Nel suo passato c’è tanta Ardor Busto, squadra in cui è cresciuto e con la quale ha giocato fino alla Seconda Categoria, ma è impossibile non citare la sue belle parentesi in Prima Categoria rispettivamente all’Ispra e alla San Marco, ed è proprio in questo campionato che torna ma questa volta lo fa con la maglia dell’Arsaghese: ecco Paolo Pomatto.

Portiere classe ’99, ambizioso e folle al punto giusto, come è tipico per un numero uno, questa volta la sfida è di quelle che fa rima con “Finalmente” visto che l’obiettivo era proprio quello di tornare e misurarsi con un campionato di questo livello.

E così torni in Prima Categoria…sensazioni?
Sono felice, ma davvero molto felice, già lo scorso anno avevo avuto la possibilità di tornare in questo campionato perché le offerte non erano mancate, ma purtroppo non avevo piena libertà di scelta non essendo mio il cartellino, ora che invece le cose sono cambiate non vedevo l’ora di potermi misurare di nuovo con questa categoria”.

In questa finestra di mercato il telefono ha squillato più volte, come mai hai detto sì proprio all’Arsaghese?
Mi è sembrata la proposta più stimolante, cercava una società che da un lato fosse una garanzia e dall’altro che avesse ambizione, l’Arsaghese è una società che milita in Prima da diversi anni e spesso ha lottato per posizioni di vertice, poi il ds Bianchini ha insistito molto e questo non può che fare piacere, alla fine non ci ho messo più di tanto e penso di aver fatto proprio la scelta giusta”. 

Si preannuncia un campionato molto avvincente, più o meno come quello dello scorso anno, hai seguito l’ultima annata?
Non tantissimo, ho seguito di più il girone in cui erano coinvolte San Marco, la mia ex squadra, e l’Accademia Bmv, perché c’è il mio ex direttore Michele Luca, spiace perché ad una è andata malissimo (retrocessione in 2° categoria per i bustocchi) e all’altra è andata benissimo con la conquista della Promozione, il girone A è stato sorprendente, mai mi sarei aspettato, ad esempio, la retrocessione della Valceresio, è stato tosto e combattuto fino alla fine e onestamente penso si svilupperà allo stesso modo l’anno prossimo”.

Tu da che annata arrivi? Ti sei tolto delle soddisfazioni con l’Ardor?
Non sono pienamente soddisfatto della mia stagione, è stata altalenante, è vero che sono molto severo con me stesso e so di aver fatto anche delle buone partite, ma so anche di averne sbagliate delle altre, purtroppo la testa non era sempre collegata perché era un da un’altra parte nel senso che con tutto il rispetto per l’Ardor io avrei già voluto giocare altrove, poi ho avuto anche qualche piccolo acciacco fisico e non ha agevolato, alla fine ho portato a casa un’annata discreta”.

Alla luce di quest’analisi cosa ti aspetti da te il prossimo anno? E dalla squadra?
Da me stesso vorrei una rivincita, vorrei dimostrare cosa ci faccio qui, sono in una categoria che penso di meritare ma devo dimostrarlo sul campo, e lavorerò affinché sia così, dalla squadra mi aspetto altrettanto nel senso che i mezzi non ci mancano, non conosco bene tutti i giocatori ma sono fiducioso, anche perché, ripeto, la società è seria e non si è mai tirata indietro quando c’era da lottare”.

Quando dici “La Prima Categoria” è stimolante, parli anche di sfide con i vari attaccanti? Di paragoni con gli altri portieri?
Parlo soprattutto di questo. Qui ci sono giocatori di alto livello, che magari hanno giocato in categorie più alte, è bello averli anche contro perché ti dà qualcosa in più, e per i portieri vale più o meno la stessa cosa, faccio un nome su tutti e dico Teseo, un signor numero uno, come fa a non essere uno stimolo giocare contro un atleta così?

C’è un aneddoto legato al campo di Arsago, ce lo racconti?
Premesso che non sono scaramantico e quindi cambia poco, ma nella stagione in cui ho giocato per metà ad Ispra e per metà alla San Marco su quel campo prima ho fatto due miracoli con la maglia nerazzurra, e poi con i bustocchi ho parato il rigore a Falsaperna, se tanto mi dà tanto, forse un po’ di fortuna dovrebbe garantirmela”.

Continua la frase: il prossimo anno Paolo Pomatto…
…si rigetta in pista! Ho una voglia di ricominciare da matti, l’ho detto subito che volevo questa categoria per viverla da protagonista, ora sta a me in primis e poi al resto dei compagni, non faccio promesse se non che farò di tutto perché sia così”.

Mariella Lamonica

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui