eravamo reduci da anni di lavoro in altre ASD in cui abbiamo fatto esperienza e di cui siamo felici, però eravamo arrivati ad un punto in cui l’esigenza di avere un qualcosa di proprio nel quale poter esprimere al massimo tutta la nostra personalità e visione era troppo forte, ovviamente con tutti i sacrifici del caso. Abbiamo cercato di rendere le chiusure obbligate del covid un’opportunità per ragionare, organizzare e costruire al meglio quello che sarebbe stato poi il nostro progetto. Abbiamo fatti i salti mortali per farci conoscere, anche perché abbiamo deciso di insediarci in un territorio, quello varesino, ricco di realtà sportive e di ginnastica, per cui la concorrenza è molto alta. E’ stato tanto coraggioso quanto penso anche un po’ folle aprire proprio in centro Varese, però siamo consapevoli delle nostre capacità e questo non ci ha mai fatto mettere in dubbio il grande salto che abbiamo deciso di compiere. Insieme sappiamo di poter essere davvero competitivi. Ci teniamo a sottolineare, poi, come il supporto dei nostri genitori sia stato fondamentale per riuscire a resistere e non mollare con il progetto, soprattutto nei momenti più duri e gli dobbiamo tanto”.

Ecco parlando di competenze, quali sono quelle a vostra disposizione?
“Per quanto riguarda la Ginnastica Artistica Luca è Tecnico Federale della Federazione Ginnastica d’Italia, mentre Sara è tecnico societario – rispondono i due -. In più – dice Sara– ho deciso di intraprendere un corso giudici che amplia ancor di più il bagaglio di esperienze. Per lavorare poi in questo settore l’aggiornamento continuo è fondamentale e per questo ogni anno seguiamo master di specializzazione su varie tematiche legate agli attrezzi, alla mobilità, alla flessibilità, alla coreografia, insomma tutto quello che serve poi per dare un insegnamento a 360 gradi alle nostre atlete. Riteniamo anche sia fondamentale stringere collaborazioni con altre società, come una che abbiamo in atto con una realtà di Bergamo, cosa che ci permette spesso di confrontarci e capire a che punto siamo, come stiamo lavorando, dove e come poter migliorare”.

Qual è il vostro metodo d’insegnamento, come vi piace insegnare Ginnastica Artistica ai vostri tesserati?
“La nostra idea è quella innanzitutto di dare un grande senso di ospitalità a chi viene da noi in Skill Gym. Dal semplice ingresso in palestra, agli spogliatoi sempre puliti, alla palestra sempre calda, una cosa non scontata in questo momento di costi elevati e crisi a livello energetico; insomma, cerchiamo di mettere a disposizione un ambiente il più confortevole possibile. Passando al lavoro la nostra filosofia si basa sul profondo rispetto che abbiamo verso i nostri ginnasti e le nostre ginnaste, che va al di là del mero insegnamento. Per noi è come se i nostri atleti fossero dei nostri figli e questo ci porta a lavorare con loro con una cura ed attenzione estreme. C’è molta sensibilità ed empatia nel lavoro che facciamo. La tecnica e la conoscenza della materia l’abbiamo ma quello che pensiamo faccia davvero la differenza, ciò che pensiamo permetta di distinguersi è la capacità, ogni giorno, di insegnare a livello umano e sportivo qualcosa in più ai nostri tesserati. In questo è molto importante anche la comunicazione non solo con i ginnasti e le ginnaste ma con anche i genitori e il rapporto di fiducia e interscambio che si crea con loro. Alla base di tutto, poi, riteniamo ci debba essere grande disciplina nell’approccio all’allenamento, grande rispetto per il materiale che si utilizza durante il lavoro, andando così oltre la sola pura formazione sportiva”.

Una curiosità che mi viene subito in mente è sul rapporto tra voi due, marito e moglie, colleghi però in palestra. Come va questa convivenza professionale oltre che personale?
“Va molto bene. Diciamo che il fatto di essere sposati nella vita extra lavorativa ci permette, quando siamo in palestra, di avere un’intesa immediata e condivisa che rende ogni attività più facile da mettere in pratica. La connessione mentale e psicologica che ci lega è sicuramente un qualcosa in più che permette anche al lavoro che facciamo con i ginnasti e le ginnaste di avere una marcia diversa. Anche per noi diventa una sfida riuscire a separare la vita professionale da quella personale, però la chimica e l’intesa che stiamo avendo in questo primo periodo sta risultando sicuramente decisiva”.

Andando sui corsi, qual è l’offerta formativa che potete offrire?
“Abbiamo corsi che vanno dai bambini più piccoli in età d’asilo nido, 3-4 anni, fino ai ragazzi delle superiori. Siamo tesserati con la Federazione a livello CSEN e con la Federazione Italiana Ginnastica Artistica, FGI”.

Quali sono ora i prossimi step che vorreste raggiungere?
“Sicuramente quello di crescere, in tutti i sensi. Cerchiamo delle soluzioni più adatte a noi, a livello di strutture soprattutto, ci piacerebbe avere una palestra non più comunale ma nostra in tutto e per tutto, potendo così organizzare anche corsi al mattino che vadano anche oltre la ginnastica, come ad esempio, attività rivolte al fitness. L’obiettivo principale è anche questo, poi è chiaro che c’è ambizione a livello sportivo. Già ad oggi abbiamo ottenuto buoni risultati a livello nazionale, ci siamo qualificati sesti in classifica generale all’ultima Winter Edition di Rimini e dopo solo un anno e mezzo di lavoro lo consideriamo un ottimo risultato. Questo deve essere solo l’inizio di un percorso lungo e virtuoso che faccia capire che ci siamo anche noi”.

Alessandro Burin

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