Dalle stalle alle stelle. Si fa per dire. Il ricorso del Città di Varese ha avuto buon fine e i biancorossi possono così restare in Serie D in virtù della vittoria per 3-0 a tavolino sulla Folgore Caratese. Aspetto di cui il presidente Stefano Amirante era certo, anche se: “La premessa da fare è che non c’è niente da festeggiare“.
Il numero uno biancorosso, infatti, torna a domenica scorsa: “Sul campo è andata in scena una partita che, per quanto viziata e da non disputare, abbiamo perso. Per questo motivo non ci sono da fare caroselli, anche se dobbiamo essere soddisfatti di aver recuperato la regolarità di una partita di playout“. Su questo aspetto, Amirante vuole essere chiaro: “Io sono il primo a rispettare il risultato del campo, ma per arrivare a questo si presuppone che la partita venga giocata secondo le regole: per questo avevo chiesto all’arbitro di non giocare poiché, stando alle normative, quel campo non era regolamentare“.
La Folgore Caratese si è attivata per il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport (vedi in basso) e, a tal proposito, Amirante risponde: “A prescindere da ciò che la Folgore Caratese riterrà opportuno fare io sono sereno per un semplice motivo: abbiamo ragione. La Corte ha emesso una sentenza corretta e a mio giudizio non ci sono i margini affinché questa possa essere ribaltata. Nell’udienza di stamattina mi sono limitato a dire che noi in quanto Città di Varese siamo garanti rispetto all’altra società dei nostri campi: ripeto, se ci sono delle regole vanno rispettate“.
Dalle stelle alle stalle. Dall’altro lato della medaglia c’è inevitabilmente rammarico e delusione, ma il tecnico dei brianzoli Giuliano Melosi si dimostra alquanto pragmatico: “Sinceramente sono sereno perché bisogna dividere le due cose: domenica c’è stato il calcio giocato, tutto quello che è successo dopo non è calcio bensì le classiche pagliacciate all’italiana. Sono aspetti che non mi competono: mi avevano chiesto di salvare la squadra sul campo e l’ho fatto, ritenendo inoltre di aver svolto un lavoro straordinario con questi ragazzi visto che tutti ci davano per spacciati“.
Ricorso? “Non è di mia competenza: io penso al campo, al resto ci penserà la società. L’unica cosa che mi chiedo – prosegue Melosi – è come sia possibile che un giudice dica una cosa e l’altro dica esattamente l’opposto, anche se del resto in Italia funziona così a tutti i livelli: prima hai ragione, poi sei condannato. Mi viene da sorridere pensando che all’udienza di questa mattina c’erano lo stesso avvocato e lo stesso giudice del caso di Grosseto, ma al posto dell’arbitro c’era un responsabile dell’AIA: il Varese ha fatto vedere le sue foto, non si sa in che preciso momento siano state scattate, ma tant’è. Io non ci guadagno e non ci perdo nulla, se non il dispiacere per la mia squadra; poi ovvio che Varese è sempre Varese, ce l’ho nel cuore e da tifoso, avendo letto le parole di Rosati di ieri, mi auguro che possa salutare in fretta la Serie D. Andrà a finire, comunque, che qualche squadra non si iscriverà e la Folgore Caratese sarà la prima ripescata“.
Di seguito il comunicato della Folgore Caratese
In relazione all’accoglimento, in data odierna, del reclamo del Città di Varese srl da parte della Corte Sportiva d’Appello in merito alla gara playout Folgore Caratese-Città di Varese, sentenza con cui si assegna la vittoria a tavolino per 3-0 agli ospiti e che di fatto ribalta il pronunciamento del Giudice Sportivo emesso in data 16 maggio 2023, U.S. Folgore Caratese comunica che farà ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport nei termini del Codice di Giustizia Sportiva.
Matteo Carraro