La Besnatese si è attivata sul mercato invernale ed ha portato alla corte di mister Rasini Denis Manuzzato. Il classe ’93 ha alle spalle una carriera decennale tra Seconda Categoria ed Eccellenza ed era già da un paio d’anni che le due parti si sentivano, anche se a causa degli impegni lavorativi Manuzzato non era mai riuscito a trovare un accordo con la società.

A dicembre ha cambiato lavoro ed è finalmente riuscito ad arrivare alla destinazione tanto agognata. Uno dei motivi che l’ha spinto ad arrivare in bianco azzurro è la presenza del fratello Mattia, a Besnate da inizio anno, con cui c’è uno splendido rapporto. La squadra è giovane e ambiziosa, per Manuzzato non ci si può accontentare della salvezza; dal canto suo l’attaccante proverà a mettere a disposizione dei compagni l’esperienza che ha maturato in carriera.

Alla ripresa delle operazioni i ragazzi di mister Rasini dovranno affrontare Universal Solaro e Meda, rispettivamente quarta e terza in classifica in due sfide che diranno molto sulle potenzialità della Besnatese.

Una carriera intensa pronta a vivere un altro capitolo: la ripercorriamo?
“La prima esperienza tra i grandi è stata a Solbiate Arno in Eccellenza, ormai una decina di anni fa. L’avventura con questa maglia si è conclusa con il fallimento della squadra. Con l’inizio dell’università mi sono dovuto adattare ai nuovi orari e ho trovato una buona sistemazione a Mozzate in Promozione. Successivamente ho giocato alla Varesina conquistando la promozione in Eccellenza. Dopo ho giocato con il Busto 81. Con l’inizio della magistrale mi sono riavvicinato a casa andando al Fagnano, praticamente la squadra del mio paese, nella quale ho giocato per quattro anni, conquistando la possibilità di giocare in Promozione. Con l’arrivo del covid e del lavoro ho dovuto cambiare di nuovo e sono andato all’Accademia BMV. Quest’anno avevo iniziato ad Abbiate, ma avendo cambiato lavoro da poco, sono riuscito a trovare un accordo con la Besnatese”.

Cosa ti ha spinto ad andare alla Besnatese?
“Erano anni che c’erano contatti tra me e la società, ma proprio a causa lavoro, non se n’è mai fatto nulla. Da poco ho trovato una sistemazione diversa con orari più stabili e finalmente sono riuscito ad approdare alla Besnatese. Conosco il direttore Pozzi e sono sempre stato attratto dal bel gioco espresso dalle squadre del mister: mio fratello gioca qui dall’inizio della stagione e mi aveva confermato queste sensazioni. Sono qui da poco ma ho trovato un bellissimo ambiente”. 

Cosa significa poter giocare con tuo fratello? 
“Per me è molto importante poter giocare con lui: siamo molto legati e sono sicuro che anche i miei genitori sono contentissimi di vederci giocare assieme. È davvero molto forte, lo dico a prescindere dal legame che ci unisce e mi piace molto giocare insieme a lui. Quello che potrei trasmettergli è tranquillità in alcune situazioni: lo conosco meglio di tutti e penso di riuscire a gestirlo se dovesse servire”.

Com’è stato il primo approccio con la squadra?
“Molto buono: è una squadra giovane ma ambiziosa. Non sono una persona che entra a gamba tesa quando si tratta di iniziare un percorso nuovo, ma devo dire che sono stato accolto molto bene. C’è la giusta fame e determinazione: qualità fondamentali se si vuole crescere e migliorare”.

Hai già esperienza in questa categoria, ma pensi che il passaggio a metà stagione da Seconda Categoria a Promozione possa nascondere delle insidie?
“Sinceramente la mia preoccupazione maggiore è quella di stare bene fisicamente: purtroppo questo è stato un motivo di rallentamento nel corso della mia carriera. Qualcosa a cui mi dovrò riabituare è certamente il cambio di ritmo e questo richiede ovviamente un grande sforzo dal punto di vista fisico. Sono sicuro che starò bene fisicamente riuscirò a rendere al massimo”.

Quali sono i vostri obiettivi per la seconda parte di stagione?
“Sinceramente non ho ancora parlato direttamente di questo aspetto. Il mio obiettivo primario è quello di arrivare ai playoff e sono certo che anche i miei compagni, così come la società la pensino con me. La squadra è forte, ci sono l’ambiente e le persone giuste per fare bene: la salvezza sarebbe un accontentarsi. Io cercherò di mettere a disposizione della squadra la mia esperienza. Voglio ripagare la fiducia che mi è stata data”.

Le prime due partite che vi aspettano sono contro quarta e terza in classifica; sarà un bel banco di prova per capire quali sono le vostre potenzialità.
“Sono certamente due test interessanti contro due ottime squadre. Ho avuto la possibilità di guardare il Meda nella gara di andata proprio contro la Besnatese e mi aveva fatto una bellissima impressione; anche se sono cambiati alcuni effettivi so che non sarà facile. Dell’Universal Solaro ho sentito parlare altrettanto bene. Anche se sono forti noi non dobbiamo temere nessuno e dare il massimo in ogni gara”.

Giovanni Enrico Civelli

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