Davide Roncari è il nuovo coach del Campus Varese. Un passato recente in maglia Sangiorgese e tanta voglia di iniziare al meglio la nuova avventura varesina. Questi i dettagli che affiorano fra le righe di una piacevole intervista al coach bosino che parte dal racconto dei retroscena di come è avvenuto il contatto con Varese e di come sia naturalmente maturata la sua decisione di accettare la proposta della B varesina:

“Devo esser sincero – comincia Roncari – e dire che è stato tutto abbastanza veloce e diciamo che una volta finito il campionato sono arrivati i primi contatti. Il mio contratto con la Sangiorgese era in scadenza a fine giugno e sapevo che la società aveva deciso di non rinnovarmi il contratto a fine stagione. Così mi sono guardato un pò in giro, poi da Varese mi ha chiamato direttamente Zambelli e sono venuto a parlare con lui, Ferraiuolo e Jemoli. Obiettivamente quando ti chiama una società come la Pallacanestro Varese è praticamente impossibile dire di no anche ad un solo incontro conoscitivo. La chiamata mi ha fatto molto piacere e devo dire che già dal primo incontro che abbiamo avuto il progetto mi piaceva parecchio. Arrivo da una piazza come San Giorgio dove ero già abituato a lavorare con tanti giovani per cui devo dire che non c’è alcuna paura ad affrontare un progetto del genere. Anzi. C’è tanta curiosità di capire questa filosofia di lavoro e di poter vedere anche gli allenamenti della serie A. Per me è stata una decisione abbastanza facile”.

Ora ti ritrovi alla guida di una squadra nuova in un campionato nuovo che parte quest’anno. Possiamo dire che questa B Interregionale ricorda un po’ la B2?
“Il campionato ricorda tantissimo la vecchia B2, in effetti. Ci sono tante squadre che han continuato a fare roster di livello e spendendo anche dei buoni soldi. Penso che nel nostro girone senza troppo girarci intorno le squadre migliori siano Gallarate, Pavia e Gazzada, ma anche Saronno non mi dispiace. Sono tutte formazioni che possono vantare nel loro roster giocatori esperti e affidabili”

Che obiettivi poni alla tua squadra in questo contesto?
“Ho detto ai ragazzi che non ci poniamo nessun limite. Di fronte, magari, avremo squadre più attrezzate o più fisiche, però, anche i miei ragazzi arrivano da una conoscenza del campionato dato che molti di loro hanno disputato la scorsa annata in B in quello che era un campionato di alto livello. Sanno già a cosa vanno incontro. Rispetto all’anno scorso c’è qualche partita in più in cui dovremo dire tanto la nostra. Noi andremo in campo per vincerle tutte e se si riesce ad entrare nel secondo gironcino nella poule promozione evitando quella retrocessione sarebbe un ottimo obiettivo. Sono sempre stato abituato a posizionare in alto l’asticella e lavorare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Il nostro futuro passerà da quello: dal lavoro quotidiano in palestra. I ragazzi ne sono consci e noi partiamo un po’ sotto rispetto alle altre formazioni sia per età che per fisicità. Come “senior” avremo Kouassi e Blair, che sono giovani anche loro. La prima impressione ricavata in queste due settimane iniziali di lavoro è più che positiva: ora non ci resta che mettere in pratica tutto”.

Quali saranno le vostre uscite di precampionato?
“Al momento abbiamo messo a calendario due amichevoli: una mercoledì 6 settembre contro Arona, formazione di serie C piemontese, qui al Campus alle 20e30 e poi andiamo il 20 a Cernusco a disputare un’altra partita. Mi piacerebbe riuscire a metter in piedi almeno una terza uscita precampionato: vedremo”.

In un momento in cui vengono meno gli Under obbligatori da schierare, risalta ancora di più la particolarità di un progetto come quello di Varese.
“E’ una cosa che non mi spaventa. Anche negli anni passati in cui bastavano 2/3 Under, ho allenato in Sangio con 6/7 Under e solo 3 senior. Sono abbastanza abituato e non ho grossi timori. Andiamo controcorrente, ma so che possiamo provare a dire la nostra su ogni campo. Le soddisfazioni maggiori le si hanno nel vedere i progressi durante l’anno dei ragazzi e, conseguentemente, della squadra”.

Matteo Gallo

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