Bruttissima e pesantissima sconfitta per la Pallacanestro Varese che cade in casa 79-91 contro Gottingen.

Una partita che i biancorossi approcciano male e giocano peggio, affidandosi in maniera inconcepibile al solo tiro da tre punti in una serata in cui in questa statistica la squadra biancorossa chiuderà con un misero 6/38.

L’Itelyum non mostra voglia, mordente, energie, arriva anche a toccare il -19 senza dare mai una segno concreto di rivalsa e questo è l’aspetto più preoccupante di una squadra apparsa allo sbando.

Nonostante tutto coach Bialaszewski esordisce in conferenza stampa così: “Questa è una partita da prendere in considerazione perche è quella in cui abbiamo creato buoni tiri, facendo girare bene la palla ma senza segnare, purtroppo. Non abbiamo solo tirato da tre punti ma anche trovato diverse conclusioni da dentro l’area”.

Sul perchè la squadra non abbia cercato una soluzione diversa al tiro da tre punti: “I giocatori in campo non deve pensare all’azione precedente ma solo a quella successiva. Rispetto a domenica abbiamo preso tiri buoni e non possiamo dire ai nostri giocatori di non tirare se hanno una buona opportunità“.

Preoccupazione per la terza sconfitta consecutiva: “È ovvio che non sono felice dopo questa sconfitta. Tutte le gare hanno lo stesso valore, dobbiamo entrare in campo concentrati per provare a vincere”.

Su possibili discorsi con la società per intervenire sul mercato: “Il mio lavoro è allenare, andando in campo con i giocatori che ho e facendo il meglio possibile con loro. Ci sono situazioni oggettive, però, che riguardano la capacità di apprendimento e la condizione fisica di alcuni, ma non è il mio compito parlare con la società di questo”.

Soddisfatto invece il coach dei tedeschi, Foucart: “Ovviamente sono molto contento della vittoria, abbiamo giocato con grande aggressività da inizio partita in difesa, sapevamo che Varese corre molto e cerca tanto tiro da tre punti, quindi avremmo dovuto giocare una partita molto aggressiva per togliergli energie e così abbiamo fatto“.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui