Vittoria doveva essere e vittoria è stata. La Pallacanestro Varese batte 95-81 Scafati e conquista la matematica salvezza vista la sconfitta contemporanea di Reggio Emilia a Sassari.

I biancorossi giocano una partita fatta d’intensità, ritmo, fisicità ed agonismo alle stelle in un palazzetto ribollente e guidata dalle giocate del duo stellare Ross- Brown che, stante l’assenza di Johnson, si caricano la squadra sulle spalle e la portano al successo.

Una salvezza dal sapore dolce e amaro allo stesso tempo, conquistata in un momento al limite della realtà per quanto successo negli ultimi giorni e che allo stesso tempo, come la vittoria di stasera dimostra, lascia l’amaro in bocca di non vedere una squadra clamorosa ai playoff.

Una partita fenomenale – dice coach Matt Brase -. L’ultima gara dell’anno qui in casa è stata fantastica, qualcosa di unico. Dal primo giorno che sono arrivato mi avevamo detto che sarebbe stato così ma la realtà è andata oltre ogni cosa stasera. Il pubblico ci ha aiutato a superare i momenti difficili e oggi è stata la somma di tutto quello che è successo durante l’anno. Siamo felici di aver fatto questo tipo di partita nel giorno del compleanno di Luis Scola, ha cui dedichiamo la vittoria. Tutti hanno messo il proprio mattoncino, Reyes ha voluto fortemente essere in campo e ci ha dato venti minuti di grande intensità”.

LA REAZIONE MENTALE DELLA SQUADRA AL PERIODO E ALL’ASSENZA ALL’ULTIMO DI JOHNSON: “La squadra ha reagito come ha sempre fatto durante l’anno. Abbiamo sempre detto di cercare di comandare tutto quello che potevamo e basta, di guardare solo alla gara successiva senza pensare ad altro e questo ci ha permesso di andare avanti in queste settimane. Sono contento della reazione dei ragazzi, questo vuol dire che l’impostazione mentale data alla squadra è stata quella giusta“.

RABBIA PER NON DISPUTARE I PLAYOFF E FUTURO: “È ovvio che siamo molto dispiaciuti di non poter portare questa mentalità ed energia ia playoff ma non dipende da noi. Sul mio futuro non ho ancora deciso nulla, a stagione finita ci penseremo“.

SUL SUO IMPATTO AL PRIMO ANNO IN ITALIA: “Quando arrivi in una situazione nuova parti con grosse aspetta. Io avevo molta fiducia sul fatto che la squadra potesse fare bene. Conoscevo bene Ross, Brown, Johnson, sapevo cosa potevano darci. È chiaro che il gioco rispetto agli USA poteva essere diverso, ma la mentalità di questo gruppo è stata la cosa più bella da portare avanti. Sono cresciuto molto sia dal punto di vista personale che umano. È stato bellissimo guidare questo gruppo e sono felice che anche al di fuori dal campo si siano visti i frutti del lavoro”.

SULLA CRESCITA DI CARUSO: “È un ragazzo molto intelligente, professionale, si studia molto sul video. È cresciuto tanto, ad inizio anno il suo tipo di gioco era diverso rispetto a quello che volevamo per la squadra ma è stato bravissimo ad adattarsi e calarsi al meglio nella nostra filosofia di gioco“.

Deluso dall’approccio iniziale dei suoi, invece, coach Scaripanti, che ha commentato così i 40′ del Lino Oldrini: “Faccio i complimenti a Varese per l’energia con cui è partita. Sapevamo all’inizio sarebbero partiti con questa forza ed energia e non siamo riusciti mai a bloccarli. Questo ci ha portato ad andare sotto 32-16. Poi siamo stati bravi a ricompattarci a tenere il campo, a difendere bene a chiudere meglio i pick’n’roll che loro fanno molto bene. Varese però ci ha sempre respinto indietro. Siamo stati secondo me bravi per 30’ a gestire bene il ritmo ma negli ultimi 5 minuti del quarto quarto abbiamo lasciato il campo aperto a Varese e quando succede loro sono molto bravi“.

Alessandro Burin

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