Faccia pulita, sorriso appena accennato, sguardo timido solo in apparenza a nascondere la mentalità di un calciatore che ha davanti a sé un brillante avvenire: questa è la descrizione nuda e cruda di Stiven Paredes, attaccante classe ’04 di origine colombiana, che ha approcciato la stagione da sconosciuto per poi rapidamente farsi conoscere da tutti a suon di gol e prestazioni on-fire.
Le Azalee Gallarate hanno pescato un autentico jolly: da neofiti del campionato i rossoblù hanno disputato una stagione più che dignitosa chiudendo in nona posizione (a tre punti dalla metà esatta della classifica) ma, al netto delle comprensibili difficoltà, Paredes è riuscito a svettare su tutti archiviando la sua prima annata nel calcio italiano a quota 18 reti (la metà esatta delle 36 messe a referto dalla squadra). Niente male, considerando la giovane età e la difficoltà di un campionato del genere.
Certo, se il tuo idolo è Lionel Messi non per l’eleganza, la mentalità o l’abnorme quantità di gol messi a referto in carriera, ma per l’intelligenza tattica delle giocate, significa che tu stesso hai la volontà di fare strada nel mondo del calcio. La carta d’identità è dalla sua e il primo anno “da grande” lascia ben sperare considerando che si è classificato secondo al nostro Pallone d’Oro: cosa riserverà il futuro a Stiven Paredes?
Il suo cammino è tutto da scoprire, ma di certo il classe ’04 guarda in alto: dopo una stagione estremamente positiva a livello individuale, Paredes si è rammaricato ai nostri microfoni di non aver vinto il Pallone d’Oro ma si è subito concentrato al domani. “Voglio lavorare duramente – ci ha confidato a margine del Premio Varese Sport lo scorso 15 maggio – per tornare qui l’anno prossimo e vincere. La squadra non era male, lo spogliatoio era davvero unito, e proprio per questo credo che avremo potuto fare di più. Per essere la mia prima stagione in Italia, comunque, è stata davvero bella e sono contento: vediamo cosa succederà in futuro, io voglio dare il massimo“.
Francesco Vasco
