Dopo un’estate burrascosa, tra le iniziali voci circa una possibile cessione del titolo sportivo e la successiva scelta di scommettere su una squadra molto giovane con un tecnico alla prima esperienza, il CAS Sacconago ha subito dimostrato di essere una formazione tosta e per nulla facile da battere. La miglior testimonianza è il pareggio per 0-0 all’esordio in Coppa Italia contro il Valle Olona, formazione rivelazione della passata stagione che al contrario ha confermato gran parte dell’ossatura.

A trascinare i biancoblù con la fascia di capitano al braccio è Andrea Macchi, alla nona stagione a Busto Arsizio in prima squadra. Centrocampista classe 1996 capace di realizzare 5 reti fondamentali per la salvezza dell’anno scorso, è chiamato a guidare in campo i suoi giovani compagni essendo il giocatore di maggior esperienza a disposizione di Luigi Compagnone.

Quest’estate il CAS Sacconago ha ringiovanito molto la squadra, una scommessa intrigante ma rischiosa. Come valuti il pareggio all’esordio in Coppa contro il Valle Olona?
“Noi eravamo abbastanza tranquilli e consci di quello che possiamo fare. Le prime partite sono le più difficili perché dobbiamo iniziare a conoscerci e ad assimilare le idee del mister. È stato uno zero a zero ma piacevole, con occasioni da una parte e dall’altra, contro un avversario che darà del filo da torcere a tutti specialmente a centrocampo. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla voglia mostrata da tutti i miei compagni e dallo spirito di un sacrificio di un gruppo composto da tanti elementi nuovi”.

L’aspetto più positivo può essere considerato aver saputo mantenere la porta inviolata?
“Assolutamente si perché denota compattezza. Tante volte a inizio stagione non ci sono le distanze giuste e invece in questa prima occasione siamo stati molto bravi a comunicare tra noi. Questo fa tanto e sono aspetti su cui il mister lavora molto. Non aver preso gol è certamente un punto di partenza, anche perché davanti prima o poi i gol arrivano. Inoltre affrontavamo una squadra che ha mantenuto tante certezze dalla scorsa stagione”.

Questa è la tua nona stagione al CAS, indossi la fascia da capitano e per la prima volta sei tra i giocatori di maggiore esperienza in rosa. Ti senti ancor più responsabilizzato nel dover fare da chioccia a tanti giovani?
“Insieme ad Azimonti sono il giocatore con più esperienza ed essere stato scelto come capitano mi rende orgoglioso, mi stimola e ringrazio la società per l’opportunità che mi sta dando. Avere tanti giovani può anche essere un punto di forza se sappiamo sfruttare le loro caratteristiche. Il mio compito è aiutarli sia in campo, sia trasmettendo i valori del club a cui il presidente tiene molto”.

Lo scorso anno hai vissuto la miglior stagione a livello realizzativo segnando cinque reti. Possiamo dire che hai trovato la chiave per essere incisivo anche sotto porta?
“Aumentare i gol è uno dei miei obiettivi, anche se prima di tutto vengono gli obiettivi della squadra. Non cerco gloria personale ma voglio che insieme come gruppo raggiungiamo il traguardo che ci siamo prefissati. L’anno scorso ho ricoperto diversi ruoli dalla metà campo in avanti e questo può essere stato d’aiuto nel migliorare in fase realizzativa, così come credo che ha pagato il lavoro fatto in allenamento”.

Sulla carta il Girone A è particolarmente equilibrato, senza corazzate come il Saronno o la Solbiatese delle passate stagioni ma anche senza squadre materasso. Che campionato ti aspetti?
“Gli anni scorsi c’è sempre stata una squadra che partiva chiaramente favorita e non lo nascondeva. Quest’anno c’è tanto equilibrio ma tutte si sono rafforzate molto, anche chi si è salvato ai playout. Noi partiamo con l’obiettivo della salvezza ma per raggiungerlo dovremo lavorare tanto e far andare al massimo sia le gambe che la testa, lottando tutte le domeniche su ogni pallone”.

Alex Scotti

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