Uno, due, tre…centocinquanta!” Centocinquanta? “Sì, centocinquanta. Da non crederci, vero?”. Andrea Falsaperna fa cifra tonda. Un’enorme cifra tonda per l’esattezza. 

Domenica scorsa nel match tra Arsaghese ed Union Villa Cassano la sua doppietta è valsa un traguardo importante, storico. Lo avresti mai detto?
“Ma figurati, io a 17 anni non avrei manco immaginato di giocare fino a 30 anni”.

Ed invece…invece succede che un giorno ti svegli adulto e fai la conta, metti in fila i gol in Seconda Categoria, in Prima Categoria, in Promozione, nei playoff, in Coppa Lombardia e d’improvviso te ne ritrovi negli occhi e nella mente ben 150. Il più bello?
“Io di belli ne ho fatti pochi, lo sanno tutti (ride ndr), però uno bello c’è per davvero. Giocavo con la Solbiatese Olona, sfida a Mozzate, faccio una veronica in mezzo a due, poi calcio in scivolata, un numero non da me”.

Ed il più importante?
“Con il Gorla Maggiore, ai playoff. Nella gara con l’Olimpiagrenta segno in trasferta un tapin fondamentale, poi sbaglio pure un rigore, non ne avevo sbagliato nemmeno uno quell’anno, mi sono mangiato le mani, fortuna al ritorno finì 0-0 e andammo comunque in Promozione, fu una cavalcata incredibile”.

C’è un aneddoto in merito al 150esimo gol perché arriva contro il Cassano, la società che per prima ti ha dato la possibilità di giocare in prima squadra…
“Vedi il destino…ma c’è anche un aneddoto nell’aneddoto perché quel primo gol lo feci a 17 anni, contro il Cistellum che venne a giocare in casa nostra, io fui schierato da Barban al fianco di Sciarini perché mancavano tutti gli attaccante e su una punizione al 90esimo trovai un tocco vincente, a calciarla fu Marco Visentin, proprio l’attuale allenatore rossoblù, mio avversario domenica scorsa”.

Al di là dei gol, che gara è stata? Arsago e Cassano sono due formazioni che si contendono un posto ai playoff…
“È stata una gara attenta, con poche occasioni, loro hanno un bel giro palla, noi siamo più organizzati nella fase di ripartenza, sicuramente essere stati in vantaggio di 2 reti e non averla portata a casa brucia, però c’è anche da dire che dobbiamo fare qualcosa in più se vogliamo stare su quel treno non solo recuperando una posizione ma anche accorciando il gap con la seconda in classifica che è Mozzate”.

Playoff obiettivo dichiarato ma anche una bella sfida, soprattutto in virtù dei primi due mesi di campionato.
“Quei due mesi sono stati un grande peccato, ci abbiamo messo del nostro ma è vero anche che dovevamo conoscerci e che la fortuna non ci ha assistito troppo, io stesso giocavo con un fastidio al ginocchio ma ho stretto i denti innanzitutto perché mi era stato consigliato di giocarci sopra e poi perché comunque la squadra aveva anche bisogno di me, devo dire però che siamo stati bravi a riprenderci, a crederci, a Lonate abbiamo acciuffato una vittoria in extremis e da lì è partita la nostra rimonta”. 

Se ti guardi indietro quanto vi è servito proprio quel periodo nero?
“Tanto, tantissimo, è stata la chiave di tutto perché ci ha permesso di fortificarci, ci siamo guardati in faccia e ci siamo davvero stretti in gruppo, continuo a pensare che in queste categoria essere uniti faccia almeno il 70/80%, oggi siamo davvero più forti grazie a questa unione è per questo che dobbiamo lottare fino alla fine per conquistare i playoff”.

Ormai conosci bene la Prima Categoria, cosa ti sembra di questo campionato?
“È molto combattuto, tante squadre si equivalgono, talvolta le gare vengono decise dai dettagli, credo che Gallarate e Mozzate meritino la posizione che hanno, ma a me è piaciuto anche il Cassano a livello di gioco, in compenso ci sono formazioni con tanta qualità in fondo alla classifica, vedi Victoria, Valceresio, fa strano leggerle lì, è vero anche che quando sei in un loop negativo subentra il discorso psicologico, e tutto diventa più difficile”.

A proposito di Valceresio, saranno i vostri avversari domenica prossima, cosa ti aspetti?
“Io gli auguro tutto il bene di questo mondo, soprattutto perché c’è il mio amico Ippolito, ma spero non si riscattino proprio domenica, sarà dura comunque, sono un’ottima squadra, all’andata ci hanno messo sotto, noi però dobbiamo pensare solo al nostro obiettivo”.

Hai preparato la maglietta 151? 
“No, non potrei mai, poi davanti al mio amico fraterno “Ippo”, no davvero non lo farei mai, immagino i miei compagni già pronti a prendermi in giro, detto ciò spero di vincere, anche di segnare se possibile, alla fine un attaccante vive per il gol”.

Hai qualche obiettivo personale in testa?
“Io credo che anche nella stagione peggiore alla doppia cifra ci devi pensare, spero di arrivarci, ma la baratterei volentieri con i playoff, poi ho anche cambiato un po’ modo di giocare, sono più staccato dalla porta, lascio spazio a Gazzardi là davanti, ma al di là di questo, metto sempre prima il bene della squadra, chiedere tutti e due (doppia cifra più playoff) sarebbe la combo perfetta”.

Mariella Lamonica

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