Alla prima stagione in Seconda Categoria, dopo un avvio complicato, il Caesar si è reso protagonista di un’ottima annata, conclusa con la sesta posizione nel Girone Z. L’allenatore-giocatore Alessandro Fusco non nasconde la soddisfazione, ma non nega di voler alzare l’asticella il prossimo anno.
Una stagione cominciata con le migliori aspettative ma che era iniziata con delle difficoltà. Quanto è stato difficile ambientarsi nella nuova categoria?
“Oltre alla nuova categoria c’era tutta una squadra nuova e soprattutto il ripescaggio al 14 luglio incide tanto. Noi non avevamo giovani e, senza avere un settore giovanile, in due settimane andava creato un gruppo squadra competitivo e giovane in fretta. Quando hai un gruppo nuovo servono almeno due mesi per creare un’identità che poi è stata creata e mantenuta”.
C’è stato un momento del campionato in cui avete cambiato marcia: cos’è scattato nella squadra?
“Dopo sei partite e due punti ci siamo guardati in faccia e dopo la partita fuori casa con la France Sport, che noi sentiamo molto, ci siamo trovati davanti ad un dentro o fuori. In quel momento ci siamo uniti e abbiamo trovato la forza di dare qualcosa in più. Cerco sempre di trasmettere questa cosa ai ragazzi: tutti possono avere un momento difficile ma bisogna saperlo superare”.
Ad inizio anno, pur in modo velato, avete lasciato intendere di voler puntare anche ai playoff. Con il miglioramento che hai visto credi che il prossimo anno possa essere un obiettivo concreto?
“Sicuramente nella vita bisogna sempre migliorarsi. Quest’anno siamo arrivati sesti, quindi può essere un obiettivo concreto. La maggior parte dei ragazzi rimarranno, quindi non dovendo aspettare quei fatidici due mesi, possiamo fare meglio. A partire dalla costruzione del gruppo che sta cominciano”.
Possiamo dire che la stagione sia stata molto positiva o ti aspettavi qualcosa in più?
“Diciamo che, per come era cominciata e avendo tenuto un buon ritmo verso la fine, avremmo potuto fare qualcosa in più. Ci siamo uniti sia dentro che fuori dal campo, ma ci siamo rilassati dopo aver ottenuto la salvezza e, senza quel calo, avremmo potuto fare meglio. Nel complesso rimane una grande stagione”.
Quanto margine di crescita credi che abbia ancora la squadra?
“Non ha limiti, lo dico sinceramente, ho visto tanti singoli migliorare molto e questo ha fatto la differenza. Tutti si sono messi a disposizione con disponibilità ed altruismo, ed è stato bello vedere chi all’inizio aveva poco spazio ritagliarsi il proprio posto. Secondo me tutti miglioreranno ancora molto, per questo dico che non abbiamo limiti”.
C’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi ragazzi ora che il campionato è terminato?
“Non bisogna dimenticarsi dei momenti difficili perché ti fanno migliorare. L’anno prossimo se interpretiamo il campo e lo spogliatoio come abbiamo fatto andremo sicuramente meglio: serve essere umili ed altruisti perché il gruppo fa il novanta percento del lavoro in queste categorie”.
Qual è stata la squadra che più ti ha impressionato di questo campionato?
“Mi ha impressionato il Coarezza perché, in entrambe le sfide, hanno provato sempre a giocare a calcio. Pur realizzando poco non avevano problemi a cercare di giocare un bel calcio anche rischiando di sbagliare. Come gruppo, invece, non ho dubbi nel dire noi: ad inizio anno facevamo fatica a trovare giocatori, mentre ora tutti hanno percepito che al Caesar si sta bene e cominciano a proporsi per venire a giocare”.
Andrea Vincenzi