Missione Uno: completata. Grazie al pareggio ottenuto in terra bresciana contro il Franciacorta, il Città di Varese ha ottenuto matematicamente quel tanto agognato posto nei playout che sembrava quasi un miraggio fino a qualche giornata fa. Ripartendo da chi ha a cuore tanto la piazza quanto la maglia biancorossa, la squadra di Gianluca Porro è riuscita a riemergere dalle sabbie mobili, scongiurando la retrocessione diretta una ritrovata mentalità vincente e, a tratti, un’idea di gioco. La formazione bosina ha infatti inanellato una striscia positiva di cinque partite consecutive con tre vittorie e due pareggi, svoltando la propria stagione dopo la disastrosa trasferta di Sona e staccando in classifica proprio i veneti e la Caronnese; striscia positiva interrotta domenica dalla capolista Lumezzane che ha vinto 2-0 e festeggiato al Franco Ossola la promozione in Serie C.
Missione Due: da completare. Lo scontro diretto da dentro o fuori con la Folgore Caratese dell’ex Giuliano Melosi deciderà la permanenza in Serie D o la retrocessione in Eccellenza: domenica 14 maggio alle ore 16.00 si scenderà in campo per avere la risposta.
Nel frattempo, diamo un’occhiata ai precedenti che hanno visto coinvolti i biancorossi. La società di Masnago non è certo nuova a questo genere di spareggi, avendo già assaporato per quattro volte il gusto dolceamaro dei playout. Il bilancio attuale è in pieno equilibrio, con due vittorie e due sconfitte che si traducono quindi con altrettante salvezze e retrocessioni.
La stagione 2002-2003 vide la salvezza materializzarsi ai danni della Carrarese, superata grazie agli scontri diretti a favore nell’arco del campionato di Serie C1. Il doppio confronto ebbe infatti l’1-1 come risultato costante, nel quale brillò l’estro dell’esperto fantasista Maurizio Rinino, in rete sia allo Stadio dei Marmi che all’Ossola. A condurre l’impresa ecco Giorgio Roselli (oggi ai playoff del Girone A con il Ligorna), richiamato in panchina dopo tre anni a seguito del deludente esordio alla guida di Massimo Morales.
L’annata successiva partì male fin dall’estate, contraddistinta dalla cessione in blocco di oltre venti giocatori e con la rosa stravolta da altrettanti acquisti. L’addio dei senatori nello spogliatoio pesò quanto l’instabilità economica data dal duo Turri-Tacconi e i risultati ne risentono fino al triste verdetto di fine stagione: Varese sconfitto dalla Reggiana ai playout e fallito ufficialmente per bancarotta. Se la prima sfida vide imporsi gli emiliani 0-1, a Reggio Emilia i biancorossi ebbero un moto d’orgoglio e superano i granata grazie alle reti di Bertani e Mussi ribaltando l’iniziale vantaggio di Marzullo; la parità acquisita non favorì però il Varese, costretto dunque all’Eccellenza.
Lo spettro dello spareggio retrocessione si ripresentò in Serie B nel 2014, con la società guidata in tribuna da Nicola Laurenza e in campo da Stefano Bettinelli, subentrato a stagione praticamente conclusa e assumendosi l’annoso compito di guidare la squadra ai playout. L’impresa salvezza riuscì nel segno di Leonardo Pavoletti, già capocannoniere della squadra con 20 reti in campionato e protagonista assoluto delle due gare con le quattro firme (0-2 al Piola e 2-2 all’Ossola) che salvano la squadra e condannano il Novara.
L’ultimo Varese a sfidare la lotteria dei playout fu quello impegnato nel Girone A di Serie D 2017-2018. Dopo il precedente campionato chiuso al secondo posto, con annessa sconfitta nella finale playoff per mano del Gozzano, la rosa perse molti dei suoi pezzi pregiati (tra i quali Viscomi, Luoni e Gazo, oltre ai bomber Giovio e Scapini) dovendo ripartire dalla linea verde fornita dai giovani. Ancora una volta le vicissitudini economiche e dirigenziali la fecero da padrone, influenzando i risultati e gli umori di una squadra che non riuscì a imporsi. In assenza di un match di ritorno, il Varese si trovò a giocarsi il tutto per tutto contro l’OltrepoVoghera: la trasferta pavese vissuta con Alessandro Merlin in panchina non riuscì però ad evitare la retrocessione dei biancorossi in Eccellenza, sconfitti 2-0 dai padroni di casa.
Il Varese di Porro si troverà questa volta a fronteggiare un impegno sì arduo ma certamente non impossibile, avendo dimostrato di potersela giocare con tutti. Mens sana in corpore sano, locuzione latina che in questo momento rappresenta alla perfezione i biancorossi, capaci di combinare in maniera ottimale tanto lo stato mentale quanto la forma fisica. Dopo la gioia regalata alla città lo scorso anno grazie alla fantastica cavalcata chiusa con la vittoria dei playoff a Sanremo, i tifosi si aspettano un altro regalo: un ultimo sforzo per mantenere alto l’onore e il morale della Varese sportiva, come dimostrato dalla Pallacanestro lo scorso weekend. E allora non resta che urlare FORZA VARESE! Per aspera ad astra!
Dario Primerano