Il tuo destino non dipende più da te, cara Pallacanestro Varese. Il tuo destino è nelle mani di altri, il tuo destino, passerà da un aula di Tribunale e non dal campo ed è questa la cosa che fa più male. Fa più male perchè, al termine di una stagione davvero clamorosa, come quella appena vissuta, ti saresti meritata di decidere il tuo destino sul campo, giocandoti le tue carte come hai sempre fatto da ottobre ad oggi, godendoti l’abbraccio di Masnago durante i playoff, provando a regalarti e a regalare a tutta la gente di varese, un sogno.

Ed invece, dopo la sconfitta con Venezia di ieri sera, domenica 23 aprile, per 92-81, il tuo destino, cara Pallacanestro Varese, non dipende più da te. Non serviranno né muscoli ne fisicità per salvarti, gli stessi usati da Venezia ieri per metterti ko fin dalla palla a due. Non servirà freschezza fisica e mentale, quella mancata ieri, alla terza gara in 7 giorni per una squadra che, senza Reyes, va di rotazioni a 7 giocatori e che ha pagato questo in maniera pesante, contro una compagine profonda ed esperta come quella oro-granata. Non serviranno tecnica e tattica, attacco e soprattutto difesa, quella espressa in maniera ecniclopedica da Venezia ieri per tenere i biancorossi ad una delle più basse quote punti segnati in una partita, 70, se si esclude l’ultimo minuto e mezzo di garbage time.

Ecco di tutto questo, servirà solo la difesa, quella che ha messoo in piedi il pool di avvocati biancorossi per difendere Varese davanti alla Corte d’Appello Federale, la stessa difesa che con forza e vigore i tifosi biancorossi stanno portando nelle strade e nei palazzetti, come ieri al Taliercio, ergendosi quasi a muro per difendere la propria passione, il proprio amore.

Una difesa che in quel della laguna veneta non ha funzionato sul campo, in una gara in cui sono mancati tanti interpreti di una Varese andata letteralmente sotto ritmo. Una sconfitta che più di ogni ragionamento di campo porta con sè quell’amaro in bocca che perdura da un paio di settimane, lo fa sentire in maniera ancora più forte, perchè mette di fronte a tutti: società, squadra, tifosi la triste e dura realtà. La salvezza, il destino della Pallacanestro Varese non dipende più da lei, passa da queste 72 ore di passione, dopo le quali si saprà quale sarà il futuro di una squadra e di una società che, finchè lo hanno avuto tra le loro mani, hanno reso questo destino un insapettato bellissimo viaggio.

Alessandro Burin

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