Con la pubblicazione del Girone A di Eccellenza Femminile non si sono registrate sostanziali novità rispetto a quelle che erano le previsioni della vigilia: il Città di Varese targato Andrea Bottarelli si prepara dunque a presentarsi ai nastri di partenza della stagione 2023/24 con ambizioni rinnovate e voglia di togliersi qualche soddisfazione.

Ad una settimana esatta dall’inizio della preparazione estiva (appuntamento alle Bustecche nel tardo pomeriggio di mercoledì 16 agosto), è il factotum biancorosso Claudio Vincenzi a presentare a 360° la situazione in casa bosina: “Il confronto con le ragazze è praticamente giornaliero e tutti noi siamo impazienti di poter iniziare la stagione: ci approcciamo alla nuova annata con umiltà e curiosità per capire quale sia effettivamente il nostro livello”.

Possiamo dire che il campionato è di fatto quello che vi aspettavate: quali sono le tue sensazioni a bocce ferme?
“Ci sono cinque new entry, esattamente quelle che ci si aspettava alla vigilia: alle già certe Rovato, Rivanazzanese e Albosaggia si sono aggiunte le ripescate Parabiago e Laveno Mombello a causa delle non iscrizioni di Lecco e Minerva. Forse proprio queste due rinunce possono essere definite le sorprese dell’estate e, per quel che riguarda il Lecco, diciamo che ci mancherà il big match che era ormai diventato un classico; di contro potremo gustarci a conti fatti un derby e sono molto curioso di vedere all’opera il Laveno. Guardando in alto credo che il Crema abbia le possibilità di ammazzare il campionato in fretta; a dir la verità non so se sperino addirittura di essere già ripescate o preferiscano conquistare la Serie C sul campo, ma sulla carta partono avanti a tutte. Segue il Lesmo: ad una buonissima base hanno aggiunto alcune ragazze in uscita dal Lecco e credo faranno una grande stagione. Poi ci sarà il Brescia e lì mi auguro di trovare anche il Varese”.

Veniamo proprio a voi: qual è la situazione in casa biancorossa?
“Noi dovevamo crescere a livello numerico perché la squadra dell’anno scorso non aveva una panchina lunga in grado di fornire i giusti ricambi. Ci siamo quindi mossi per integrare la rosa con profili mirati e abbastanza giovani, in grado di darci ciò che ci era mancato; la rosa ad oggi è completa, ma sarà ovviamente il campo a dire dove possiamo arrivare. Non faccio ancora nomi per adesso: tutto è definito, ma aspettiamo il momento giusto”.

C’è però stato un addio abbastanza doloroso…
“Doloroso per ragioni tecniche, ma umanamente parlando non possiamo che essere felici e fieri di Cecilia Cavallin che avrà la chance di farsi valere al Pavia in Serie B (in prestito, ndr). Se fosse rimasta con noi mi sarei forse sbilanciato un pochino di più sulle nostre chance, perché senza di lei perdiamo i suoi venti gol; speriamo di compensare con le reti dal centrocampo e con una miglior fase difensiva, perché le ragazze che abbiamo portato qui sono tutte di categoria e di qualità. Ribadisco che la scelta di Cecilia è assolutamente comprensibile e condivisibile: è giusto che abbia colto quest’occasione, conciliandola tra l’altro con il suo percorso di studi proprio a Pavia. Le auguriamo il meglio con tutto il cuore”.

Tra una settimana si alzerà il sipario: a livello morale come vi approcciate alla stagione?
“Con tranquillità. Siamo reduci da un bel campionato che è andato anche al di sopra delle aspettative: a marzo avevamo già raggiunto l’obiettivo della salvezza e, senza qualche passo falso di troppo, avremmo anche potuto chiudere più in alto dell’ottavo posto. La stagione resta comunque ottima e quindi ci approcciamo al nuovo anno sportivo consapevoli di avere una buona squadra per certi versi nuova, di aver perso una giocatrice importante e di averne acquisite di nuove; l’alchimia dello spogliatoio resterà invariata e il Varese proverà a dire la sua cercando stabilizzarci nella parte alta della classifica. Amichevoli? Di certo il 24 agosto alle Bustecche contro il Lesmo, poi dovremo capire quando inizierà il campionato e quando la coppa”.

Inevitabile chiudere con una domanda extra-Varese: cosa ne pensi del Mondiale dell’Italia femminile?
“Senza troppi giri di parole è stata una cocente delusione. Nonostante la vittoria per il rotto della cuffia al debutto si era già ravvisato qualche problemino, ma essendo la partita dell’esordio ci sta non essere al meglio; contro la Svezia, che è e resta superiore, la sconfitta è maturata in dieci minuti di non gioco in cui abbiamo preso dei gol assurdi. La delusione totale è arrivata però con il Sudafrica perché era una partita alla portata che poteva essere vinta: dall’errore di Girelli al gol preso per una clamorosa ingenuità siamo state meritatamente eliminate. Il risultato totalmente negativo dell’Italia ci deve insegnare che la strada da fare è ancora tantissima”.

Matteo Carraro

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