Per un allenatore, subentrare a stagione in corsa, non è sicuramente la condizione migliore per lavorare: portare le proprie idee richiede tempo e non è sempre semplice riuscirci a stagione in corso. Chi si è trovato molto spesso negli ultimi anni a subentrare a stagione in corso è Paolo Crucitti. A ottobre è approdato sulla panchina dell’Aurora Uboldese quando la situazione era sportivamente drammatica: la squadra aveva totalizzato solo 3 punti in otto partite e sembrava destinata alla retrocessione. Ora, quando mancano quattro partite al termine della stagione, i rossoazzurri si trovano a 4 punti dalla zona salvezza e hanno concrete possibilità di evitare i playout. Nel corso della sua carriera da allenatore, Crucitti si era già trovato in una situazione simile, al Solaro, quando subentrò dopo sei sconfitte in altrettante giornate e riuscì a salvare la squadra.
In questa stagione, nonostante le difficoltà iniziali, la squadra non ha mollato e ha continuato a seguire le indicazioni dell’allenatore; in particolare la pausa natalizia è stata utile per lavorare sull’aspetto fisico e tattico e questo ha permesso alla squadra di Uboldo di conquistare punti come quasi nessun altro nel girone di ritorno.
Quello che manca alla carriera di Crucitti da allenatore è la possibilità di confrontarsi con categorie superiori: con il Busto 81, l’allenatore era riuscito a guadagnarsi la Serie D, ma a causa del fallimento della società non era riuscito poi a giocarsi le sue carte. Questo però riguarda eventualmente il futuro: ora l’allenatore è concentrato sul finire al meglio questa stagione e completare quello che sarebbe un capolavoro. Domenica arriva lo scontro diretto con il Morazzone: una vera e propria finale. Crucitti vuole che la sua squadra giochi come sa e crede di poter portare a casa i tre punti.
Negli ultimi anni è dovuto spesso subentrare a stagione in corso; come vive questa situazione e quali sono le differenze rispetto a cominciare da inizio anno?
“Non è certamente una situazione bella da vivere: penso che qualunque allenatore preferisca iniziare una stagione piuttosto che entrare da subentrante. Per assimilare i concetti ci vuole del tempo e farlo a stagione avviata è più complicato. Se sono subentrato così spesso è stato anche a causa di situazioni particolari come il fallimento del Busto 81, avvenuto proprio quando avevamo vinto l’Eccellenza. Inoltre ho rifiutato alcune proposte e sono finito ad accettarne alcune a stagione in corso. Non è la prima volta in cui mi sono trovato in una situazione difficile ma credo che se viene messo a disposizione il giusto tempo si possa fare bene in ogni caso”.
Una delle formazioni in cui è subentrato è il San Giuliano, che ora milita in Serie C; sta seguendo il percorso della sua ex squadra?
“Purtroppo ho allenato il San Giuliano per quelle poche partite del mini-campionato a 11 squadre post covid e in quel contesto ogni minimo errore significava compromettere la stagione. Nonostante sia stato per poco tempo su quella panchina conservo ottimi ricordi di quel periodo. Il presidente era molto ambizioso e penso che i risultati raggiunti ne siano la prova. Mi è dispiaciuto non aver ancora avuto la possibilità di confrontarmi con categorie superiori”.
Quali erano le aspettative quando è arrivato a Uboldo? Sono state soddisfatte?
“Quando sono arrivato la situazione era, da un punto di vista sportivo, drammatica: con soli 3 punti in otto partite ci davano tutti per spacciati. Ora siamo in lotta per evitare i playout. Il presidente credeva che potessi riuscire a risollevare le sorti della squadra e sto cercando di fare il possibile per raggiungere l’obiettivo. Avevo già avuto un’esperienza simile a Solaro: ero subentrato dopo 0 punti in sei partite e siamo arrivati quasi a giocarci i playoff. Qui è stato addirittura più difficile perché all’inizio i risultati non arrivavano. abbiamo lavorato molto e con pazienza per mettere in pratica la mia idea di calcio. Nella pausa natalizia in particolare abbiamo avuto tempo di concentrarci sull’aspetto tattico ma anche fisico, che è fondamentale per quello che richiedo in campo. Non è un caso che siamo stati una delle squadre a fare più punti proprio nel girone di ritorno. Sappiamo di non aver fatto ancora nulla: se non dovessimo chiudere in bellezza il campionato sarebbe stato tutto inutile. Per questo finale di stagione dovremo sopperire alle assenze di Petrella e soprattutto Bartucci, uno dei giocatori più talentuosi del campionato, ma nonostante questo abbiamo fiducia nei nostri mezzi”.
Oltre agli aspetti fisico e tattico quanto è stato importante il lato mentale nello svoltare la stagione?
“Il lavoro mentale è stato fondamentale. All’inizio soprattutto, nonostante le buone prestazioni i risultati non arrivavano e il modo di impostare il lavoro era completamente diverso dall’allenatore precedente. Devo fare i complimenti alla squadra per aver creduto nella bontà del lavoro che stavamo facendo e a non scoraggiarsi dopo le difficoltà iniziali. Abbiamo continuato a migliorarci e col passare del tempo il gruppo squadra si è trasformato in uno di amici”.
Quali sono le sue aspettative per il futuro?
“Il mio unico pensiero al momento è quello di riuscire a raggiungere quello che quando sono arrivato sembrava impensabile. Se dovessimo salvarci penso che potrebbero arrivare offerte anche da categorie superiori. Come dicevo prima, nonostante abbia raggiunto la Serie D sul campo, non ho mai avuto la possibilità di cimentarmi in quel tipo di campionato e di portare la mia idea di calcio”.
Domenica giocherete lo scontro diretto contro il Morazzone; come affronterete questa partita?
“Il Morazzone è un’ottima squadra che ha vissuto tanti momenti diversi in questa stagione. Qualche tempo fa parlando con la squadra ho citato quante finali ci mancassero fino alla fine della stagione regolare: quella di domenica è l’ultima che avevo messo nel mirino. Penso che dovremo giocare come sappiamo, con la palla a terra, cercando di creare trame offensive e con grande collaborazione tra i reparti. Dobbiamo pensare che se siamo riusciti a fare risultato contro squadre che sono sopra di noi in classifica potremmo riuscirci anche con chi ci sta sotto. Nonostante la vittoria convincente del Morazzone nell’ultima giornata siamo sopra di loro in classifica e per una delle prime volte in questa stagione avremo il morale più alto rispetto al nostro avversario”.
Giovanni Enrico Civelli