Nicolò Virginio è stato uno dei migliori in campo nella sfortunata, ma intensa prova contro la forte Piombino. Il suo è stato un ruolo decisivo nella rimonta finale con anche un finale thrilling con un tiro da 3 punti derubricato a semplice tiro da 2 per una linea pestata. Episodio chiave visto che mancavano solo 12″ alla fine e quel punto in più sarebbe servito a pareggiare il match.

La nostra chiacchierata non può non partire da li. Dov’era quel piede su quella tripla decisiva?
“Purtroppo ho questo vizio di questo piede che ogni tanto mi va un pò avanti – afferma Virginio – Quando porti la gara a quel punto, cioè che te la giochi sugli episodi negli ultimi 60″ rischi di vincere o perdere in questo modo. La cosa fondamentale sarebbe quella di non arrivare a doversela giocare negli ultimi secondi, ma avere qualche punto di vantaggio da amministrare per portare a casa i due punti”.

Analisi fin troppo dura con sè stessi dato che di fronte avevate la quarta forza del campionato (e il Campus ha lasciato qualche punto di troppo in lunetta nel finale, ndr). Diciamo che gli avete fatto sudare le proverbiali sette camicie per cogliere il successo a Varese e voi avete messo in campo un’ottima prestazione collettiva pur al netto delle assenze pesanti che avevate.
“Siamo in un periodo in cui non siamo al completo e sabato scorso ci mancavano Zhao e Blair. Piombino sono molto preparati, fanno le loro cose fatte bene e sono gestiti alla perfezione da Venucci. Sapevamo che avrebbero fatto una gara del genere. Noi siamo stati bravi a correre, mettere intensità e nei primi due periodi abbiamo avuto anche buone percentuali dal campo. Poi nella ripresa sono un pò calate, ma penso che sia normale. Però, tutto sommato, penso che il gruppo stia crescendo, io non riesco ad allenarmi con loro, ma so che stanno lavorando tanto e una squadra giovane più fa esperienza, più vive le situazioni di gioco, più migliora”.

Quanto è difficile per te trovarti magari un’ora prima della gara e andare in campo? Cercare di mettersi in ritmo nei giochi e negli schemi con compagni con cui non li si prova mai?
“Non è facile pur avendo gli stessi impianti di gioco fra serie A e serie B. Arrivi da una velocità di letture dove magari sei mezzo secondo indietro mentre qui il ritmo è più lento. Non a caso nelle prime gare ho fatto fatica ad ambientarmi. Ora penso che sto prendendo il ritmo giusto, i compagni mi stanno aiutando, il coach lo conoscevo già e mi sto trovando molto bene. Diciamo che questo “sfogo” che Varese mi sta dando penso che mi stia servendo a consolidare le mie sicurezze e a fare qualcosa che di là non mi è concesso fare”.

Domenica andrete sul campo della quotata Herons Montecatini, un’altra gara ad alto coefficiente di difficoltà contro una formazione che si è rinforzata nettamente rispetto alla gara d’andata. Cosa ti aspetti?
“Non è un campo facile e la trasferta lunga non aiuta. Noi cercheremo di portare quello che abbiamo messo in campo contro Piombino ovvero velocità d’esecuzione e intensità sul parquet. Penso che loro cercheranno di trarre vantaggio dalla loro esperienza, proveranno a tenere basso il ritmo, però, alla fine, penso che noi dobbiamo solo pensare a fare la nostra partita. Senza pensare a ciò che possono fare i nostri avversari: altrimenti rischiamo di fare il loro gioco”.

Matteo Gallo

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