Momenti diversi, protagonisti diversi (in parte), storie diverse; destini simili? Il Città di Varese vive un déjà-vu nella speranza di arrivare ad un lieto fine che, ad oggi, di lieto ha davvero ben poco. Il riferimento, scontato, va al percorso intrapreso dai biancorossi di Gianluca Porro la scorsa stagione: il tecnico, subentrato a Ezio Rossi, ereditò una squadra in difficoltà (problemi certamente non paragonabili a quelli odierni) e riuscì ad accendere quella scintilla per chiudere in grande stile l’annata con il trionfo playoff di Sanremo. Successo che rischia di restare un ricordo sbiadito nella memoria collettiva se non scatterà anche questa volta la fiamma necessaria per trascinare il Varese alla salvezza.

Al netto delle differenze (dalla situazione di classifica al clima respirato dalle parti delle Bustecche) il Porro-bis è iniziato esattamente allo stesso modo della prima avventura: una sconfitta contro i biancoazzurri. Allora fu la Sanremese (1-0 per i liguri lo scorso 10 aprile 2022), oggi è il Desenzano (blitz bresciano 0-2 all’Ossola domenica scorsa); doppio ko senza segnare reti contro squadre caratterizzate degli stessi colori sociali. Per gli amanti della cabala questo potrebbe essere un segno della sorte (destini simili? Sì, il Varese si salverà), ma lo 0-2 di domenica pesa dannatamente più di quell’1-0 che, per certi versi, fu indolore (destini simili? No, il Varese è ormai retrocesso). I tifosi inevitabilmente si dividono: la fiducia respirata nel post partita con la Curva al fianco della squadra si contrappone al pessimismo social, ma tutti sono concordi nell’appellarsi alla speranza che i dieci passi di mister Porro (adesso diventati nove) conducano al miracolo chiamato salvezza.

Pro e contro non mancano, così come non mancano i punti di contatto tra quelle partite così simili e così diverse. Porro ereditò da Rossi una squadra a secco di vittorie da sei giornate (tre sconfitte e tre pareggi), un filotto negativo che portò chiaramente una discreta dose di sfiducia all’interno del gruppo; Varese che, comunque (è bene ricordarlo) si trovava ancora in zona playoff. Fin dal suo arrivo, il tecnico provò a portare serenità e fiducia, aspetti che si videro in campo fin dall’esordio ligure contro una squadra attrezzata per vincere il campionato e guidata da uno dei migliori allenatori di categoria, Matteo Andreoletti, oggi al comando del Girone A di Serie C con la rivelazione Pro Sesto. A prevalere fu una cinica Sanremese, ma non mancarono i complimenti nei confronti del Varese a cominciare da quelli fatti dallo stesso Andreoletti.

Serenità e fiducia sono due caratteristiche che Porro ha provato a instillare anche questa volta, per quanto il Varese visto domenica sia stato ben lontano all’essere una squadra tranquilla; giocatori tesi, gioco contratto (sciolto solo a tratti) e imprecisione sotto porta hanno portato all’inevitabile epilogo negativo. Così come a Sanremo, a prevalere sono stati gli avversari, forti di un cinismo al momento estraneo al mondo biancorosso; Desenzano che, tra l’altro (così come la Sanremese), nelle idee di inizio stagione doveva competere per la vittoria del campionato. Timidi passi avanti a livello di gioco sono stati fatti, dalle zero chance costruite contro il Breno si è passati alle sei occasioni (nitide e/o potenziali) sottolineate dallo stesso Porro nel post-partita. La sensazione, per usare un eufemismo, è che questa volta ci siamo molta più strada da fare rispetto allo scorso anno.

Secondo passo. Il debutto in panchina all’Ossola di Porro nel 2022 si chiuse ancor più amaramente rispetto all’esordio di Sanremo: su un’ingenuità di Trombini, una delle pochissime commesse (e concesse, visto il rendimento) dal portierone classe ’01, l’RG Ticino strappò il 2-2 allo scadere gelando lo stadio e allungando ad otto la striscia di partite senza vittorie. Nel momento più difficile, però, il Varese si rialzò nelle successive sette partite (nove gol fatti e appena due subìti): tre punti nel derby a Caronno, 1-0 di misura sul Vado, ottimo pareggio a reti bianche a Casale e doppio successo contro Saluzzo e Pont Donnaz, preludio all’impresa playoff con le vittorie su Casale e Sanremese.

Quelle ultime due sfide sono accomunate al prossimo impegno del Varese da un nome. Elios Minaj. Il greco classe ’01 decise, per merito e fortuna, sia a Casale sia a Sanremo, ma domenica prossima sarà avversario dei biancorossi. Dopo essere approdato al Brindisi in estate (per scelta sua), Minaj avrebbe ben gradito un ritorno a Varese nel mercato invernale; matrimonio bis che non si è completato e che ha spinto l’esterno offensivo a firmare per l’Arconatese dove, ad onor di cronaca, non sta certo brillando (appena 16′ nelle ultime quattro gare). Di sicuro, ad oggi, avere un Minaj in più farebbe comodo al Varese, a maggior ragione in vista della sfida di domenica in cui mancherà Pastore (squalificato dopo il quinto giallo stagionale).

Proprio contro l’Arconatese di un altro ex come Francesco Luoni, però, non ci sarà cabala che tenga. Se il destino spinge per un pareggio (esattamente come avvenuto nella seconda partita di Porro lo scorso anno), il Varese dovrà trovare la forza per piegare la sorte al proprio volere: battere gli oro-blu, squadra solidissima e che merita ampiamente l’attuale terzo posto, è difficile ma non è impossibile.

Al momento i biancorossi sarebbero retrocessi in Eccellenza visto che il distacco di otto punti dal Villa Valle pesa come una sentenza; i bergamaschi, tra l’altro, sono passati a +8 pareggiando 0-0 proprio sul campo dell’Arconatese (segno che l’impresa è ampiamente possibile). Rimboccarsi le maniche sarà dunque l’imperativo del Varese che, in giornata, ha iniziato la settimana tipo: davanti al solito gruppo di irriducibili tifosi la squadra si è allenata lavorando già in ottica Arconatese, cercando di trovare quella fiducia e serenità di cui l’ambiente ha un disperato bisogno. Stesso obiettivo dei prossimi giorni: in campo domani mattina dalle 10.30, giovedì e venerdì dalle 14.30 e sabato per la rifinitura dalle 10.00, occasione mister Porro scoprirà le carte per l’undici titolare di domenica chiamato, insieme a tutta Varese, ad un’autentica impresa.

Matteo Carraro

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